"SANREMO E’ UN PENDOLO CHE OSCILLA FRA IL “CHI CAZZO È QUESTO?” E IL “MINCHIA, SE È INVECCHIATO” – MASSARINI: "AVENDO ORMAI IL POP SINTETICO INVASO LE CLASSIFICHE È DURA DIFFERENZIARSI. DEVI AVERE UNA GRANDE CANZONE E UNA GRANDE INTERPRETAZIONE (ELISA, PER CAPIRCI), SE NO DOPO UN PO' TUTTO SEMBRA UGUALE - L'ANOMALIA MÅNESKIN, FIORELLO, "L'UNICO CHE PUO' SPAZIARE DAL VALTUR AL QUIRINALE" E "L'AMICO FIJODENAMIGNOTTA CHECCO ZALONE CHE FA SATIRA AL CONTRARIO, METTENDOSI NEI PANNI DEL BECERUME" - VIDEO

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Carlo Massarini per “La Stampa”

 

ELISA

Sanremo è come un centro commerciale, un gigantesco mall che per visitarlo tutto servono, non a caso, 5 giorni e quasi 30 ore. Apparentemente extralusso sbrilluccicante che ti accoglie come un Black Friday. Venghino signori, e non ve ne pentirete. Entri e incontri subito Amadeus, il capo-gruppo-con- bandierina dei 10 milioni che sciamano all'interno.

 

Ti porta in giro, e puoi passare tutto di fila da una commemorazione a una televendita, da una canzone a un monologo antirazzista a uno spottone, perché in vetrina c'è di tutto, di più. A suo agio con il nazionalpopolare (per n-p si intende che tutto, anche il peggio, è comunque bello e meritevole di applausone), Amadeus è l'uomo giusto al posto giusto, e con l'amico giusto.

 

carlo massarini

Il «booster del divertimento» è l'unico intrattenitore italiano capace di spaziare con stile dal Valtur al Quirinale, e ormai gode di un credito da domatore di leoni o di scimmiette ammaestrate: può fare tutto, dal coro da stadio per Mattarella alla pomiciata-meme fra il direttore di rete e il presentatore.

 

Poi c'è anche l'amico fijo de' na mignotta, Checcozalone, una versione italiana di Ricky Gervais (quello che dopo aver presentato i Golden Globes prende l'areo per tornare in GB lasciando alle spalle fumanti macerie di polemiche) lui fa satira al contrario, mettendosi nei panni del becerume (il gioco inganna, il primo a cascarci ai tempi ovviamente Salvini), e andando proprio oltre i limiti del bon ton.

 

ELISA

«Poco Ricco», però, è un colpo di genio e il cuggino virologo di Albano grandioso. Si dice che il FdS è «familiare», ma in un senso nuovo. Essendo, come dice Gipo Di Napoli, un pendolo che oscilla fra il «chi cazzo è questo?» e il «minchia, se è invecchiato», devi schierare due se non tre generazioni per capire.

 

Fortunatamente Marco ha 16 anni, vive sui social, e quindi quando arriva uno che non hai mai sentito neanche nominare, lui sa. Questo viene da Tik Tok, quello ha vinto quel contest lì, quell'altro ha 2 milioni di follower. Lui poi, ti chiede smarrito: ma chi è Ranieri? E questa signora Zanicchi? Morandi lo conosce via Jova, e quando tu gli dici «sai, il mio primo idolo pop» lui ti guarda... «Ma davvero? È così vecchio?».

 

checco zalone sfotte i virologi

L'altro S-Factor è che una volta gli uomini si vestivano e le donne si scollavano e si scosciavano. Ora i regazzetti (come si dice a Roma) arrivano con sotto il vestito niente o direttamente semi-nudi (dal Billy Idol de noantri a Irama vestito con un centrino), e le donne avvolte da abiti che sembrano principesse orientali. C'è evidentemente un attimo di cui non mi sono accorto in cui Sanremo è diventato il Red Carpet degli Oscar, forse perché Milano Moda la continuano a rimandare.

 

Se non sei griffato (possibilmente di rosa, «colore dell'anno» dice mia moglie - vedete come serve l'ascolto familiare?) non ti fanno neanche salire sul palco. Tanto che quando arriva Giovanni Truppi l'anti-look, vestito con chitarra e canotta come un campeggiatore, Amadeus si sente in dovere di dire «spesso ci dicono di uscire così come siamo», come se uno arrivasse all'Ariston di corsa e si dimenticasse la giacca in macchina.

maneskin

 

Ah, poi c'è anche la musica. Il problema è che avendo ormai il pop sintetico invaso le classifiche, ed essendo tutti i «machicazz' è» ventenni e cresciuti nello stesso contesto musicale, tutti trasmessi dalle stesse playlist, è dura differenziarsi. Devi avere una grande canzone e una grande interpretazione (Elisa, per capirci), se no è un po' come le vetrine del Sanremall, dopo un po' tutto sembra uguale, si è fatta notte e cerchi solo di trovare l'uscita. Il FdS rappresenta la musica italiana? Una volta si diceva «sì, ma il meglio sta fuori» ora tocca dire «sì, più o meno».

 

fiorello

 

Più internazionale di prima - perché il trap-rap-pop ha omogeneizzato tutto, dall'America all'Asia - ma senza il colpo di scena artistico. Poi arriva l'anomalia Måneskin, affinata da un anno di tour mondiali, e la differenza la senti subito: Coraline avrebbe vinto anche quest' anno, e l'interpretazione è toccante. È raro, non succede, ma se succede Sanremo è (ancora) Sanremo.

amadeus fiorello
DAMIANO MANESKIN

elisa