NFT FICTION - LA MIRAMAX HA ANNUNCIATO UN’AZIONE LEGALE CONTRO QUENTIN TARANTINO PER LA SUA INTENZIONE DI METTERE ALL’ASTA SETTE NFT RIGUARDANTI “PULP FICTION” – LA CASA DI PRODUZIONE DICE DI POSSEDERE TUTTI I DIRITTI DEL MONDO PULP FICTION, INCLUSI GLI NFT, MA IL CONTRATTO ERA STATO FIRMATO NEGLI ANNI ’90, QUANDO I TOKEN NON FUNGIBILI NON ESISTEVANO - “LA CONDOTTA DI TARANTINO POTREBBE ALTRI DI AVERE I DIRITTI PER PERSEGUIRE ACCORDI O OFFERTE SIMILI”. MA IL REGISTA RISPONDE DICENDO CHE…

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Valeria Arnaldi per “il Messaggero”

 

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Pulp Fiction inedito. E con Quentin Tarantino alla sbarra. O quasi. La Miramax, lo scorso 17 novembre, ha annunciato un'azione legale contro il regista per la sua intenzione di mettere all'asta sette esclusivi Nft (Non Fungible Token, ovvero contenuti digitali che, grazie alle stessa tecnologia alla base delle criptovalute, possono essere ceduti o comprati con un certificato esclusivo di provenienza e proprietà) riguardanti Pulp Fiction. 

 

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Scene esclusive della sua scenografia, scritte a mano con materiale audio. Mai viste, per questo preziosissime per appassionati e collezionisti. E, ovviamente per la Miramax, che è corsa subito ai ripari, denunciando la violazione del copyright e del contratto che, secondo la casa di produzione statunitense con cui Tarantino firmò il contratto per il film diretto nel 1994, le assicurerebbe i diritti di tutto ciò che riguarda il mondo Pulp Fiction, inclusi gli Nft. Già. 

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COLLEZIONISTI

L'accordo, però, è stato siglato negli Anni Novanta, quando ai token crittografici proprio non si pensava. Il tema è caldo e la causa, pur eccezionale per argomento e protagonisti, è ben lungi dall'essere un'eccezione. Nuova frontiera delle arti - e del business - gli NFT conquistano sempre più spazio sui mercati e nei sogni dei collezionisti, alimentando un giro d'affari importante e, soprattutto, dalle ancora più imponenti prospettive. 

 

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I numeri la dicono lunga. L'opera digitale di crypto art The Last 5000 Day di Beeple, vero nome Mike Winkelmann, all'asta da Christie' s, lo scorso marzo è stata aggiudicata per 69,3 milioni di dollari. Quella che sembrava una cifra record è stata superata il 4 dicembre, da Pak: circa 28mila acquirenti hanno comprato le unità che compongono un unico NFT, The Merge, per una somma complessiva di 91,8 milioni di dollari sulla piattaforma Nifty Gateway. 

 

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Sono in molti a farsi sedurre. Natalia Osipova, tra le più note ballerine della scena internazionale, ha convertito le sue performance in NFT e le ha messe all'asta. Tutte le arti si prestano ad essere tradotte in NFT, alla ricerca di nuovi orizzonti, pure di business. Così la musica, così il cinema. Le declinazioni sono pressoché infinite. Il 30 novembre, in vista dell'uscita di Resurrection, Warner Bros ha messo in vendita centomila Matrix NFT, token per impersonare un personaggio virtuale in Matrix. 

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IL NODO 

Attenzione, però, se è vero che gli NFT sembrano trasformare tutto in oro, lo è pure che la questione, dal punto di vista normativo e, di conseguenza anche di mercato, è tutt' altro che semplice. In primo piano, la proprietà. Stando al Financial Times, vari artisti coinvolti nel 2013 nel progetto benefico Art Wars, oggi stanno muovendo azioni legali contro il curatore perché hanno visto le opere vendute come Nft senza il loro consenso.

 

certificati nft

Tra quelli messi in vendita, anche lavori di Anish Kapoor e David Bailey. Ad agosto a sollevare il tema della proprietà delle immagini era stato perfino l'Ermitage Museum di San Pietroburgo, accusando Till Lindemann, frontman dei Rammstein, di aver messo in vendita NFT con immagini scattate al museo ma non autorizzate. I DISCHI Scontro anche tra Jay-Z e Damon Dash, co-fondatori di Roc-A-Fella Records. 

 

non fungible token andy warhol

Oggetto, Reasonable Doubt, album di esordio di Jay-Z, proposto in Nft. Insomma, cresce il mercato e crescono - più ancora cresceranno - le cause. La chiave è proprio quella del caso Pulp Fiction. «Lasciata impunita, la condotta di Tarantino potrebbe indurre altri a credere che Miramax sia coinvolta e potrebbe far ritenere ad altri di avere i diritti per perseguire accordi o offerte simili, quando in realtà Miramax detiene i diritti necessari per sviluppare, commercializzare e vendere NFT relativi alla sua vasta libreria di film», dicono alla casa di produzione. 

Pulp Fiction

 

I CAVILLI 

La risposta del legale di Tarantino, è stata netta: il regista avrebbe agito nell'ambito dei suoi «diritti riservati», ossia in base al diritto alla «pubblicazione della sceneggiatura». Tarantino deterrebbe alcuni diritti di Pulp Fiction, inclusi quelli della pubblicazione cartacea, dei media interattivi e di eventuali sequel. 

 

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E a questo ambito i suoi avvocati ascrivono gli NFT. Il tema è chiaro: si tratta di definire la proprietà di un bene che, in pratica, non esisteva alla stipulazione di molti contratti, ma che oggi potrebbe avere un valore altissimo. Peraltro, le stime di guadagno si fanno ancora più interessanti proprio per quei titoli che, usciti da tempo, non sono più ai vertici degli incassi. 

 

Lavori che si pensava avessero già dato tutto, anche in termini di collezionismo, e che oggi si rivelano tesori. Tutti da scoprire. E incassare.

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