“STA DICENDO UN PO’ DI CAZZATE” – A “BELVE” MASSIMO FERRERO SBROCCA CON LA FAGNANI QUANDO LEI GLI RICORDA TUTTE LE SUE GIRAVOLTE POLITICHE: “SONO SEMPRE STATO SESSANTOTTINO E ANDAVO A FARE LE GUERRE A BATTIPAGLIA QUANDO LEI NON ERA ANCORA NATA. NON HO MAI CAMBIATO IDEA, POI DOPO IL MURO DI BERLINO È FINITA. ORA SONO MELONCINO”- “A ME IL POPOLO ME AMA PERCHÉ SO’ UNO DI LORO. I TIFOSI? ME NE FREGA ZERO, SI SENTONO PADRONI DELLE SOCIETÀ. VENISSERO A LAVORARE…” - VIDEO
-MASSIMO FERRERO A BELVE
COMUNICATO STAMPA
L’ultima puntata di Belve è con Massimo Ferrero che concede la sua prima intervista dopo l’uscita dal carcere. Viperetta con la sua solita verve dice subito: “Il mio piu’ grande errore? Venire a Belve.” Poi quando la Fagnani gli chiede se si sente una macchietta, risponde: “Le macchiette le porto in tintoria.”
La Fagnani chiede a Ferrero perché i tifosi della Sampdoria non lo amano. Lui dice non sono stato capito e scatenato contro i tifosi dice: “Al Marassi mi insultano, perché ho detto che il loro inno non era bello, era bello invece quello della Roma e i tifosi hanno cominciato a insultarmi e io non ho detto scusate tanto.” Fagnani allora chiede: “Le è dispiaciuto?” Ferrero con determinazione: “Non me ne è fregato un cavolo, perché i tifosi si sentono padroni delle società, venissero a lavorare!”
Torna poi a scontrarsi con la Fagnani quando si parla di politica. Ferrero dice: “Sono sessantottino e andavo a fare le guerre a Battipaglia quando lei non era ancora nata”. La Fagnani gli ricorda tutte le volte che ha cambiato idea: “Ha detto ci vorrebbe uno come Salvini, poi ha sostenuto la Raggi, Berlusconi”. Ferrero risponde piccato: “Lei sta dicendo un po’ di cazzate, non so se gliel’ha dette qualcuno.” La Fagnani ribatte: “L’ha detto lei!” Ferrero spiega: “Non ho mai cambiato idea, poi dopo il muro di Berlino è finita quell’idea che c’avevo io: quindi ora sono meloncino, stimo Meloni perché per è un talento naturale.”
Un’intervista accesa e divertente, tutta da gustare, dove massimo ferrero tra gaffe e polemiche racconta di sé, delle donne, del carcere.