“SIAMO DURI CHE DURANO”. E VASCO INVITA A UN SUO CONCERTO L’INFERMIERE CHE ASCOLTA “UN SENSO” PRIMA DI ENTRARE IN UN REPARTO COVID - "NOI OPERATORI SANITARI NON SIAMO DEGLI EROI, MA SOLO PERSONE CHE FANNO IL LORO LAVORO ESATTAMENTE COME LO FACEVANO PRIMA. SIAMO TUTTI UN’UNICA TESTUGGINE NELL’AFFRONTARE QUESTO MOSTRO. VASCO? SPERO DI POTERLO ABBRACCIARE AL SUO CONCERTO, VORREBBE DIRE CHE..."- VIDEO

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Nicola Balice per torino.corriere.it

 

infermiere si prepara al turno nel reparto covid19 3

A volte i ruoli si invertono. Mirko Lagotto fa parte dei milioni di seguaci di Vasco Rossi. Da qualche giorno è Vasco a essere diventato un suo fan. Tutti conoscono il rocker di Zocca, in tanti stanno scoprendo Mirko: 36 anni, infermiere professionale presso l’ospedale di Rivoli. Segni particolari: webstar. «Da una settimana», aggiunge lui mentre ci risponde in una rara pausa durante i massacranti turni di questi giorni. La storia è figlia dei nostri tempi, Mirko ha caricato un video su Facebook in cui si prepara prima di entrare in sala operatoria sulle note di «Un senso» di Vasco.

 

Il video diventa virale e boom, ecco la notorietà. Tanto da attirare l’attenzione del Blasco, che ieri ha condiviso il video su Instagram, con dedica speciale: «Siamo duri che durano. E ci incontreremo presto, forza e coraggio».

 

Mirko, che cosa si prova dopo questo messaggio di Vasco?

«Un’emozione incredibile, io poi lo seguo da sempre. Attraverso il suo entourage mi ha contattato tra venerdì e sabato, mi ha detto di non mollare invitandomi al suo prossimo concerto. Non so quando e dove sarà, ma io e mia moglie Ilaria ci saremo sicuramente. Spero di poterlo abbracciare, anche questo vorrebbe dire che abbiamo vinto».

Vasco Rossi al tempo del coronavirus

 

Com’è nata l’idea del video?

«Stavo andando a lavorare e in auto suonava “Un senso”. Poi mentre mi preparavo, non avevo uno specchio a disposizione e per mettermi il cerotto sul naso ho dovuto utilizzare il telefono, decidendo di fare un video. Che poi ho montato su quelle note, pensavo di tenerlo solo per me e i miei cari. Invece dopo un paio di giorni l’ho caricato su Facebook, tra una condivisione e l’altra ha fatto il giro di Italia».

 

Fino a Vasco...

«Pazzesco».

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E tutta questa notorietà che effetto fa?

«Un po’ mi spiazza, ricevo tanti messaggi, dovrò intervenire anche in tv. Però sono felice, è una visibilità che veicola un messaggio importante. È figlia della solidarietà, della speranza. Poi così si può anche spiegare qual è la nostra realtà, che non è quella di chi vuole da un giorno all’altro essere considerato un eroe. Anzi, penso sia giusto che questa immagine cambi. Noi operatori sanitari non siamo degli eroi, ma solo persone che fanno il loro lavoro esattamente come lo facevano prima. Anche se tante cose sono cambiate».

L’INFERMIERE CHE SI VESTE SULLE NOTE DI VASCO

 

In che modo?

«Nella quotidianità dettata dall’emergenza. Parlo per me, solo per fare un esempio. Io lavoravo in sala operatoria, per la riorganizzazione Covid-19 ora lavoro anche nel reparto di rianimazione».

E il messaggio qual è allora?

«Restare uniti anche se stiamo combattendo in punti diversi d’Italia e del mondo, siamo tutti un’unica testuggine nell’affrontare questo mostro che è il coronavirus. E non indietreggiamo di un millimetro».

vasco rossi
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Il senso c’è, eccome.

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