"GIOVANNI PAOLO II È STATO IL NOSTRO OSIMHEN" - DOPO LA SPAGHETTATA DA "MIMÌ ALLA FERROVIA" CON TANTO DI SCIARPA DEL NAPOLI E LA VISITA ALLA CAPPELLA SANSEVERO, QUEL PARA-GURU DI BONO VOX CONTINUA A STRIZZARE L'OCCHIO AI TIFOSI PARTENOPEI: "THE CITY OF CAMPIONI!" - IL CANTANTE SI È ESIBITO AL TEATRO SAN CARLO PER L'ULTIMA TAPPA EUROPEA DELLO SPETTACOLO "STORIES OF SURRENDER", DOVE RACCONTA VITA, ANEDDOTI, SUCCESSI E DOLORI: "PER IMPRESSIONARE MIO PADRE UN GIORNO GLI DISSI CHE..."
-Estratto dell'articolo di Sandra Cesarale per il “Corriere della Sera”
«Posso ricantarla?», chiede Bono Vox. Non fa in tempo a finire la frase, perché i 1.400 spettatori che affollano platea e palchetti del San Carlo di Napoli gli rispondono in coro. Non aspettavano altro. Così la voce più militante degli U2 attacca per la seconda volta Torna a Surriento , ripresa da un operatore con cinepresa a spalla.[…]
Il napoletano di Bono è parecchio zoppicante e ci vuole un bel coraggio per intonare il classico di Ernesto De Curtis proprio sotto al Vesuvio. Ma il coraggio non manca a Bono che in Stories of surrender firma la sua resa a demoni e debolezze. […]
[…] In platea il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, Nicoletta Mantovani, vedova Pavarotti, con la figlia Alice, il dj e produttore Martin Garrix. Al pubblico, come per ogni data, è stato richiesto di indossare vestiti da grandi occasioni: uomini in nero e donne in abito da sera. Vietatissimi i cellulari, sigillati dentro sacchetti perché lo spettacolo — nato dal libro Surrender, 40 canzoni, una storia — diventerà un film.
[…] Quando arriva Bono, scatta la prima di tante standing ovation. Occhiali tondi, gilet a righe, giacca scura: «Ciao, benvenuti — dice in italiano — Napoli, the city of campioni ». […] Bono somiglia a un attore d’esperienza, salta sul tavolo, sposta sedie, imita personaggi. Esilarante la scena in cui il quartetto si presenta al «Winston Churchill del rock», il manager Paul McGuinness («Dio vi ha chiamato per dirvi di smettere? Glielo raccontate voi che avete un tour negli Usa?»), interpreta se stesso e suo padre durante i laconici incontri al pub.
«Gli dissi: mi ha chiamato Pavarotti. E lui: avrà sbagliato numero». Vita e morte si intrecciano, come quando nel 2016, il suo «cuore eccentrico» rischiò di fermarsi. E poi gli omaggi ai Ramones, a big Luciano («Grazie maestro»), il ricordo di Lady D. Sparse tra una storia e l’altra, a volte solo accennate ( Iris , per la madre), le canzoni vestite di nuovo. Non c’è la band, ma Vertigo , City of Blinding Lights , With Or Without You non perdono potenza.
C’è una buona fetta della vita di Bono in Stories of surrender , Sunday Bloody Sunday e Pride introducono l’impegno umanitario. Parla dell’incontro con Giovanni Paolo II: «Un portiere in gioventù diventato un marcatore. È stato il nostro Victor Osimhen». […]
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