NON C’È PACE PER VALERIONA NAZIONALE! L’EX FIDANZATO GIANLUIGI MARTINO LE HA FATTO RECAPITARE UNA DIFFIDA PER LE FRASI PRONUNCIATE DALLA D’URSO, IN CUI LO ACCUSAVA DI ESSERE “MANESCO” – NON SOLO: IL DJ FEDERICO KAY, CHE SI DICHIARA AUTORE DEL BRANO CANTATO DA VALERIA “BOOM” E DI QUELLO PRECEDENTE, "ME GUSTA", HA DENUNCIATO DI NON AVER RICEVUTO NESSUN COMPENSO PER LA CANZONE E CHE VALERIA NON RISPONDE PIÙ…”
Gabriella Sassone per Dagospia
Non c’è pace per Valeria Marini ultimamente! Che succede? Di tutto, di più! L’ultimo fidanzato, ormai ex, le ha fatto recapitare una diffida e chiede una rettifica alle sue gravi parole pronunciate durante “Live - Non è la D’Urso” dello scorso 31 gennaio, in cui lo accusava di essere “manesco”.
Noi lo avevamo intervistato quel giorno per Dagospia e speravamo in una loro riappacificazione quella sera chez Barbara Carmelita. Invece le cose sono degenerate.
Non solo: il dj Federico Kay, che si dichiara autore del brano cantato da Valeria “Boom” e del precedente “Me Gusta”, ha denunciato al settimanale “Nuovo” di non aver ricevuto nessun compenso per la canzone e che Valeria non risponde più al telefono. Ma andiamo per ordine.
L’ex fidanzato e manager Gianluigi Martino ha aspettato ma alla fine la diffida l’ha fatta davvero.
Molto turbato dalle parole compromettenti che Valeria ha pronunciato davanti a Barbara D’Urso.
Il 31 gennaio scorso, durante il confronto programmato tra i due ex, trasformatosi in uno scontro, la Marini si è lasciata andare a dichiarazioni che hanno messo fortemente in discussione la figura umana e professionale del manager calabrese.
Rivolgendosi a Martino, in diretta televisiva, ha esclamato: “Ho solo chiuso un rapporto perché ho subito un’aggressione, e tu lo sai bene!”.
Poco dopo invece, ha detto a Barbara d’Urso, rimasta basita: “Se vuoi, io vado”, riferendosi all’ascensore dove l’attendeva l’ex fidanzato per un confronto vis a vis.
“Però ci vadocon la corazza, sennò mi prendo le mani addosso come è stato già”. Gianluigi Martino quella sera ha negato in maniera categorica le situazioni citate, ma la discussione non si è potuta chiarita ulteriormente, anche perché si capiva poco o nulla visto che i due che si parlavano sopra.
Il manager calabrese oggi si dichiara profondamente risentito nella persona, nonché leso professionalmente da quanto affermato dalla sua ex. “Valeria ha offeso anche tutte le donne che realmente sono state, e sono ancora, vittime di violenza”, ha dichiarato nelle interviste post-confronto.
La diffida contiene una richiesta di smentita e rettifica, entro sette giorni, in quanto le frasi sono “del tutto infondate ed inveritire oltre che pregiudizievoli, sotto il profilo personale e professionale”, come recita il testo notificato.
Ecco l’estratto della diffida, divulgato dall’ufficio stampa di Gianluigi Martino: “La invitiamo a rettificare e ritrattare quanto da lei riferito entro 7 gg. dalla presente, con mezzi idonei a garantire a detta rettifica la stessa risonanza mediatica avuta dalle dichiarazioni del 31 gennaio, nonché a cessare qualsiasi condotta diffamatoria nei confronti del nostro assistito. In difetto, il Sig. Martino si vedrà costretto a tutelare le proprie ragioni nelle opportune sedi, sia civili che penali”.
Anche il dj e produttore musicale Federico Kay scatena agli avvocati per il mancato pagamento di 500 euro, come racconta a “Nuovo” che raccoglie le sue rimostranze. Il brano “Boom” sarebbe identico a una canzone di cui la sua casa discografica “Strakton Records” rivendica i diritti.
“Noi realizziamo canzoni che per un certo prezzo poi cediamo includendo ogni diritto: chi la compra può farne ciò che vuole. Con “Me Gusta” si è svolto tutto in modo regolare e non ho avuto problemi. Poi lo scorso maggio in pieno lockdown Valeria e Gianluigi, che era ancora il suo compagno, mi hanno chiesto una nuova canzone: io ho inviato qualche traccia su WhatsApp. Ma lei è sparita.
Due mesi dopo scopro che il brano era su Youtube pubblicato con un’altra casa discografica, che dichiara di essere proprietaria dei diritti del brano. L’unica cosa cambiata era il titolo: da “Latin Vibe” a “Boom”, spiega Federico . Il dj dinanzi al plagio evidente ha chiamato sia Valeria che la casa discografica e si era alla fine accordato per un risarcimento di 500 euro. “Ho emesso fattura ma non ho visto mai un euro. Ho dovuto rivolgermi agli avvocati e visto che eravamo amici dal 2015 prima d agire ho avvisato Valeria che non mi ha manco risposto”, conclude il dj. Che dire?