"CARO DRAGHI, TU HAI LA FACCIA DEL DRAGO E SALVARE ZAKI È LA SFIDA PIÙ GRANDE DELLA TUA VITA" - L’APPELLO DI CELENTANO AL PREMIER PER IL GIOVANE EGIZIANO, STUDENTE A BOLOGNA, ARRESTATO IL 7 FEBBRAIO 2020 E MAI PIÙ USCITO DAL CARCERE EGIZIANO: "QUALCUNO MI SA DIRE PER QUALE MOTIVO DOVREMMO LASCIAR MORIRE LO STUDENTE ZAKI PUR DI NON PREGIUDICARE I BUONI AFFARI TRA ROMA E IL CAIRO? NO RAGAZZI. TAGLIAMO I PONTI CON LA DITTATURA DI AL SISI"
-Letizia Tortello per la Stampa
«Caro Draghi, tu hai la faccia del Drago e questa è la sfida più importante della tua vita»: liberare Patrick Zaki dalle carceri di Al Sisi. A rompere di nuovo e con tono vigoroso il silenzio sul destino del giovane egiziano, studente a Bologna, arrestato il 7 febbraio 2020 e mai più uscito dal carcere, stavolta è Adriano Celentano, con una lettera sulla sua pagina Facebook, «l' Inesistente», e su Instagram.
Il cantante scrive al presidente del Consiglio e prova a scuotere il governo, affinché assuma posizioni forti nei confronti del regime del Cairo. «Al diavolo gli interessi economici, per un po' faremo la fame ma chi se ne frega», spiega. E incalza: «Qualcuno mi sa dire per quale motivo dovremmo lasciar morire lo studente Zaki pur di non pregiudicare i buoni affari tra Roma e il Cairo? No ragazzi».
L' appello, il "Molleggiato", lo fa nel suo modo asciutto e senza giri di parole. Ma stavolta non c' è neanche un filo di ironia, piuttosto molta amarezza, ed empatia per il giovane rinchiuso in una cella senza letto da sedici mesi, senza accuse circostanziate, senza l' ombra di un processo, in un' estenuante carcerazione preventiva che non finisce mai, costretto a subire rinvii di 15 giorni in 15 giorni, o quando va peggio di 45. Sono centinaia di migliaia le firme raccolte per la sua liberazione.
Il nostro Parlamento ha votato una mozione che ci impegna ad aprire un negoziato con l' Egitto sul rispetto della convenzione Onu contro la tortura, e a concedere a Zaki la cittadinanza italiana, una leva in più per far cessare torture e detenzione. Ma finora gli appelli sono caduti nel vuoto.
È fissata per martedì la nuova udienza che potrebbe aprire allo studente le porte del carcere di Tora, ma gli attivisti intorno a lui dicono che Zaki non ci spera. Il giovane compirà 30 anni il 16 giugno. Ieri ha ricevuto la visita della madre e della fidanzata, a cui ha regalato due oggetti fatti a mano con il sapone. Non ha voluto consegnare invece la lettera indirizzata a Liliana Segre, per ringraziarla delle parole toccanti che la senatrice ha pronunciato nel suo discorso a Palazzo Madama.
«Gliela darà di persona quando tornerà in Italia», riferiscono gli attivisti. E vogliono lanciare un segno di speranza per Patrick: «È ancora forte e resiliente, è positivo e pensa che tornerà ai suoi studi presto. Manda il suo amore, la sua gratitudine ad amici, insegnanti e alla sua università per il loro continuo sostegno», dicono.
Da ieri, si aggiunge l' incoraggiamento di Celentano, che suona come un' esortazione a Draghi: «Ecco perché sei forte!
Sono parecchie le medaglie da te collezionate e la più prestigiosa quando nei panni di governatore della banca centrale europea hai salvato l' Euro e l' Italia», dice il cantante rivolgendosi al premier. Ricorda il monito nei confronti di Erdogan: «Hai invitato a prendere le distanze dai Paesi anti-democratici in riferimento alla vergognosa scostumatezza usata dal turco con Ursula von der Leyen». Lo stesso, secondo lui, dovrebbe accadere con il Cairo: «Chiudere i ponti con tutti i regimi dittatoriali. È meglio soffrire un po' la fame, ma poterci guardare negli occhi. Solo se ci guardiamo nascono le idee per salvare il mondo. E io sono certo che anche il "Drago" è d' accordo».