MATILDA, ESCILE! - “RECITARE NUDA? SONO A MIO AGIO CON L’USARE TUTTA ME STESSA NEL LAVORO, C’È UNO SCOLLAMENTO TRA CHI SONO IO E CHI SONO QUANDO RECITO. RECITARE MI DÀ LA LIBERTÀ DI NON VERGOGNARMI, È TERAPEUTICO - HO LAVORATO SU ME STESSA, ANCHE IN TERAPIA, PER SOSTENERE AL MEGLIO LE PRESSIONI CHE QUESTO MONDO MI ROVESCIA ADDOSSO” (MA CHE STAI ADDI’? MAGNA TRANQUILLA!) - “HO SEMPRE DOVUTO LAVORARE PER INGROSSARMI LE SPALLE E LE PALLE” (SE IL CINEMA LE FA QUEST’EFFETTO, PUO’ SEMPRE PROVARE A SGOBBARE IN FABBRICA)

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Silvia Fumarola per “la Repubblica” - Estratti

 

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[...] Matilda De Angelis, 29 anni [...]

 

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«Mi capita di ragionare sul concetto di libertà. Farlo nella parte fortunata del mondo, quando ci sono donne che non hanno lo stesso privilegio, da qualche parte, è ipocrita. Sono nata libera: posso uscire, truccarmi, fare ciò che voglio. Va chiesto a chi non ha la libertà».

 

matilda de angelis alessandro santi francesi 3

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Quando appare nuda è a suo agio?

«Sono a mio agio con l’usare tutta me stessa nel lavoro, c’è uno scollamento tra chi sono io e chi sono quando recito. Recitare mi dà la libertà di non vergognarmi, è terapeutico».

 

Ha sofferto di ansia, della sindrome dell’impostore: ha lavorato sull’autostima?

«A un certo punto ho iniziato a pensare che era un modo per proteggere me stessa, la vita mi ha dato grandi opportunità. Ci creiamo gabbie per non gioire delle cose, fa paura essere felici. Mi piace mantenere un senso di fallimento per fare meglio la volta dopo».

 

Saprà che è stata formidabile in “The undoing” e che “Diana: Citadel” è un successo mondiale.

«Non me l’aspettavo e sono stata felice, scelgo i progetti con egoismo, pensando che siano qualcosa di bello, importante e costruttivo. Lo confesso: penso ai cavoli miei».

 

 

matilda de angelis nuda in la legge di lidia poet

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Le è mancato qualcosa?

«No, sono tendenzialmente gioiosa, non mi butto giù, cerco il lato positivo delle cose, consapevole di quello che ho. Non mi concentro su quello che mi manca; ho lavorato su me stessa, anche in terapia, per sostenere al meglio le pressioni che questo mondo mi rovescia addosso».

 

Sono state forti?

matilda de angelis pietro castellitto 3

«Sì. Avevo solo 18 anni, ho sempre dovuto lavorare per ingrossarmi le spalle e, lo posso dire? (ride come una pazza, ndr) Anche le palle».

 

Aveva raccontato sui social dell’acne, per sensibilizzare il tema. Poi si sono scatenati gli hater.

«L’acne mi ha fatto soffrire e dannare. Mi sembrava normale parlarne. Oggi ho dimezzato l’uso dei social, non dico di essere completamente disinteressata ma mi rapporto molto meno con quel mondo. Scelta andata di pari passo con la mia crescita. Non voglio essere alla mercé di tutti e farmi avvelenare la vita. Meglio confrontarsi con le persone nel mondo reale».

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