NON È LA RAI, MA L'EIAR - MA È NORMALE CHE IL “TG2” CONDIVIDA IL TWEET DI GIORGIA MELONI SULLA SOCIAL CARD "DEDICATA A TE", RIBATTEZZATA FASCISTICAMENTE 'TESSERA ANNONARIA', SENZA UN MINIMO DI RIELABORAZIONE GIORNALISTICA E CONTESTUALIZZAZIONE? - NEL FRATTEMPO, I GIORNALISTI DI “RAINEWS” SONO IN RIVOLTA CONTRO IL DIRETTORE, PAOLO PETRECCA, CHE AVREBBE TAGLIATO IL SERVIZIO SUL CASO LA RUSSA JR: “TOLTI I RIFERIMENTI ALLE POLEMICHE, PER LUI NON SI TRATTAVA DI UNA NOTIZIA...”
-.@GiorgiaMeloni: "Governo impegnato in sostegno alle famiglie. Da oggi 500 ilioni contro il caro carrello della spesa. Una carta sociale per i più bisognosi".
Al #Tg2Rai ore 13,00#11luglio pic.twitter.com/W8kkxqxuwM
— Tg2 (@tg2rai) July 11, 2023
Estratto da www.lastampa.it
Un nuovo caso in Rai, nei giorni della bufera per il caso di Filippo Facci. Oggi è scoppiata la protesta dei giornalisti di RaiNews, che denunciano «servizi tagliati e pro-Governo». Giornalisti e sindacato accusano il direttore Paolo Petrecca, indicato da Fratelli d'Italia alla guida della testata.
Come si legge in un durissimo comunicato del Cdr, l’organismo sindacale interno, il casus belli è stata la cronaca sulla presunta violenza sessuale di Leonardo La Russa, corredata dalle dichiarazioni a difesa della ministra Roccella e dalle contestazioni sulla striscia di Filippo Facci.
Al punto che l’autrice del pezzo «ha deciso di ritirare la firma» perché, denuncia il Cdr, «il testo è stato stravolto rispetto alla versione da lei scritta (dal testo sono stati eliminati ampi stralci di quanto accaduto)».
«Secondo quanto riferito dalla line alla collega, le modifiche, che consistevano nel togliere i riferimenti alle polemiche, sarebbero state richieste dal direttore con la motivazione che non si trattava di una notizia» prosegue il comunicato. «Posizione ovviamente inaccettabile».
Per questo il Cdr ha chiesto a Petrecca di motivare la sua decisione, «ma il direttore ha preferito scrivere alla collega e non rispondere al Cdr, manifestando, ancora una volta, il disprezzo per le regole sindacali». […]