I NASTRI DEI GIUSTI - IL CINEMA ITALIANO SI AUTOCELEBRA CON I NASTRI D’ARGENTO 2023, MENTRE IN SALA SEMBRA DI ASSISTERE AL FUNERALE DELLA NOSTRA INDUSTRIA - IERI HA STRAVINTO “RAPITO” DI MARCO BELLOCCHIO (MIGLIOR FILM, MIGLIOR REGISTA, MIGLIOR SCENEGGIATURA, MIGLIOR MONTAGGIO, MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA E MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA), MENTRE GLI ALTRI PREMI SONO STATI DISTRIBUITI UN PO’ A TUTTI - INUTILE DIRE CHE BELLOCCHIO, HA VINTO UN PO’ TUTTO. E L’ANNO PROSSIMO LO RITROVEREMO AI DAVID CON LO STESSO “RAPITO”. AIUTO!
-Marco Giusti per Dagospia
Il cinema italiano si autocelebra con i Nastri d’Argento 2023, stravinti ieri sera da “Rapito” di Marco Bellocchio, premiato come miglior film, miglior regista, miglior sceneggiatura, miglior montaggio, miglior attrice protagonista, Barbara Ronchi, e non protagonista, Paolo Pierobon, mentre in sala sembra di assistere al funerale della nostra industria, lo stesso “Rapito”, solo film italiano nella top ten, ha incassato ieri solo 11 mila euro, 1.854 spettatori e un totale di 1, 5 milioni ma il primo incasso, “The Flash”, tocca la modesta cifra di 118 mila euro e 17 mila spettatori, in barba alla fracassona anteprima mondiale di “Mission: Impossible – Dead Reckoning part I” con Tom Cruise che ha occupato nel centro di Roma ben due tappeti rossi spadroneggiando non poco.
Segno di un dominio dell’industria americana su quella italiana un po’ umiliante e di un uso di una città come Roma alquanto imbarazzante. Sono soldi, d’accordo, ma non vengono certo utilizzati per produrre buone opere prime. In tutto questo, i Nastri d’Argento sono stati distribuiti copiosamente un po’ a tutti.
A Luca Marinelli e Alessandro Borghi come migliori attori per “Le otto montagne”, a Barbora Bobulova come migliore attrice non protagonista per “Il sol dell’avvenire”, a Beppe Fiorello per la miglior opera prima, “Stranizza d’amuri”, a Antonio Albanese per la migliore interpretazione in una commedia, “Grazie, ragazzi!” di Riccardo Milani, a Pilar Fogliati come migliore attrice di commedia, “Romantiche”.
“Mixed by Erry” di Sydney Sibilia viene premiato come miglior commedia ma anche epr scenografia e casting. Colapesce e Dimartino vincono per la miglior colonna sonora in “La primavera della mia vita”.
Il film dell’anno è “La stranezza” di Roberto Andò con Toni Servillo, Ficarra e Picone, che verrà celebrato nelle prossime settimane durante il festival di Taormina. Inutile dire che Bellocchio, insomma, coi suoi due film o, se volete, col suo film e la sua serie, ha vinto un po’ tutto, i David per la regia e il miglior attore di “Esterno notte”, i Nastri delle serie tv sempre per “Esterno notte” e i Nastri del cinema con ben sei premi per “Rapito”. E l’anno prossimo lo ritroveremo ai David con lo stesso “Rapito”. Aiuto!