IL PANDORO-GATE FA A PEZZI LA "REPUTESCION" DI CHIARA FERRAGNI – L’INFLUENCER HA PERSO "SOLO" 200MILA FOLLOWER (NE HA ANCORA 29.5 MILIONI), MA IL SUO VERO PROBLEMA È IL CROLLO DEL “SENTIMENT POSITIVO” (CIOÈ LA STIMA DEI SUOI SEGUACI), SCESO DAL 59% AL 24% - LA VICENDA HA GENERATO SU WEB E SOCIAL OLTRE 30 MILIONI DI INTERAZIONI IN QUESTI ULTIMI VENTI GIORNI, CON UN PICCO NEI GIORNI INIZIALI... - VIDEO
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I SOCIAL PUNISCONO FERRAGNI: SENTIMENT POSITIVO A PICCO E MENO 20 MILIONI DI INTERAZIONI SU INSTAGRAM
Comunicato stampa “Social Data”
Positivi i commenti sulle pagine dei brand che hanno chiuso la collaborazione con l’influencer Il “Pandoro-gate” è costato a Chiara Ferragni la perdita di oltre 200 mila followers e una diminuzione del sentiment positivo di circa 35 punti. È quanto emerge da un’analisi realizzata da SocialData che, in esclusiva per Adnkronos, ha analizzato l’evoluzione delle dinamiche social dopo lo scandalo che ha coinvolto l’influencer.
Nel complesso la vicenda ha generato su web e social oltre 30 milioni di interazioni in questi ultimi venti giorni, con un picco deciso nei giorni iniziali, subito dopo la diffusione delle prime notizie a riguardo. Il sentiment positivo nei confronti dell’influencer è crollato e ha visto una riduzione di 35 punti percentuali, passando dal 59% al 24% attuale. È stata poi analizzato l’evoluzione della fanbase Instagram di Chiara Ferragni quanto del marito.
Ferragni ha perso 210 mila followers nell’ultimo mese, mentre Fedez circa 119 mila followers. La stessa dinamica è stata registrata dalle interazioni sui profili Instagram dei due: se Ferragni fa registrare -20 milioni di interazioni, Fedez si ferma a -3 milioni. Un fattore, questo, dovuto molto probabilmente all’interruzione del flusso di pubblicazione, limitato al momento alle stories, dove però reactions e diffusione sono visibili solo ai proprietari del profilo. Focus: il ritorno sui social non ha scaldato gli utenti Il ritorno di Chiara Ferragni sui social non ha scaldato i cuori degli utenti.
La storia Instagram postata lo scorso 3 gennaio non ha generato un dibattito tale da monopolizzare web e social. Questo a causa di alcuni fattori: un minor interesse del pubblico verso l’influencer, una minore emotività degli utenti sulla vicenda, la tipologia del contenuto postato (le interazioni alla storia sono visibili solo a Ferragni). Facendo un confronto con gli eventi rilevanti della settimana 2-7 gennaio, emerge ad esempio che la conferenza stampa di Giorgia Meloni, avvenuta il 4 gennaio, dunque il giorno dopo il ritorno di Ferragni sui social, ha di fatto oscurato la mossa dell’influencer.
Più nello specifico, la conferenza stampa della premier ha generato oltre 6 milioni di interazioni, mentre il ritorno di Ferragni sui social circa 2 milioni. Anche il confronto sui canali di conversazione dove si è sviluppato il dibattito circa i due eventi risulta interessante.
Ecco alcuni elementi emersi:
- Giorgia Meloni raccoglie il 30% in più delle mentions su Instagram rispetto a Chiara Ferragni
- Nei giorni presi in considerazione dall’analisi, le mentions su Giorgia Meloni generano il 49% di interazioni in più su Instagram rispetto a quelle su Chiara Ferragni
- La stessa dinamica si registra su TikTok: Meloni ha il 94% di mentions in più rispetto a Ferragni, che generano il 210% in più di interazioni. Focus: le proteste sulle pagine di Monnalisa, i complimenti a Coca Cola Sono stati analizzati anche i commenti presenti sugli ultimi post social di alcuni noti brand che hanno in passato collaborato, o continuano a farlo, con Chiara Ferragni.
L'attenzione si è focalizzata in particolare sulle pagine Facebook di aziende come Safilo, Coca Cola e Monnalisa. Tra i commenti si evidenzia una divisione nelle opinioni degli utenti. Da una parte, ci sono coloro che lodano e si complimentano con i brand che hanno deciso di concludere la loro collaborazione con Ferragni. Dall'altra parte, emerge un gruppo di utenti che esprime dissenso, invitando al boicottaggio dei brand che hanno scelto di collaborare con Ferragni negli anni passati.
Questi commenti sottolineano un'opposizione alla figura dell'influencer e alle sue azioni, mettendo in discussione la decisione dei brand di associarsi a lei. "La disintermediazione è ormai il tratto distintivo dei social", spiega Luca Ferlaino, partner di SocialData, che osserva come ci siano sempre più italiani che “utilizzano i social per rivolgersi non solo ai leader politici, ma anche i brand, per esprimere talvolta dissenso, talvolta apprezzamento per le scelte compiute.
Non a caso, in molti hanno deciso di “punire” Chiara Ferragni togliendo il follow al profilo Instagram. E la decisione dell’influencer di non pubblicare più ha prodotto anche degli “effetti collaterali”, perché ha spostato parte della discussione sui canali social dei brand a lei associati, danneggiandola comunque”.