UN LETTORE SCRIVE A "REPUBBLICA": "ALLEVI A SANREMO. MI CHIEDO SE QUESTA PARTECIPAZIONE SIA UN MODO PER SPECULARE SULLA SUA MALATTIA O UN RICONOSCIMENTO AL MUSICISTA" - MERLO RISPONDE: "ALLEVI ESIBISCE LA GUARIGIONE. È TUTTAVIA VERO CHE SANREMO È IL NOSTRO 'VENGHINO SIGNORI VENGHINO'. IL FESTIVAL INSEGUE OGNI ANNO LO STUPOR MUNDI DELLE BELLE STRANEZZE. ED È UNA FATICA PER AMADEUS TROVARE OGNI ANNO NUOVE VITTIME CHE HANNO CAPOVOLTO IL DESTINO E SONO DIVENTATI EROI. IL POZZO DELLA RETORICA È PROFONDO E..."
-Dalla rubrica delle lettere a “Repubblica”
Caro Merlo, Amadeus ha reso nota la partecipazione al festival di Sanremo di Giovanni Allevi, che sta lottando con una brutta malattia, fortunatamente in via di soluzione. Mi chiedo se questa partecipazione sia un modo per speculare sulla malattia o sia un riconoscimento al musicista di rango perché ritorni presto ai suoi concerti e all’abbraccio con il pubblico. Penso che siano vere entrambe le cose.
Vito Mangano – Roma
Risposta di Francesco Merlo
Lei coglie bene, caro Mangano, la delicatezza dell’annuncio di Amadeus. Non credo che Giovanni Allevi esibisca la malattia, ma semmai la guarigione; la mette in comune perché giustamente ne va fiero. Ed è un musicista molto amato che suonerà e si racconterà sul palcoscenico più affollato e più popolare d’Italia.
È tuttavia vero che Sanremo è il nostro “venghino signori venghino”. Il festival insegue ogni anno lo stupor mundi delle belle stranezze e si avventura sempre più nelle trasgressioni. Solo le scenografie replicano sempre lo stesso modello “maiolica da cucina”. Si avanza invece a poco a poco nella messa in scena del sesso e del corpo.
Ed è una fatica per Amadeus trovare ogni anno nuove vittime che hanno capovolto il destino e sono diventati eroi. Non so in quale edizione fu esibita una coppia con sedici figli. Da tempo non basta più la finta riconciliazione di Al Bano e Romina. Il pozzo della retorica è profondo ed è spettacolo anche il dibattito su Sanremo. Ogni anno c’è qualcuno che rimprovera a Sanremo la mostrificazione dei buoni sentimenti, ma Sanremo si nutre di anti-Sanremo e il festival organizza anche il proprio contro-festival.
Insomma, voglio dire che si capisce bene che Amadeus sia andato a cercare il grande artista che combatte contro una terribile malattia. Da qui l’ambiguità di Allevi, che non è il malato che fa teatro del proprio corpo, però però…., come ci ha insegnato Baudo, “Sanremo è Sanremo”.