Riceviamo e pubblichiamo:
Lettera 1
Caro Dago, dopo averli fatti sbarcare, magari Mattarella nominerà i migranti della nave Diciotti Cavalieri della Repubblica.
BarbaPeru
Lettera 2
Caro Dago, denunciati nove dipendenti del Comune di Lecce che risultavano in ufficio mentre erano nella sale slot: vizi privati, pubblico impiego.
Giorgio Colomba
Lettera 3
Caro Dago
ma il D'Alema che critica Renzi per lavorare con Berlusconi è lo stesso che pubblicava con Mondadori?
G
Lettera 4
Caro Dago, sono un po' confuso da questa sequenza di dichiarazioni: D’Alema 21 aprile 1986 “Mediaset è un patrimonio del Paese”
D’Alema 26 ottobre 1988 “Sono abituato a distinguere tra Silvio Berlusconi leader di Forza Italia e Mediaset”
D’Alema 12 luglio 2018 “Uno che va a fare un programma sulle TV di Berlusconi dopo essere stato capo della sinistra si prende in giro da solo”.
science&zen
Lettera 5
Monsieur Dagò,
Sono sempre più convinto che MACRON sia un refuso di MACARON.
Au revoir.
Dibbì
Lettera 6
Caro Dago70, sul Corriere il buon Sconcerti: "Venti anni fa giocarono quella partita (Francia - Croazia ai mondiali del 1998, per spiegare meglio) Boban, Zidane, Suker, Henry e Prosinecki partirono dalla panchina, Vieira era riserva, in Italia c' erano Baggio, Totti, Del Piero, Pirlo.". Ora, mi spiace per Sconcerti, ma Pirlo (aveva 19 anni...) e Totti, purtroppo, nel 1998 proprio non c'erano... Unica scusante per lo Sconcerto: forse Wikipedia ieri era nuovamente non raggiungibile. Io, però, me lo ricordavo a memoria e non faccio il giornalista, men che meno sportivo...
Mario Orlando
Lettera 7
Solo in italia, volutamente scritta in minuscole, si verifica che una persona che apre una attività, si indebita, supera inutili pastoie burocratiche, butta il sangue dalla mattina alla sera per mandarla avanti viene condizionata da nullafacenti in poltrona seduti dietro una scrivania che, bontà loro, non hanno mai fatto una beneamata minchia in vita loro se non scaldare la poltrona di cui sopra, che ti ORDINANO quando devi aprire, chiudere, andare in ferie ecc.ecc.
Faccio l' esempio della imbecillità di chi decide: Distributore Carburanti, circa 5.000 mq. di superficie con anche GPL. Secondo i diversamente intelligenti, dal Sabato pomeriggio al Lunedì mattina DOVEVO stare chiuso per Benzina e Gasolio Ma aperto per il GPL.
Ore a spiegare agli utenti, che ti vedevano sul posto, che per benzina e gasolio dovevano usare la macchina Self Service perché eri chiuso…Praticamente sarebbe come se ad un negozio che vende scarpe e calze il comune imponessi che da sabato pomeriggio a lunedì mattina puoi vendere solo le calze ma le scarpe No.
Umba Dumba
Lettera 8
Caro Dago, che delusioni dal M5S! L'ultima riguarda il "vittorioso" taglio dei vitalizi agli ex parlamentari, salutato ieri con brindisi in piazza e annunci trionfali, ben sapendo che questa legge non vedrà nemmeno l'applicazione (1/1/19) perché, come illustrato da vari qualificati giuristi è incostituzionale, tra i motivi principali la retroattività.
Ma poco importa basta l'annuncio, non il risultato effettivo, proprio come i peggiori partiti della 1° Repubblica. Del resto in Italia si vive solo di annunci; quante volte leggiamo di milionari sequestri a mafiosi o ad imprenditori disonesti, ma non leggiamo quasi mai che nel 90% quanto sequestrato viene restituito!
FB
Lettera 9
Caro Dago settantenne di lusso, in tema di vitalizi tagliati , faccio presente che questo privilegio parlamentare , si aggiunge sempre a una pensione legittima che , se subirà eventuali variazioni , queste non si discosteranno dal trattamento di tutti . In buona sostanza , non moriranno di fame come invece vogliono fare intendere .Saluti e Auguri anche da parte mia.
Fradinoi
Lettera 10
Dago darling e celebratissimo, che silenzio tombale sugli ultimi "stellari" aumenti di luce e gas! Non uno di quelli che dicono di stare con i poveri se ne lamenta. Quindi é senz'altro cosa buona e bella. Tanto più se i poveri sono popolani, populisti, periferici e quindi "sporchi, brutti e cattivi".
