I MANESKIN SUL TETTO DEL MONDO – DOPO AVER CONQUISTATO L’EUROVISION, ARRIVA IL PRIMO POSTO NELLA SPOTIFY GLOBAL CHART. SONO LA BAND PIÙ ASCOLTATA DEL PIANETA: NELLE ULTIME 24 ORE LA COVER DI “BEGGIN” È STATA SENTITA OLTRE 7.4 MILIONI DI VOLTE, PIÙ DI OLIVIA RODRIGO ED ED SHEERAN – E I CRITICI AMERICANI FANNO MEA CULPA: “PER ANNI CI SIAMO COMPORTATI COME SE IL ROCK POTESSE ARRIVARE SOLO DALL'AMERICA O DALL'INGHILTERRA E ADESSO…” - VIDEO
-
Luca Dondoni per “La Stampa”
Questi ragazzini hanno appena conquistato il primo posto nella Spotify Global Chart». Lo hanno scritto ieri i Maneskin sui loro social network ficcando sotto questa frase la loro foto da bambini. Quattro faccette furbe per quattro instantanee che risalgono ai primi anni Duemila.
Tanta ironica, ma fondatissima soddisfazione deriva dal fatto che dopo aver conquistato il podio dell'Eurovision Song Contesti quattro bimbi della foto, Damiano David, Victoria De Angelis, Thomas Raggi e Ethan Torchio hanno scalzato Olivia Rodrigo dal primo posto della Spotify Global Chart e ora sono i più ascoltati del mondo - qualcuno dice addirittura superando i Beatles, ma è da provare -su Spotify. Ora qualcuno provi ancora a teorizzare che l'Eurovision non fa lievitare la popolarità.
I numeri non lasciano dubbi e soprattutto supportano le notizie che in poco tempo hanno fatto il giro del web. Nelle ultime ventiquattro ore la cover di Beggin (che peraltro il gruppo aveva portato sul palco di X Factor nel 2017) è stata ascoltata 7.469.689 milioni di volte. E pensare che Good 4 u di Olivia Rodrigo si deve accontentare (diciamo così) del secondo posto, con 7.453.790 milioni di clic ottenuti nell'ultima giornata grazie a una popolarità che nel mondo latin l'ha trasformata in una delle star più apprezzate.
Dopo Rodrigo terzo posto fra i più ascoltati c'è niente meno che Ed Sheeran con la nuova Bad habits e 5.409.780 milioni di stream. Non solo, i Màneskin sono presenti nella top ten della Spotify Global Chart anche con I wanna be your slave, ancora nella top ten ma all'ottavo posto con 4.168.879 milioni di ascolti solo ieri. E se diamo un'occhiata alla classifica settimanale allora si può parlare di exploit impressionante.
Ancora la cover di Beggin negli ultimi sette giorni ha raggiunto i 47.359.395 milioni di ascolti su Spotify e non a caso il maxi-schermo pubblicitario che copre la facciata del grattacielo più alto di Time Square rimanda l'immagine del quartetto ogni 30 secondi. I ragazzi d'altra parte sono lanciatissimi nel mondo dopo la vittoria all'Eurovision Song Contest 2021 con Zitti e buoni che ha fatto innamorare i critici musicali del Guardian o del New York Times. In tanti rimasero colpiti quando per la prima volta dopo decenni importanti quotidiani stranieri parlavano di «un'Italia che sa rockeggiare».
Riviste di settore e non solo applaudivano l'esibizione all'Eurovision dello scorso 22 maggio così: «I Maneskin stanno dimostrando al mondo che l'Italia non è solo il Paese della Pizza, dei bei monumenti e del bel canto alla Bocelli. Loro hanno dimostrato che anche l'Italia sa cantare e suonare benissimo il rock».
Damiano David, Victoria Thomas e Ethan avevano inciso la cover di Beggin dei Madcon (eseguita a X Factor nel 2017) e inclusa nell'Ep Chosen. Mentre quella dei Madcon era a sua volta una cover di un pezzo originale dei «Four Season» inciso nel 1967. Un pezzo celeberrimo che negli anni è stato riproposto anche dagli «Shockin' Blue» nel 1974 e dai «Saturdays» nel 2014.
L'annuncio della notizia che ieri ha raggiunto in poco tempo oltre un milione e 350 mila visualizzazioni (solo sul profilo Instagram della band) è stata postata con i volti dei Maneskin da bambini corredati dalla frase in inglese: «These kids just made it to the first place in the global chart». Tutto questo dopo l'approdo dei maneskin sul territorio americano nella classifica del settimanale Billboard che ha dedicato a loro un'intera playlist intitolata This Is Maneskin.
«Il pubblico americano è diventato più curioso di una volta e grazie alla globalizzazione - hanno scritto alcuni importanti critici americani - anche gli amanti del rock si sono levati di dosso quella puzza sotto il naso nei confronti dei prodotti che arrivano da territori non anglosassoni. Per anni ci siamo comportati come se il rock potesse arrivare solo dall'America o dall'Inghilterra e adesso, anche grazie ai Maneskin non è più così»