“LA VITA ANCHE NEI MOMENTI DI DOLORE PRESUPPONE UN MOMENTO DI RIVINCITA” – IL LUTTO DI ROBERTO VECCHIONI DOPO LA SCOMPARSA DEL FIGLIO 36ENNE ARRIGO: “ADESSO E’ IN PACE” – ILCANTAUTORE, CHE AVEVA RACCONTATO SPESSO QUANTO PER LUI LA VITA SENZA I SUOI RAGAZZI SAREBBE STATA UN DESERTO, HA UN ALTRO FIGLIO, EDOARDO, NATO NEL 1992, MALATO DI SCLEROSI MULTIPLA… - VIDEO
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Estratto dell’articolo di Barbara Visentin per corriere.it
Arrigo Vecchioni e l’annuncio del padre Roberto dopo la morte: «Adesso mio figlio è in pace». Poche parole, unite alla foto di un ragazzo sorridente, per comunicare la notizia più difficile da dare in assoluto, la perdita di un figlio: «Dopo tanto, tanto dolore, il nostro meraviglioso Arrigo è finalmente in pace. La famiglia chiede silenzio». Roberto Vecchioni, con questo messaggio pubblicato ieri sui suoi profili social, ha annunciato la morte del figlio Arrigo, 36 anni, prima di richiudersi nello strazio inimmaginabile di un genitore che deve affrontare una lutto del genere.
Arrigo era il terzo dei quattro figli del cantautore, il secondo avuto dall’attuale moglie Daria Colombo che ieri, in segno di lutto, ha «tinto» la sua immagine profilo di Facebook completamente di nero. Nel corso della sua carriera, Vecchioni aveva raccontato a più riprese nelle interviste quanto per lui la vita senza figli sarebbe stata come un deserto, parlando spesso del suo rapporto con loro e dedicando loro numerose canzoni.
Roberto Vecchioni e la famiglia: le due mogli e i quattro figli
Dal primo matrimonio con Irene Brozzi aveva avuto la primogenita, Francesca Vecchioni, (che sui suoi account ha condiviso lo stesso messaggio del padre). Poi, nel 1981, Vecchioni ha sposato Colombo, scrittrice e attivista, dalla quale ha avuto altri tre figli: Carolina, Arrigo ed Edoardo. Del più giovane, nato nel 1992, diplomato alla Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti e specializzato in scrittura multimediale, si conosce la malattia, la sclerosi multipla, di cui ha deciso di parlare anche nel suo romanzo d’esordio «Sclero.
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Quel che è certo è che il Professore, che il 25 giugno compirà 80 anni, ha sempre affollato le sue canzoni e i suoi scritti di pensieri dedicati ai figli e più in generale ai giovani, strenuo «tifoso» dei ragazzi, a cui, ha detto, «va data fiducia e va data sempre una seconda possibilità». È del 2016 il suo cofanetto «Canzoni per i figli», in cui ha riunito i brani più significativi sul suo mestiere di padre e un romanzo, «La vita che si ama. Storie di felicità». Nel disco aveva raccolto, tra le altre, «Canzone da lontano», una ninna nanna scritta per Francesca, tratta dall’album «Montecristo»; una versione recitata di «Figlio figlio figlio» e un nuovo arrangiamento di «Un lungo addio», dedicata a Carolina. A Edoardo, Vecchioni aveva dedicato invece la canzone-preghiera «Le rose blu». E parlando di quel lavoro, diventato poi anche lo spettacolo dal vivo «La vita che si ama», diceva: «Ai figli bisogna raccontare che la vita è aperta, magnifica, e che la vita anche nei momenti di dolore, presuppone un momento di rivincita».