“SONO PRONTO PER IL MIO FILM D’AUTORE” – VERDONE PARLA DELLA SECONDA STAGIONE DI "VITA DA CARLO" (DAL 15 SETTEMBRE SU PARAMOUNT): “PERCHE’ IL PASSAGGIO ALLA SERIE TV? AL CINEMA IL PUBBLICO VA A VEDERE FILMONI COME OPPENHEIMER O BARBIE. LE NOSTRE COMMEDIE CHE SPAZIO POSSONO AVERE? ORA DEVO FARE QUESTO, MI E' ANDATA BENE PRIMA” – “MIO PADRE MI HA INSEGNATO COME PRENDERE LA VITA. QUANDO STAVA PER ANDARSENE DISSE: “NON MI DISPIACE PERDERMI QUESTA EPOCA CHE NON MI PIACE”. POI DISSE A MIO FIGLIO..."

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Estratto dell’articolo di Alberto Infelise per “la Stampa

carlo verdone foto di bacco (3)

 

Carlo Verdone potrebbe vivere di rendita[…] E invece no.[…] è abitato da una maledizione, che forse è una benedizione: ha bisogno di raccontare, ha bisogno di pensare che la prossima storia, il prossimo film saranno i più belli che abbia mai raccontato e fatto, ha bisogno di dimostrare a se stesso che ha ancora tanto da dire e che può dirlo meglio di come ha fatto finora. Ha ancora “il grande film” da fare e non serve a nulla dirgli che lui di grandi film ne ha già fatti un bel po’: […] 

carlo verdone paramount+

 

La seconda serie di “Vita da Carlo” arriva su Paramount il prossimo 15 settembre. La prima serie è stata la cosa più intima che lei abbia mai realizzato. Lo sarà anche questa?

«Lo è ancora di più. […] Non voglio dire che siano una lastra fotografica perfetta della mia vita, ma il 50 per cento di quello che succede mi appartiene, in tante piccole cose. Magari non le sottolineo tutte, magari non sono tutte realmente successe, ma nelle dinamiche tra me e personaggi c’è molta verità. Ho cercato di essere il più possibile me stesso. La cosa più importante era non prepararmi troppo, basarmi su una parte tenuta a memoria ma lasciando spazio a molta improvvisazione: ho fatto me stesso, ho camminato un po’ sghembo come cammino, rivolgendomi alle persone come in realtà mi rivolgo, una spontaneità assoluta. […]».

 

In tanti anni di cinema, lei aveva tenute nascoste sullo sfondo le sue cose più private, lasciando spazio ai personaggi. Da cosa è nato il desiderio di lasciare guardare la vita di Carlo?

carlo verdone gallo cedrone

«In realtà io non ho mai avuto un gran pudore verso la mia vita privata, una grande riservatezza. Casa mia potrebbe avere le pareti di vetro, il pubblico potrebbe vedere, guardare e non troverebbe niente che non sappia già di me. Ma era nata in me la voglia di raccontarmi, perché nella vita mi sono successe e mi succedono tantissime cose. Me ne succedono anche perché ho avuto una famiglia molto divertente e di cose ne sono capitate dentro casa. E poi esco molto, esco presto alla mattina, parlo con tutti e alla fine escono fuori racconti da parte delle persone sul quartiere, sulla loro vita privata e sulla mia: c’è sempre un qualcosa che accade. […]».

[…]».

carlo verdone foto di bacco (3)

 

Insomma, sembra che le sia piaciuto questo passaggio alla serie tv.

«È l’unica cosa che posso fare in questa epoca. Al cinema il pubblico va a vedere filmoni come Oppenheimer o Barbie. Non ci sarà più il pubblico di prima per noi. Quindi che faccio? Ora devo fare questo, m’è andata bene prima. Viviamo in un momento molto difficile dal punto di vista cinematografico e le scelte che fa il pubblico sono altamente spettacolari. Le nostre piccole o grandi commedie che spazio possono avere? Così credo che una serie come questa sia un’occasione e ci ho messo la storia di Maria Effe, una storia parzialmente autobiografica, un mio piccolo 8 e 1/2».

carlo verdone foto di bacco (4)

 

[…]

Suo padre Mario era molto fiero di lei, anche se mascherava l’orgoglio dietro l’ironia. Ha imparato da lui a fare il padre?

«Penso che mi abbia dato tutti gli strumenti per andare avanti nella vita. È stato un grande educatore, un padre molto spiritoso ma pieno di filosofia: mi ha insegnato come prendere la vita, a essere una brava persona, con molta leggerezza e molto spirito. Quando sentiva che stava per andarsene disse: “Io me ne vado ed è giusto così, ma mi dispiace per voi. Non mi dispiace perdermi questa epoca che non mi piace”. Poi fece un discorso a mio figlio e gli disse: “Non voglio che diventi una persona che va sui giornali. Devi essere persona piena di dignità, onesto, bravo e dignitoso questa è la cosa più importante. La celebrità lasciala perdere, devi lavorare su te stesso”. Fece un discorso senechiano, mi commosse molto».

vita da carlo 10

 

Lei pensa di essere diventato la persona che suo padre sperava?

«Io penso di sì. Non c’è giornata che passi senza pensare a lui. C’è una cosa che mi capita sempre, quando scrivo qualcosa, un articolo, una prefazione a un libro, una scena. Ero abituato a chiamarlo e a leggergli cosa avevo scritto per vedere se funzionava. Ancora qualche mese fa, finita la presentazione di un libro, sono andato con la mano destra verso il telefono, per chiamarlo: papà è morto nel 2009, ma io cerco ancora di chiamarlo».

[…]

 

Crede che riuscirà a farlo davvero il suo film d’autore?

vita da carlo 1

«Sì, io penso che ci riuscirò. Mi deve aiutare la salute, perché la salute è la condizione di base più importante per chi fa un lavoro come il mio. Se devo andare verso un film intimo, ho due o tre storie in testa. Sarebbe una grande gioia, una cosa divertente, non dovrei spaccarmi la testa per trovare soluzioni per far ridere, per rendere il personaggio leggero. Con questo non voglio dire che io sia un depresso, ma sono malinconico e mi piacerebbe raccontare finalmente una storia con più profondità. Potrei fare un film sentimentale, ormai alla mia età non devo più fare l’innamorato, potrei essere un padre, o un nonno».

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