Estratto dell’articolo di Salvatore Merlo per “il Foglio”
“Non è mica una malattia infettiva a largo raggio”, ride Urbano Cairo. “Non è che uno ascolta in televisione un putiniano e allora diventa lui stesso putiniano, così, per contagio. Come fosse il Covid”.
[…] Cairo sorride d’un sorriso a filo d’erba, quasi con l’infinita pazienza di Cristo verso Tommaso. Pragmatico. “Guardi, l’unica cosa sbagliata da fare nell’editoria, credo io, è sottrarre”, dice.
“La cosa sbagliata è spegnere. Non fare sentire. Silenziare. Quello è l’unico vero potere di persuasione occulta e pericolosa. Il potere da non esercitare. La7 non è una televisione putiniana. E’ ovvio. La7 fa ascoltare e vedere tutto. Il che è esattamente il contrario del putinismo, è il contrario di ciò che avviene nei paesi autoritari.
alessandro orsini da massimo giletti 7
Da noi, se senti parlare i russi ti fai un’idea. Infatti è giusto ascoltarli. Inoltre, quando queste persone, questi ospiti, fanno propaganda vi assicuro che il telespettatore li sgama immediatamente. Le persone non sono stupide. Oggi la gente che ascolta ore e ore di tv è molto disincantata. Non la convinci dicendo due stupidaggini. Le dico di più: di alcuni di questi personaggi televisivi filoputiniani secondo me la gente ride”. Come ride? “Ma certo che ride”.
NADANA FRIDRIKSSON OSPITE DI LILLI GRUBER
Di scherno. Ma parla di Orsini? “Dico in generale. Gli spettatori non sono dei baluba e la televisione non è una scatola diabolica che fa il lavaggio del cervello. Mesi fa dicevano che i No vax non dovevano partecipare ai talk perché diffondevano un messaggio sbagliato, ve lo ricordate no? Ecco, poi però cos’è successo? E’ successo che l’Italia, con tutti i No vax in televisione, è diventato uno dei paesi con il più alto tasso di vaccinati al mondo”.
[…] “Ma le faccio un altro esempio”, risponde Urbano Cairo. Prego. “L’altro giorno stavo ascoltando Massimo Giletti, e c’era in onda questo ventriloquo di Putin, Vladimir Solovev”.
Olga Kurlaeva CORRADO FORMIGLI
La voce di Rossija 1. “Proprio lui. Ebbene lo ascoltavo e provavo persino un po’ di rabbia. Ingenerava in me un sentimento opposto”. Però Enrico Mentana ha detto che lui i propagandisti e i mattocchi non li invita, è contrario. Si è posto in alternativa ai conduttori di talk-show. Persino a quelli del suo canale. Di La7.
“Mentana ha le sue idee, fa il direttore del nostro telegiornale e ora è anche il conduttore di un programma molto intelligente sulla guerra, ed è libero di esercitare come crede meglio la sua straordinaria professionalità. Esattamente come tutti gli altri direttori e conduttori”.
alessandro orsini da massimo giletti 8
Alcuni fanno spettacolo mischiato a informazione. “La democrazia è anche questo. I programmi sono tanti e di generi diversi tra loro. Ma se gli ascolti di La7 salgono in concomitanza di ogni grande evento, che sia la guerra o la pandemia, questo deve farci riflettere”. Che vuol dire? “Voglio dire che se siamo così apprezzati nei momenti di crisi significa che la gente si fida, che il nostro prodotto funziona”. Quindi chi critica sta sbagliando? Conta solo l’audience? “Se il prodotto non è di qualità, non c’è nemmeno il pubblico. Glielo assicuro”.
[…] “Tutti sbagliamo, certo, ma in linea di massima credo proprio di non avere fatto grossi errori. La7 è una televisione di successo, con ottimi ascolti, tanti programmi e moltissima libertà. Una cosa di cui le persone si accorgono”.
Ci sono i putiniani. O le macchiette. “Sì, anche, ma in mezzo a tante altre voci che vengono messe a confronto. Lo ripeto: anche questa è libertà. E non significa essere putiniani, anzi è il contrario. Poiché siamo forti della nostra libertà ascoltiamo anche i russi.
Quanto alle mie convinzioni personali, per ciò che contano, ho pochi dubbi: sono ammirato dalla tenacia, dall’orgoglio, dalla forza e dalla dignità del popolo ucraino che resiste contro l’invasore. La loro è una guerra a difesa di princìpi democratici che sono i nostri stessi princìpi. E ci ricordano che la libertà non è scontata. Ma va difesa”. Anche la libertà di dire stupidaggini in tv? “Io penso di sì. E lo ripeto: le stupidaggini, se sono tali, non passano”.
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