"IO E ROCCO COME VASCO E LIGABUE, DUE GALLI IN UN POLLAIO" - L'EX PORNO ATTORE FRANCO TRENTALANCE RIPERCORRE LA SUA VITA RACCONTATA CON UN DOCUFILM IN USCITA: "MAI PROVATO IMBARAZZO, MAGARI L'HO CREATO IN QUALCUNO. MI SONO RITIRATO ALL'APICE DELLA CARRIERA: ORA FACCIO ALTRE COSE, SONO MENTAL COACH, SCRIVO LIBRI, PRODUCO VINO. IO E SIFFREDI SIAMO TUTTO MENO CHE AMICI. QUELLA VOLTA CHE IL SET ERA SU UNA BARCA IN MEZZO ALLA TEMPESTA…" - VIDEO
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Claudio Cumani per www.quotidiano.net
Sia Franco, quanto sono state gelose le sue fidanzate per via del lavoro?
"Fidanzate vere ne ho avute poche, ma – se la ride Trentalance, bolognese, 54 anni, ex attore porno con 440 film hard in carriera e almeno 950 scene di nudo alle spalle – quelle poche le ho sempre fatte venire sul set perché capissero quanto tutto fosse faticoso. Alla fine se ne andavano serene".
Sarò Franco - Una vita un po’ porno si intitola appunto il docufilm di Alessio De Leonardis che da ieri è nelle sale italiane e che, oltre a ripercorrere i vent’anni bollenti di Trentalance (dal 1998 al 2018), rievoca la golden age dei film hard, dalla pellicola al vhs, dal dvd a internet.
Cominciamo dall’inizio: perché ha deciso di essere porno-attore?
"Ho sempre fatto lavori che mi mettessero a contatto con le ragazze come il barman in discoteca o l’animatore nei villaggi turistici. A Cattolica ho conosciuto, grazie a una mia ex, un regista di film hard. L’ho inseguito per nove mesi e alla fine mi ha fatto debuttare".
E come l’ha presa la sua famiglia?
"Non è stata ovviamente contenta, ma volevo assolutamente seguire una strada. E così è stato".
È mai stato sposato?
"Non ci sono mai nemmeno andato vicino. Conosco la mia natura e ho sempre compiuto le scelte seguendo, per così dire, una certa vocazione".
Quanto è cambiato il porno nel tempo?
"Oggi internet contiene solo clip senza trama e questo rende tutti, attori e registi, anonimi. Un tempo, invece, i film avevano una storia, c’erano i costumi, le location... Noi giravamo gli interni a Budapest, Barcellona o Praga, ma gli esterni si facevano a Firenze, Venezia o Roma. Arrivavano apposta le attrici dall’estero per quelle riprese".
Perché ha smesso?
"Dopo tanto tempo mi sono stancato e ho deciso di ritirarmi all’apice della carriera, come ogni sportivo che si rispetti. Faccio altre cose, sono mental coach, scrivo libri, produco vino... Tantissimi ragazzi mi chiedono consigli anche su Instagram".
Non ha mai provato imbarazzo per il suo lavoro?
"Mai, anche se magari l’ho creato in qualcuno. Del resto non ho ostentato nulla in nessuna occasione. E comunque, in quel che ho fatto, sono stati più i vantaggi che gli svantaggi".
Ma sul set gli attori s’innamorano come capita nelle pellicole romantiche?
"Molte attrici sono fidanzate e solo ogni tanto nasce qualche relazione. Poca roba, però. Anch’io qualche cotta me la sono presa, ma poi mi sono reso conto che con una fidanzata pornostar a casa non avrei mai fatto l’amore a causa del lavoro".
Cosa pensa di Rocco Siffredi?
"Sono stati i giornalisti a mettere zizzania, quasi fossimo Vasco e Ligabue. Devo dire che, nonostante Rocco mi abbia fatto lavorare agli inizi in due suoi film, siamo tutto meno che amici. Due galli in un pollaio...".
Perché Moana Pozzi è diventata una icona?
"Perché era brava, intelligente e ha avuto la fortuna di essere tra le prime pornostar italiane, mentre Cicciolina era ungherese. Ha fatto tv, cinema...".
A proposito di Ilona Staller, lei non è tentato dalla politica?
"Il pensiero non mi ha mai sfiorato".
Quello di Cicciolina è erotismo d’antan?
"Come nello sport, ognuno fa quel che vuole. Adesso sono cambiati i ritmi, è tutto più veloce. Anche perché ci sono aiutini che un tempo non esistevano".
Le sono capitate disavventure sui set?
"Le racconto nel libro ‘Ritrarre con cura’. Una volta ad esempio stavamo girando su una barca in mezzo al mare a Palma di Majorca quando il mare si è ingrossato: io e l’attrice abbiamo continuato diligentemente la scena aggrappandoci ovunque, ma quando abbiamo alzato gli occhi il regista e il cameraman erano spariti per ripararsi all’interno. Un’altra volta in un fienile di Barcellona faceva talmente freddo che non sono riuscito a completare la scena".
Cosa l’emoziona ancora?
"Guardi, ho avuto successo, fatto soldi, ho scritto cinque libri e una graphic novel, sono stato spessissimo in tv, ma non c’è nulla di più bello di una ragazza".