MILLE JONI DI TE E DI ME – FERMI TUTTI: A OTTOBRE USCIRÀ UN DISCO DI JONI MITCHELL REGISTRATO UNA SERA DI MARZO DEL 1968 DA…JIMI HENDRIX! – LA STORIA È INCREDIBILE: IL CHITARRISTA È A OTTAWA PER UN CONCERTO DEGLI “EXPERIENCE”, MA UNA SERA VANNO A VEDERE IL CONCERTO DI JONI MITCHELL. JIMI HA CON SÉ UN REGISTRATORE, SI PRESENTA ALLA CANTAUTRICE E LE CHIEDE SE PUÒ REGISTRARE. QUEL REPERTO È TORNATO INCREDIBILIMENTE ALLA LUCE DOPO 53 ANNI… – L'AUDIO ORIGINALE
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Ernesto Assante per "la Repubblica"
Una storia così incredibile da sembrare inventata. Jimi Hendrix è a Ottawa per un concerto con i suoi Experience al Capitol Theatre ma la sera del 19 marzo del 1968 lui e i suoi compagni, Mitch Mitchell e Noel Redding, non hanno impegni. Hendrix decide di andare a vedere il concerto di Joni Mitchell in una coffee house, Le Hibou.
Ha con sé un registratore e prima del concerto si presenta alla cantautrice: «Mi chiamo Jimi Hendrix, mi hanno appena messo sotto contratto con la Reprise, la stessa etichetta che ha messo sotto contratto te. Posso registrare il tuo concerto?». Joni, che di lì a pochi giorni avrebbe pubblicato l'album d'esordio Song to a seagull, gli dice di sì. Hendrix si piazza con il suo registratore sotto al palco e non si muove per tutto il set, controllando toni e volumi e regolandoli, per avere la migliore registrazione possibile, alzando gli occhi dal nastro qualche volta - ha ricordato Joni Mitchell - solo per sorriderle.
Quella registrazione è tornata alla luce 53 anni dopo e verrà pubblicata il 29 ottobre come secondo capitolo dei Joni Mitchell Archives il cui primo volume, Early Years, era uscito nell'autunno del 2020. Le possibilità che la registrazione arrivasse fino a noi erano decisamente poche. Registratore e nastro erano stati rubati a Hendrix il giorno seguente, come ha ricordato Mitch Mitchell nelle sue memorie, e nessuno aveva più saputo nulla di quelle canzoni.
Invece il nastro era, in maniera misteriosa, arrivato nelle mani di Richard Patterson, musicista, manager e programmatore radiofonico di Ottawa per la Canadian Broadcasting Company, che lo aveva gelosamente conservato negli anni, senza mai programmarlo alla radio, senza mai farlo ascoltare a nessuno.
Qualche anno fa il suo amico e collega Ian McLeish lo aiuta a rimettere in ordine la sua collezione di nastri, lavoro che continua a fare indicazione degli eredi dopo la scomparsa di Patterson. Ed è proprio in quest' ultimo periodo che a McLeish capita nelle mani un nastro con su scritto "Joni Mitchell, recorded live at Le Hibou Mar/68".
È la registrazione di Hendrix, integrale: la testimonianza, di ottima qualità, di un set eccellente di una ventiquattrenne Joni Mitchell in stato di grazia, che nonostante non abbia ancora pubblicato l'album d'esordio propone alcuni brani che compariranno poi nei suoi album seguenti. Diciassette canzoni, una inedita fino a oggi, The way it is, tre invece che non sono entrati nell'album che uscirà a ottobre.
Alla fine dello show Jimi e Joni, assieme a Mitch Mitchell, andarono insieme al Motel de Ville, a Vanier, ad ascoltare musica, fumare, chiacchierare, interrotti spesso dai qualche addetto alla sicurezza dell'albergo che non li vedeva di buon occhio, «non gli piaceva l'idea di tre hippies, uno di loro addirittura nero, da soli in una stanza di quell'albergo conservatore», ricorda Joni Mitchell. Quando Hendrix torna nel suo hotel, annota sul suo diario: "Sono andato in un piccolo club a vedere Joni, ragazza fantastica con parole di paradiso. Siamo stati insieme ad ascoltare musica e fumare in albergo". E il giorno dopo: "Abbiamo lasciato Ottawa City oggi, ho baciato Joni salutandola".
È successo davvero, ed è stato possibile perché in quegli anni la comunità dei musicisti rock era una comunità di giovani creativi che - soprattutto in California - tendevano a vivere insieme, a frequentarsi di continuo scambiandosi esperienze e musica. Fino all'anno precedente il centro era stato San Francisco dove, ad esempio, la casa dei Grateful Dead al 710 di Ashbury Street era diventata un collettore di vita e esperienza collettiva.
Nel 1968 tutto si stava spostando a Los Angeles, dove nell'area del Laurel Canyon si erano concentrati Frank Zappa, Carole King, James Taylor, i Mamas and Papas, Jim Morrison, Jackson Browne, parte di quelli che di lì a breve sarebbero diventati gli Eagles, ma soprattutto David Crosby, Stephen Stills, Joni Mitchell e Graham Nash che, arrivato dall'Inghilterra, non avrebbe più lasciato gli Usa. Dall'altro lato del paese, nell'area di Woodstock, vivevano Bob Dylan, la Band, Van Morrison, lo stesso Jimi Hendrix.
Tutti ventenni, suonavano insieme, seguivano i rispettivi concerti, partecipavano gli uni ai dischi degli altri, scrivevano il futuro della musica in una stagione per molti versi leggendaria. Dopo aver trovato il nastro, McLeish lo ha mandato, lo scorso aprile, al management di Joni Mitchell: l'artista, sorpresa e felice, ha dato l'ok alla Rhino Records per la pubblicazione. A ottobre uscirà un disco di Joni Mitchell registrato da Jimi Hendrix in una sera di marzo del 1968.