NapoMacron "et sa maman" saranno a Mosca domenica prossima, proprio il giorno dopo il 14 luglio in cui folle oceaniche di bobos e intellos saranno "obbligate" a celebrare il terzo imperatore dei francesi tra l'Eliseo e i Campi Elisi, evitando i giardini delle Tuileries dove sorgeva il palazzo delle Tuileries che fu abitato anche da Napoleone III e la sua bella e giovane moglie Eugenia e fu dstrutto durante la Comune di Parigi e mai più ricostruito.
macron attacca putin a versailles
Se la Francia vincerà domenica a Mosca, non ci saranno più limiti alla sua grandeur bellicosa e neocolonialsita, chiedere ai libici, ai siriani e ai tuareg! Gli unici che si sono liberati per sempre dal giogo dei Regimi francesi sono i valorossimi indocinesi.
Che il buon Dio li protegga. Comunque, poveri tuareg (i mitici uomini blu) abbandonati da tutti, persino dei ricchi gay d'antan che favoleggiavano sulle loro copiose dotazioni maschili: Certo i gay di oggi sono "democratici" e mai si sognerebbero di discriminare qualcuno perché minidotato! A parte gli irridubili "razzisti" sempre alla ricerca del "bigger is better". Ossequi
Natalie Paav
Lettera 11
Caro Dago,
Tutti i giornaloni oggi esultano per lo schiaffo rifilato da Mattarella a Salvini. Troppo ottusi o fazioni per capire che la vicenda Diciotti è finita esattamente come Salvini sperava. Che sarebbero prima o poi sbarcati a Taranto era ovvio. Si trattava solo di trovare il pretesto. E ad abboccare è stato nientemeno che il Quirinale, ribadendo ancora una volta all’opinione pubblica la sua chiara non imparzialità. E rafforzando l’immagine di Salvini come uomo forte e solo baluardo verso l’immigrazione incontrollata. Poi si stupiscono se la Lega continua a crescere nei sondaggi ...
Salutoni
Ernesto
Lettera 12
Esimio Dago, gli inglesi che fanno volare su Londra il pallone mostrante le chiappe del presidente americano, si ricordano di come i presidenti americani salvarono loro le chiappe quando su Londra volavano (e atterravano) le V1 e le V2? Citando Mark Twain: “Se prendi un cane che muore di fame e lo ingrassi, non ti morderà. E' questa la differenza principale tra un cane e un uomo.”
Saluti riconoscenti
PS: è stupefacente il tempismo degli interventi stile “Deus-ex-machina” dei presidenti della repubblica italiani da qualche anno a questa parte, spesso a discapito dei nostri stessi interessi nazionali, cominciando con King George, che autorizzò l’uso delle nostre basi per la guerra in Libia e dette una mano a far cadere il Banana (che era il Banana, ma era pur sempre eletto dal popolo) per imporci le randellate di sobrietà dell'eurogoverno Monti, finendo con la Mummia Sicula che si scongela e risorge solo quando è necessario porre veti su ministri che potrebbero salvarci dal pantano dell’euro o quando bisogna far sbarcare criminali in atto ed in potenza, senza arte né parte, in un paese dove la disoccupazione è oltre il 10%.
Timbrius
CRISTIANO RONALDO OPERAI PROTESTA
Lettera 13
Se Ronaldo riuscirà a ripetere anche in Italia le stesse prestazioni spagnole, finalmente potremo assistere ad un campionato di calcio regolare, poiché i "gobbi", quando vinceranno, lo avranno fatto senza le solite ventilazioni extracorporee, sempre puntualmente effettuate in determinanti momenti di una partita o in determinati momenti del campionato.
Santilli Edoardo
Lettera 14
Caro Dago,
Mi chiedo se gli italiani credano ancora che l'inasprimento delle pene serva a qualcosa, quando è conclamato che le forze dell'ordine quando acciuffano un ladruncolo è solo perché quello ha sbagliato porta ed è entrato in commissariato autonomamente... per non parlare poi dei "colletti bianchi" che puntano direttamente alla prescrizione (potendo pagare avvocati bravi a fare ammuina). Il Signor Ministro dell'Interno tra un tweet e l'altro potrebbe spiegare ai suoi che è il caso di mettersi a lavorare sulle basi: presidio del territorio, indagini, arresti, raccolta prove, etc. etc. etc.
Saluti
M
Lettera 15
Salvini ringrazi Mattarella per averlo fatto uscire dal cul de sac in cui si era cacciato vietando lo sbarco dell'ennesimo caravanserraglio di finti profughi, donne incinte, minori non accompagnati, Chi si crede di essere 'sto Salvini? Non lo sa che nessuno è colpevole sino al terzo grado di giudizio? A proposito, non ricordo il nome di colui che profetizzò "vi annienteremo usando le vostre leggi". Qualcuno può aiutarmi?
