LA QUARANTENA DI DANIELE LUTTAZZI: "IN QUESTI GIORNI GUARDO FILM DI FRED ASTAIRE SU YOUPORN, I SUOI FILMINI PRIVATI CON GINGER ROGERS; E SAPETE UNA COSA? LA PIÙ BRAVA ERA LEI, PERCHÉ FACEVA TUTTO QUELLO CHE FACEVA FRED, E PER DI PIÙ ALL'INDIETRO E COI TACCHI ALTI, LA SCHIENA MADIDA DI SPERMA..." - "I TRUCCHETTI DI COLAO: BLUFFARE, E FINGERE DI SAPERE ESATTAMENTE COSA STO FACENDO"
-Daniele Luttazzi per il “Fatto quotidiano”
Francamente, non sono un grande fan del CoVid-19. Non c' è modo di farmi piacere una pandemia. Mi dispiace sempre molto per quelli che si ammalano; ma, come mi ripeto spesso in questi giorni di quarantena, guardando film di Fred Astaire su YouPorn (i suoi filmini privati con Ginger Rogers; e sapete una cosa?
È proprio vero quello che diceva Ginger: la più brava era lei, perché faceva tutto quello che faceva Fred, e per di più all' indietro e coi tacchi alti, la schiena madida di sperma), molti di quelli che si sono ammalati sapevano a cosa andavano incontro: quando uno continua a lavorare alla fresa dentro un capannone industriale con 40 di febbre, espettorando lobi polmonari a ogni colpo di tosse, perché Bergamo non si ferma, deve immaginarlo che, prima o poi, non sarà più in grado di fare il Pordoi in bicicletta.
Si è concesso il rischio. In questo caso, non c' è più alcuna necessità che mi senta troppo dispiaciuto. Del resto, ho già abbastanza guai di mio, non è che posso crucciarmi per ogni invasato che antepone il lavoro alla salute.
Questo dovrebbe bastare a strangolare con il suo stesso cordone ombelicale il mio senso di colpa; e invece, vedendo al tg le corsie d' ospedale intasate di barelle, paramedici e paramedici in barella, non riesco a evitare l' impressione che gli stakanovisti intubati siano rimasti piuttosto sorpresi dalla piega traumatica che hanno preso gli eventi; e temo che, accortisi della minaccia incombente, non avrebbero voluto continuare a lavorare, ma vi siano stati costretti, pena il licenziamento.
L' operaio, per il padrone, non è che una bestia verticale, si sa (mica ho aspettato l' avvento di Lapo Elkann per scoprire l' ineguaglianza sociale: al ginnasio mi ero già fatto le mie idee una volta per tutte); però non ho letto di proteste in Val Seriana precedenti alla débâcle: magari, se ci fossero state, ora mi sentirei più colpevole di cercare di salvarmi la pelle. O forse no: una volta sentii la dichiarazione di un sindacalista della Uil a un microfono di Rete 4, e per la prima volta ci provai gusto quando un poliziotto cominciò ad appoggiargli il manganello sulla zucca.
"Purtroppo, Ugo, tendi a metterti nei panni di chi guardi", dico ora a me stesso, ballando il tip tap sul soffitto. (Quando parlo a me stesso in terza persona, preferisco chiamarmi Ugo, così non corro il pericolo di impazzire, un trucco che ho imparato leggendo Guicciardini.) Come sono arrivato quassù sul soffitto non mi è chiaro. Non credo che lo farei mai, volontariamente, neppure pagato, anche se i soldi fanno sempre comodo, specie se ti piacciono le escort svizzere (dico a te, Ugo). Riesco a immaginare almeno trilioni di cose che vorrei fare, prima di azzardarmi a ballare il tip tap sul soffitto. "Guarda, guarda," mi dice Ugo. "Ti sei messo in un bel guaio". E poiché non so come tornare giù, a questo punto, non mi resta che bluffare, e fingere di sapere esattamente cosa sto facendo. Un trucco che ho imparato vedendo Colao in tv.
Un quotidiano italiano: "Castro aveva affidato il progetto a Celia Sánchez, sua fidata consigliera che aveva conosciuto quand' era, come lui, una ragazza di buona famiglia".
Ignoravo che Castro fosse una ragazza di buona famiglia.