RAI, BENVENUTA NEL 2019! - LA PRIMA DIRETTA IN (SOLO) STREAMING DI “VIVA RAIPLAY” FA 850 MILA VISUALIZZAZIONI (REGISTRATE FINO ALLE 23.59). È UN OTTIMO RISULTATO E IL PRIMO PASSO PER IL TRAGHETTAMENTO DEI TELEMORENTI VERSO IL DIGITALE - TUTTI PROMOSSI? NON ANCORA. IL PRODOTTO NON È UN FORMAT ADATTO IN SÉ PER LO STREAMING, MA VIVE IN FUNZIONE DI FIORELLO E DEL SUO RITMO. ORA DIVENTA INTERESSANTE CAPIRE I NUMERI DEL GIORNO DOPO, CIOÈ QUANTO REGGE ON DEMAND…
-Gianmaria Tammaro per Dagospia
Una breve, ma doverosa premessa: prima di Viva Raiplay, e quindi prima del rilancio della piattaforma, della chiamata dall’alto di Fiorello; prima di dare le redini in mano a Elena Capparelli, Raiplay, la piattaforma della Rai, singhiozzava. C’era, per carità. Ma non è mai stata al centro delle strategie della televisione pubblica. Quindi qualunque ragionamento va fatto a posteriori: come se questo fosse il primo, vero giorno della sua esistenza (anche se, e lo sappiamo, non lo è).
E dunque: le 850mila visualizzazioni, registrate fino alle 23:59, per la prima puntata in live streaming di Viva Raiplay di Fiorello sono un ottimo risultato. Prendete i dati delle varie pay tv e di quanto fanno le loro serie di punta. Prendete i dati enunciati in streaming, anche di chi si occupa di sport. Oppure ragionate sulla base numerica degli abbonati di Netflix.
(C'è una differenza tra queste realtà e Raiplay, è vero: le prime sono a pagamento, Raiplay è gratuita; ma partiamo da qui quantomeno per avere una percezione del pubblico già abituato e "allenato" allo streaming)
850mila visualizzazioni, alcune delle quali, e va detto, anche on demand, sono uno straordinario inizio per chi, fino a ieri, non sapeva che pesci prendere in fatto di digitale.
Il merito è soprattutto di Fiorello, che ha costruito lo show che manca da anni alla nostra televisione e che, fatto del tutto eccezionale, l’ha mandato in live streaming.
Viva Raiplay, dopotutto, non è un format che rispetta o che si piega totalmente alle regole dello streaming. Vive molto di improvvisazione e del genio del suo presentatore, e vive anche degli ospiti, delle continue incursioni musicali, e del fatto che ci sia un ritmo frenetico, adrenalinico, che trascina i vari segmenti e che li tiene insieme saldamente.
Il 72% delle visualizzazioni registrate, fanno sapere da Viale Mazzini, arrivano da App e App TV, quindi da device mobili e da televisioni. Rispetto a un mese fa, Raiplay ha visto raddoppiare i propri utenti unici, e anche questo è un buon risultato. Nessun altro show o programma o diretta sulla piattaforma ha raggiunto questi numeri prima di Fiorello (su questo, la Rai è categorica). Gli ultimi trenta minuti di Viva Raiplay hanno fatto da traino, e sono andati altrettanto bene. Sui social le interazioni sono state, citiamo, “57mila” e Instagram, “con il 60% delle interazioni”, è stata la piattaforma che è andata meglio.
Fiorello e tutta la sua squadra sono riusciti nell’impresa impossibile di portare mamma Rai nel 2019, e di mostrare che anche in Italia, anche dove il grosso del pubblico sembra inamovibile, piantato e radicato nelle poltrone davanti alle televisioni, può guardare allo streaming. Questo è, ed è abbastanza evidente, solo un primo passo. Ci sono altre serate, per Fiorello. E magari, la buttiamo lì, c’è ancora l’effetto passaparola da contare. Ora diventa interessante un’altra cosa, e cioè capire i numeri del giorno dopo, quanto on demand Viva Raiplay riesca a raccogliere.