Gianluca
Lettera 16
Gentil Dago,
Come, nel calcio, non piace Orsato, che dirige male, e non dimostrando equilibrio, i match più delicati, in un Paese normale, non può essere un campione di terzietà l'inquilino, pro-tempore, del Colle, Sergio Mattarella, 77 anni, applaudito solo dai tifosi, in maglietta rossa, anti governo, legittimo, del bel Paese. E la democrazia non può essere commissariata, compagni, solo perché gli elettori non sono stati...Gentiloni con la sinistra ! O no ?
Ossequi
Pietro Mancini
Lettera 17
Che sagoma, questo Onorevole Avvocato Dottoressa Alessia Morani! Scrive una nobile lettera a “Il Fatto Quotidiano” (11.VII.2018, pagina 6; incidentalmente pubblicato sotto un articolo che dice che Renzi, il Suo idolo, pare sia in “caduta libera” per gradimento tra gli elettori PD), con cui sfiora fieramente il ridicolo (“siamo nati per andare oltre gli steccati”), lambisce, temeraria, l’epico (“bisogna che dal fuoco e non dalle ceneri del PD nasca un...” etc etc), detta, ispirata, linee guida.
Tutto molto aulico.
Però, provate ad andare a scrivere qualcosa che non sia di ammirata approvazione sotto qualcuno dei Suoi interventi sul Suo account di Facebook o Twitter: vi impedirà subito ogni ulteriore apporto. Vi “bannerà”. Da vera democratica. Come il Suo idolo, quando telefonava ai giornalisti che lo disturbavano in vacanza...
Giuseppe Tubi
Lettera 18
Caro Dago,
come ogni estate – mondiale a parte – siamo alle prese con Temptation Island e, come ogni estate, siamo bersagliati dal fuoco amico di articoli, commenti, opinioni (esperimento sociologico? Tivvù spazzatura?) che però mancano l’essenziale. Perché Temptation Island non deve il suo successo alla dabbenaggine degli italiani, né al grande vuoto – appunto, mondiali a parte – della programmazione estiva.
E, già che ci siamo, sarebbe ora di dire che Temptation Island non è assolutamente un programma su coppie che, per un po’ di visibilità, scelgono di perdersi per ritrovarsi. No, c’è qualcosa di più banale e profondo dietro a tutte le frasi sconclusionate, i bicipiti e gli addominali, le zinne e i popò, i percorsi e il pinnettu. Qualcosa che ci sovradetermina e ci riguarda tutti.
È ora di dirlo: Temptation Island, in ogni momento, in ogni puntata, in ogni stagione, parla di morte. Sin dalla sigla, il canto di Rihanna (Just gonna stand there and watch me burn/ Stai lì e guardami bruciare), coi suoi chiari rimandi a figure meno note della mistica cristiana (Angela da Foligno, Caterina da Siena, Ildegarda di Bingen), apre lo spazio di una ricerca inquieta e dolorosa che sembra rimandare a Lost, ma in realtà scava molto più a fondo. All’Is Morus Relais, come nel teatro del mondo, ci affanniamo, giriamo a vuoto, tra un bagnetto e l’altro, per poi ritrovarci davanti a un falò che ci consuma, alimentato dalle nostre domande senza risposta.
Ogni nostro gesto o parola (a parte nelle stanze delle tentatrici) è sotto agli occhi di un Dio (Maria de Filippi) sempre presente, ma lontano, irraggiungibile, ammantato di silenzio. Comunica solo attraverso i suoi angelici intermediari (Filippo Bisciglia, la “produzione”), e noi, come Giobbe, affrontiamo con essi i nostri dubbi e le nostre paure.
L’angoscia, i video, le tentazioni, queste illusioni che sembrano create da Prospero, sono una tempesta, un “viaggio nei sentimenti”, e come nel dramma di Shakespeare ci lasciano naufraghi su un’isola. Al modo dei fidanzati, non riconosciamo chi ci è più vicino (“Non lo riconosco più”, “sembra un altro”, “ho scoperto un’altra persona”), ma, riflessi in quest’alterità radicale, tra vicinanza e lontananza, verità e menzogna, siamo noi stessi a non riconoscerci.
Il vuoto del palinsesto è il vuoto della nostra vita. Il grande successo di Temptation Island sta proprio in questa intuizione: ognuno di noi è solo e deve intraprendere un “percorso” lambito ad ogni passo dalla morte. Le creme abbronzanti, le labbra rifatte, l’inserimento di prodotti a fini commerciali, sono solo metafore del desiderio che ci spinge ad andare avanti nonostante la paura di morire.
Perché ognuno di noi è un Oronzo che, nell’economia della salvezza, cerca la redenzione e teme di non essere perdonato da Valentina, dal pubblico, da Dio. In cammino, verso la domenica della nostra vita, con la debole speranza che quando tutto sarà finito ci aspetti Bisciglia a braccia aperte, annunciandoci “un fantastico week-end da sogno”.
Un abbraccio,
Francesco