MA CHE DAVERO, SAVERIO? – RAIMONDO E LA NUOVA TRASMISSIONE IN PIGIAMA: “IL DRESS CODE È RIGOROSO. SONO AMMESSE ANCHE TUTE, VESTAGLIE, GIACCHE DA CAMERA. SE UNA PERSONA È ABITUATA A STARE NUDA, LA MANDO IN ONDA NUDA. CON ANDREA DELOGU, PER ESEMPIO, FAREMO IL…” - “LA TV IN QUESTI MESI È ANDATA AVANTI COME SEMPRE, SENZA PROVARE A CAMBIARE. GLI STESSI STUDI MA SENZA PUBBLICO, CON APPLAUSI FINTI. DOBBIAMO REINVENTARLE LE COSE. LO SO: BISOGNA LAVORARE PER FARLO, ED È STANCANTE. MA CI PAGANO PER LAVORARE…”
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Gianmaria Tammaro per www.lastampa.it
«Fisicamente sono da solo», dice Saverio Raimondo mentre parla di “Pigiama Rave”, il suo nuovo programma tv: in onda su Rai4 da stasera (ieri, ndR), poi disponibile su Raiplay, prodotto da Palomar Entertainment e scritto con Maria Carfagna, Paolo Cananzi, Claudia Scuderi, Matteo Strada e Marco Vicari. «In video no», continua. «Con me c’è sempre un sidekick, che non è proprio una spalla comica: Massimo Caliendo, il nostro regista. Mentre lavora, gli parlo e interagisco con lui. E poi, ovviamente, ci sono gli ospiti».
Una cosa del genere l’aveva già fatta. Su Youtube. Il “Covid Late Night”.
«Sì, ho ripreso quell’idea, ma l’abbiamo rivista, rielaborata e strutturata meglio. Lo so: fare un programma in pigiama, da casa, non è proprio sinonimo di professionalità. Ma quello è stato un esperimento. Cercavo da un po’ un’idea diversa».
In che senso?
«Volevo continuare ad essere – diciamo così – Saverio Raimondo, ma facendo altro. Ho lasciato “Comedy Central News” proprio per questo. Con “Covid Late Night”, ho capito di poter cambiare. Rimanendo però coerente con me stesso».
Risultato finale?
«Più che un programma, questo è un blitz televisivo».
Nel promo c’è anche Vincenzo Mollica.
«Dà voce alla mia coscienza. Quelle cose che dice, io me le dico in continuazione. Ma dette da lui sono particolarmente divertenti. Ci riporta alla realtà».
Com’è nata questa collaborazione?
«È bastato chiamarlo. Gli è piaciuta l’idea e si è messo a disposizione».
Nient’altro?
«Sembra assurdo, lo so. In Italia, di solito, la disponibilità non è proprio di casa. Invece è stato estremamente gentile. E di questo lo ringrazio. Adesso il problema, forse, è un altro».
Quale?
«Fare un programma all’altezza di quel promo».
Secondo lei, in questo periodo – tra pandemia, quarantena, zone rosse, arancioni e gialle – come siamo cambiati?
«C’è stata una forte resistenza al cambiamento. Le persone cercano costantemente di tornare alla vita di prima, fallendo miseramente. Da una parte, è normale ed è umano. Ma dall’altra è importante accettare il cambiamento. Adattiamoci alle nuove condizioni».
Non è facilissimo.
«Stiamo attraversando un brutto periodo, lo so. Ma prima o poi finirà...».
E poi?
«E poi cominceranno altri brutti periodi, ovviamente. Ma dobbiamo riscoprire la nostra umanità, la nostra capacità di cambiare. Anche in televisione».
Ecco, parliamo di televisione.
«Questo programma, in un certo senso, è anche una critica a quella televisione che, in questi mesi, è andata avanti come sempre, senza provare a cambiare. Gli stessi studi ma senza pubblico, con applausi finti. Dobbiamo reinventarle, le cose. Lo so: bisogna lavorare per farlo, ed è stancante. Ma ci pagano per lavorare».
In questo programma, c’è un dress code preciso. Anche per gli ospiti.
«Rigoroso. Tutti devono essere in pigiama. Sono ammesse anche tute, vestaglie, giacche da camera. Se una persona è abituata a stare nuda, io la mando in onda nuda. L’ho detto anche alla direzione di rete».
E che cosa le hanno risposto?
«C’è stata una risata e hanno accolto, a modo loro, questa idea».
Insomma, sono aperti a qualunque cosa. Si fidano molto.
«Mi trovo molto bene a Rai4, perché c’è una linea editoriale molto contemporanea. È Rai, sì: ma è una Rai che vive nel 2020».
Chi ci sarà nella puntata di stasera?
«Ci colleghiamo con Leonardo Fioravanti, che è un campione di surf. Questo programma sarà virologi free: non li inviterò mai. Lo giuro solennemente. E così, per parlare di ondate, ho scelto un surfista. Di sicuro, lui se ne intende».
Gli altri ospiti, invece?
«Avremo Frankie Hi Nrg e Margherita Vicario. E avremo anche uno speciale sulla Scala, molto diverso da quello che farà Rai1».
In che modo?
«Ospiteremo un particolarissimo red carpet di signore milanesi: dovevano andare alla Prima ma quest’anno saranno nostre ospiti con i loro vestiti».
Portare il lavoro a casa, questa volta letteralmente, fa bene?
«Per niente. Io lavoro continuamente. Adesso ci sono anche le telecamere che mi inquadrano mentre lo faccio».
Prossimamente inviterà qualche politico?
«Non lo so. Ma non lo escludo. Anche se non ho questo particolare interesse. I politici continuano a cercare l’effetto simpatia, ogni giorno, risultando sempre più antipatici».
Il pigiama mette tutti sullo stesso piano.
«Posso essere più sfacciato con gli ospiti. E gli ospiti, a loro volta, possono essere più sfacciati con me. Quando qualcuno accetta di venire a “Pigiama Rave”, dimostra di essere una persona pronta a mettersi in gioco. Chiediamo tanto ai nostri ospiti: lo so. Ma evidentemente c’è voglia di raccontarsi in modo diverso. Il pigiama è una livella migliore della morte».
Qualcuno degli ospiti ha avuto da ridire sul pigiama?
«Andrea Delogu. Ma lei, mi ha spiegato, va a dormire nuda. Perfetto, le ho risposto io. Faremo il fact-checking in onda».