LA PRIMA NON PRIMA DELLA SCALA - CON PIÙ DELLA METÀ DEI CORISTI E UNA PARTE DEGLI ORCHESTRALI POSITIVI, L'OPERA NON SI PUÒ FARLA PER RAGIONI SANITARIE. E ALLORA ECCO LO SPETTACOLONE IN DIRETTA TV CON LA REGIA DI DAVIDE LIVERMORE. NEL CAST PLÁCIDO DOMINGO, RISANATO DALL'INFLUENZA, JONAS KAUFMANN, ALAGNA, GRIGOLO. E DANZERÀ BOLLE. LA REGINA DELLA SCALA, ANNA NETREBKO, È PIÙ NO CHE SÌ PER PRECEDENTI IMPEGNI AL MARIINSKY…

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Alberto Mattioli per “la Stampa”

 

scala

Mai prima della Scala sarà stata più complicata e tormentata di questa. Con più della metà dei coristi (il 56 per cento, per la precisione) e una parte degli orchestrali positivi, l' opera non si può farla per ragioni sanitarie. Ma per ragioni di decenza estetica non si può nemmeno fare il minacciato galà modello domenica pomeriggio agli Amici della lirica, una romanza via l' altra, dentro Tizio e fuori Sempronio. Fermo restando che quella sera il pubblico in sala non ci sarà, dopo lunghe tergiversazioni nelle segrete stanze del Piermarini si è deciso che il 7 dicembre non sarà un' opera ma neppure un mesto concertone.

placido domingo

 

O meglio, concertone sì, ma con scene, costumi, regia e, insomma, una drammaturgia, un racconto per «legare» arie e duetti. A gestirlo, un artista così bravo o così matto da concepire e «mettere su» un vero e proprio spettacolo in tempi strettissimi (le prove inizieranno il 28): Davide Livermore. Il regista torinese arriva così al suo terzo Sant' Ambroeus di fila, raggiungendo il record del dopoguerra di Margherita Wallman (lo supererà il prossimo anno, perché sarà suo, pestilenza permettendo, anche il Macbeth con Chailly-Netrebko-Salsi del 7 dicembre '21).

 

scala milano

Certo, ci sarà comunque la diretta Rai con quanto comporta di nazionalpopolare, nel caso Milly Carlucci e Bruno Vespa a condurre. Ma, conoscendo Livermore e la sua squadra (Giò Forma per le scene, D-Wok per i video, il grande Gianluca Falaschi per i costumi), scommetteremmo che non scriverà uno spettacolo edulcorato o decorativo, ma prenderà il toro della prima per le corna raccontando cosa è stata l' opera lirica per questo Paese che oggi la considera una reliquia del passato invece che la bellezza del presente e un investimento sul futuro.

 

Insomma, il galà sarà davvero teatro, quindi il luogo della discussione e del dibattito, anche su temi politici o sociali impegnativi, impegnati e scomodi. Uno spettacolo, peraltro, già «pensato» per il video e per la diffusione in mondovisione o quasi. Servono quindi attori spendibili sul mercato internazionale.

 

bolle

Qui di nomi se ne sussurrano molti e molto «pesanti»: abbiamo origliato quelli di William Dafoe e Fanny Ardant, poi chissà. Di certo, spettacolone, almeno tre ore di durata, ma tanto si inizierà alle 18 e quindi la prima serata tivù non ne sarà impattata. Però l' esperimento di questa insolita «prima non prima» (semmai ultima, poiché si spera di tornare prima possibile all' opera «vera» e in presenza) è stimolante.

 

scala di milano

Poi ci sarà chi dirige, ovviamente Riccardo Chailly, e chi canta. Il cast è ancora in via di definizione, ma si annuncia imponente. Del resto, in questo periodo, con i teatri chiusi e i cantanti più o meno a spasso, metterlo insieme non è un problema. Ci sarà anche Plácido Domingo, risanato dall' influenza che gli ha fatto saltare il Belisario di Bergamo(come baritono) e la Messa da Requiem di Piacenza (come direttore).

 

anna netrebko ph yasuko kageyama 9

Ci sarà naturalmente la compagnia della Lucia di Lammermoor saltata per Covid, dunque Lisette Oropesa, Juan Diego Florez e George Petean. Il parco tenori è impressionante: oltre a Florez, Jonas Kaufmann, Francesco Meli, Roberto Alagna, Vittorio Grigolo, Piotr Beczala (che pure dopo i fischi alla Traviata «delle zucchine» aveva giurato di non mettere più piede alla Scala). I baritoni saranno Luca Salsi, Ludovic Tézier, Michael Volle, i bassi Ildar Abdrazakov e Ildebrando D' Arcangelo.

 

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Sul fronte femminile girano i nomi dei soprani Eleonora Buratto, Aida Garifullina, Christine Goerke. La regina della Scala, Anna Netrebko, è più no che sì per precedenti impegni al Mariinsky. Incerta anche la presenza di Elina Garanca, ma fra i mezzi ci dovrebbe essere Anita Rachvelishvili. Resta da capire se si canterà dal vivo o qualcuno sarà registrato. Infine spazio anche per il balletto con Roberto Bolle.

 

Per garantire il distanziamento, l' orchestra suonerà in platea. Poiché però togliere le poltrone non si può per complicate ragioni di cavi, saranno ricoperte da una struttura circolare. Il coro o quel che ne resta canterà dai palchi. Un 7 dicembre insolito ma non rinunciatario.

 

scala milano

Mai come stavolta l' importante è celebrarlo. In un modo o nell' altro

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laura marzadori con chailly
chailly
dominique meyer
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