“TERZO POLO O TERZO PALO DELLA TV?” - NANNI DELBECCHI: "DA QUANDO CONTROLLA LA7, LE VOCI DI UNA DISCESA IN POLITICA DI CAIRO SI APPOGGIANO ALL' IDEA CHE VOGLIA RIPERCORRERE LE ORME DEL SUO MAESTRO B.. IN REALTÀ I DUE IMPERI EDITORIALI SONO COMPLEMENTARI. IN QUELLO DI SILVIO LA PARTE ALTA È AFFIDATA ALLA CARTA STAMPATA, LE TV SI RIVOLGONO ALLE GRANDI MASSE; PER CONTRO, I ROTOCALCHI DI CAIRO SI ISPIRANO A MARIA DE FILIPPI, E LA7 È DIVENTATA PIÙ RADICAL -CHIC DI RAI3…”
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Nanni Delbecchi per “il Fatto quotidiano”
CHISSÀ se La7 è il terzo polo o il terzo palo (della Banda del Duopolio), forse non lo sapremo mai.
Ma nell' incertezza, ragioni per festeggiare il suo ventennale non le mancano, e il modo che ha scelto per celebrarsi - La7 20 Un racconto italiano (immagini di repertorio scandite per cinque domeniche) - è senz' altro consono a una televisione fatta di parole e di idee - più parole che idee, ma questo è un altro discorso.
Una storia esemplare e istruttiva, composta da due decenni ben distinti.
Nel settembre 2001, La7 esordisce con la cronaca di un programma mai nato, il Fab Show strozzato nella culla prima della prima puntata, l' unico caso in cui fu fatale la paura non di fare flop, ma di fare il botto. Fabio Fazio e Gad Lerner come direttore del tg erano stati chiamati dalla Telecom controllata da Roberto Colaninno.
"Abbiamo una televisione?", si sarà chiesto Piero Fassino; ma prima di avere una risposta, Silvio Berlusconi vince le elezioni e Telecom passa nelle mani di Marco Tronchetti Provera con gran soddisfazione di B., chissà perché. Difficile pensare alle bollette telefoniche; più probabile il rientro della neonata La7 in un' orbita meno ostile al governo.
Televisioni a orologeria, cose che accadono solo in Italia. La controprova arriva nel 2011, quando alla caduta di Silvio corrispondono l' arrivo di Mentana e la seconda vita della tv acquistata poi da Urbano Cairo, che la trasforma nell' attuale polifonia di talk e conduttori. E il futuro? Da quando controlla La7, le voci di una discesa in politica di Cairo si appoggiano all' idea che voglia ripercorrere le orme del suo maestro B., ma in realtà i due imperi editoriali sono complementari, l' equilibrio è perfetto.
In quello di Silvio la parte alta (si fa per dire) è affidata alla carta stampata, mentre le tv si rivolgono alle grandi masse; per contro, i rotocalchi di Cairo si ispirano a Maria De Filippi, e invece La7 è diventata più radical -chic di Rai3. Cose che succedono solo in Italia, e dell' Italia dicono molto.