Marco Giusti per Dagospia
Carl Reiner rip
un saluto alla vita di carl reiner
“Qualcuno mi disse: Se non sei nei necrologi, fai colazione. Così controllo i necrologi ogni mattina. Per prima cosa. Un sacco di gente lo fa. Ma io osservo. Controllo la loro età per vedere esattamente se li ho superati. Ti ho battuto io… Ti ho battuto io… Mi hai battuto te…”. Se ne va una leggenda della comicità americana. Carl Reiner, 98 anni, newyorkese eccellente, almeno 200 show in tv, una marea di film da attore, una ventina da regista. Un totale di 9 Emmy, tre da attore, quattro da scrittore, due da produttore. 1 Grammy per il disco concepito assieme a Mel Brooks “The 2.000 years Old Man”.
Lo avevamo appena visto esibire proprio assieme a Mel Brooks, suo vecchio amico e socio, le magliette Black Lives Matter. Da buon democratico e da veterano della Seconda Guerra Mondiale, non si era mai arreso. L’ultimo tweet, poco prima di spegnersi serenamente, è stato ancora una volta per Trump. “Quando mi sono alzato alle 7:30 di questa mattina, mi sono rattristato per rivivere il giorno che ha portato all'elezione di un uomo d'affari bancarottiere e corrotto che non aveva le qualifiche per essere il leader di qualsiasi paese del mondo civile ...”.
E tra tanti ricordi eccellenti di oggi, Alan Alda, Rosanna Arquette, Edgar Wright, Andrew Cuomo, vedo che la scrittrice newyorkese Joyce Carol Oates glielo ha proprio scritto: “Sono proprio dispiaciuta che questo grande commediante non sia riuscito a vedere la caduta di Txxxp”. Carl Reiner, nato nel Bronx nel 1922, era figlio di un orologiaio ebreo-austriaco e di una mamma rumena-ebrea.
Appena finita la guerra, assieme a Mel Brooks, Nel Simon, Woody Allen, Imogen Coca, Sid Caesar, Larry Gelbart si dedica anima e corpo alla costruzione dei grandi show televisivi americani. Lavora come autore e attore al leggendario “Your Show of the Shows” dal 1950, al “Caesar’s Hour” con Sid Caesar dal 1954, al “The Steve Allen Show” dal 1956, al “The Dick Van Dyke Show” dal 1961, che seguirà per tutti gli anni ’70.
dick van dyke, carl reiner, mel brooks e norman lear
Per il mondo dello spettacolo americano è una vera e propria rivoluzione. Molto presto Hollywood cercherà di riproporre la comicità newyorkese di Carl Reiner e quella più parodistica di Mel Brooks al cinema. Non sarà facilissimo. Anche se Reiner è in grado di recitare da comico e di scrivere per i comici con la stessa grazia. Lo vediamo attore in “Questo pazzo, pazzo, pazzo mondo” di Stanley Kramer, anzi era uno dei due comici rimasti in vita, “L’arte di amare” di Norman Jewison, “Arrivano i Russi, arrivano i Russi” di Norman Jewison con Alan Arkin. Da regista debutta con “Enter Laughing” nel 1967 con José Ferrer, Shelley Winters e Elaine May, prosegue con “The Comic” con Dick Van Dyke che non fu il successo sperato, ma andò benissimo, invece, “Senza un filo di classe” con George Segal che vive nel Bronx con la vecchia mamma ebrea, Ruth Gordon.
Un capolavoro di comicità, seguito da “Bentornato Dio” con George Burns, “Un tipo straordinario” con Henry Winkler e da “Lo straccione” con Steve Martin. Proprio con Steve Martin troverà il suo interprete ideale. Lo dirigerà in “Il mistero del cadavere scomparso”, “Ho perso la testa per un cervello”, “Ho sposato un fantasma”. Ma la gag che ricordo con più piacere di “Lo straccione” è quella iniziale, con Steve Martin, bianco, figlio adottivo di neri poveri del sud, che pensa di essere nero.
carl reiner nel dick van dyke show
“È una delle mie persone preferite al mondo”, ha detto Reiner di Steve Martin, “perché è cool cat. Un gatto morto. Sembra un ragioniere, ma è uno dei pensatori più acuti. Pensa in un modo che nessun altro pensa. Ha una mente brillante, mette insieme cose che non vanno insieme e ti fa ridere”. Ma Reiner diresse anche “Vacanze in florida” con John Candy, il parodistico “Fatal Instinct” con Armand Assante, "Questo pazzo sentimento” con Bette Midler. Grazie anche alla fortuna da regista del figlio, Rob Reiner, Carl non si è mai fermato, né come attore né come autore.
Lo troviamo nel ruolo di Saul Bloom nella serie di grande successo “Ocean’s Eleven”, ma è attivo anche come voce in film come “Toy Story 4”, dove è Carl Reineroceros, “I pinguini di Madagscar”, “I Griffin”, “Hot in Cleveland”. Deve ancora uscire un suo ultimo film, animato, “Saddle up!”. Dalla moglie, Estelle Reiner, attrice e cantante, scomparsa nel 2008, ebbe tre figli, Rob, Anne e Lucas, tutti nello spettacolo. Oggi lo saluta tutto il mondo dello spettacolo americano. Tranne Trump…
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