“L’ODIO” SI RISOLVE A CAZZOTTI – MATHIEU KASSOVITZ, REGISTA FRANCESE DEL FILM DI CULTO “L'ODIO”, SFIDA A UN INCONTRO DI BOXE IL SUO EX AMICO E CO-PROTAGONISTA DELLA PELLICOLA SAID TAGHMAOUI: “TI FARÒ SALTARE I DENTI E IL GEL CHE HAI NEI CAPELLI TORNERÀ NEL TUBETTO. MOSTRERÒ A TUTTI QUANTO SEI FALSO E QUANTO SEI VUOTO. MI RIFARÒ DI TRENT’ANNI DI INSULTI” – NEGLI ULTIMI ANNI, TAGHMAOUI HA SPESSO SVELENATO SUL REGISTA E SUL FILM, SOSTENENDO CHE... - VIDEO
-?? MATHIEU KASSOVITZ ACTIVE LE PRESSING DE BON MATIN POUR DÉMARRER SAÏD TAGHMAOUI pic.twitter.com/v6Fsjsh9qv https://t.co/MwGTS0VGfp
— ARENA (@MMArena_) March 4, 2024
Estratto dell’articolo di Stefano Montefiori per il “Corriere della Sera”
«Ti farò saltare i denti. Anche il gel che hai nei capelli tornerà nel tubetto. Mostrerò a tutti quanto sei falso e quanto sei vuoto. Mi rifarò di trent’anni di insulti». Mathieu Kassovitz, 56 anni, star della serie Le Bureau des Legendes , posta su Instagram un video per sfidare a pugilato Saïd Taghmaoui, suo ex amico e co-protagonista del film culto L’odio , diretto da Kassovitz, che nel 1995 ebbe un enorme successo e lanciò la carriera dello stesso Kassovitz e di Vincent Cassel.
In molte occasioni, negli ultimi anni, Saïd Taghmaoui è tornato a parlare del film, sostenendo che a differenza di Mathieu Kassovitz e Vincent Cassel (il bianco dei tre amici, nel film), il cinema francese ha ignorato lui (l’arabo) come pure Hubert Koundé (il nero), per colpa del razzismo. […] Nel libro autobiografico Dall’ Odio a Hollywood, l’attore franco-marocchino lascia trasparire i rancori personali. […]
L’amarezza di Taghmaoui ha ormai esasperato Kassovitz: «Ora la devi smettere. Ti vedo su Internet sparlare del film, sparlare di tutto. Sono trent’anni che campi su questo film e che mi sputi addosso». L’odio, […] è considerato un film centrale nel cinema e nella società francese, […]per il modo realistico con il quale viene trattato il tema delle banlieue, tra criminalità e violenze della polizia.
Saïd Taghmaoui dice di aver svolto un ruolo importante nei dialoghi, ruolo che non gli è mai stato riconosciuto. […]e gli sarebbe piaciuto essere considerato un co-sceneggiatore: «Non ho chiesto un euro, volevo solo essere accreditato perché questo mi avrebbe aiutato a scrivere altre cose. Ma l’altro (Mathieu Kassovitz) ha pensato solo a sé». « L’Odio è anche il mio film, che vi piaccia o no. Ho partecipato alla scrittura e alla creazione».
[…] Kassovitz ha deciso di contrattaccare e da qualche giorno minaccia Saïd Taghmaoui, accusato di ingratitudine e di riversare su Kassovitz e Cassel la frustrazione per non avere avuto successo nel cinema. «Ti voglio bene Saïd, torneremo amici ma prima devo riempirti di pugni. Ti sfido a boxe, per rimettere le cose a posto».
A fine febbraio Saïd Taghmaoui ha provato a vendere online «merce da collezione» de L’odio (felpe e magliette) per aiutare un orfanotrofio di Essaouira, in Marocco. «Ora tiri fuori dall’armadio una vecchia scatola di magliette, da collezione quanto quelle del mercato delle pulci di Saint-Ouen. Te le ricompro per 5.000 euro», dice Kassovitz, sprezzante, su Instagram.