RIPARTIRE DA ZERO (RENATO) - “OGGI PIÙ CHE MAI BISOGNA SCENDERE IN PIAZZA, NON STARE A CASA A PIANGERSI ADDOSSO DAVANTI ALLA TV CHE È VERGOGNOSA” – RENATO ZERO PRESENTA IL SUO ULTIMO DISCO E SPARA A PALLE INCATENATE CONTRO LA TV (“E’ UN SONNIFERO, UNA BUGIA E UNA MACCHINAZIONE”) – SULLA TRAP DICE: “I RAGAZZI NON SONO RESPONSABILI MA VITTIME. SE UN PADRE DICE AD UNA MADRE 'SEI UNA ZOCCOLA', QUESTA ESPRESSIONE RAGGIUNGE I FIGLI, CHE POI LORO RIPROPONGONO QUANDO RAGGIUNGONO UN MICROFONO” – IL RICORDO DI RAFFAELLA CARRA’
-Giovanni Gagliardi per la Repubblica - Estratti
"Le donne oggi pagano per tutto ciò che gli uomini non riescono a realizzare e subiscono tutta la loro rabbia": a Milano per presentare il suo ultimo lavoro Autoritratto, Renato Zero ha esordito con un pensiero rivolto a tutte le vittime della violenza maschile. "Se gli uomini potessero partorire - sono state le sue parole - Non succederebbero certe cose. A fronte di certi fatti, trovo incredibile che ancora non si impari la lezione".
Per l’artista, i ragazzi crescono già vittime di violenza, che spesso si annida in famiglia: “Se un padre dice ad una madre sei una zo**ola, questa espressione raggiunge i figli, che poi loro ripropongono quando raggiungono un microfono. Non dobbiamo essere noi quelli che giudichiamo il ragazzo, la risposta dobbiamo cercarla presso le famiglie”.
Scendere in piazza
È un Renato Zero particolarmente netto e combattivo, quello che invita tutti, a partire dai suoi fan, a scendere in piazza a manifestare “contro un potere non legittimo, non meritevole di esistere. Ho invitato il mio pubblico a scendere in piazza e non rimanere tra le quattro mura a piangersi addosso. L’ottenimento di certe vittorie avviene in piazza, mettendo faccia e proprio nome mai come ora questa piazza dovrebbe ripopolarsi. Siamo scesi in piazza per cose molto più leggere”, ha aggiunto Zero, che invita ad uscire di casa e a mollare la tv “che è un altro sonnifero e un’altra bugia, una macchinazione.
Quello che offre la tv è vergognoso e vorrei tanto ricredermi sull’utilizzo di queste telecamere e informazioni, invece siamo messi male. Alla tv abbiamo dato tempo e importanza eccessivi e non abbiamo riservato il tempo agli amici, ai figli, ai nostri compagni e compagne”.
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L’ultimo disco
"Ho voluto tirare delle somme, per quanto mi riguarda questa è una attitudine che ricorre”, ha poi detto, parlando del nuovo album che uscirà l'8 dicembre, dopo una serie di indizi e un countdown che campeggiava sulle sue pagine social. Ma le sorprese non sono finite: l’artista da marzo sarà protagonista di una serie di concerti evento a coronamento di una ultracinquantennale carriera musicale. Anche se, alla fine, “si riparte sempre da Zero”, dice facendo un gioco di parole. E ammette: “L’orizzonte si sta restringendo. A 73 anni il fatto di stare ancora qui è già un risultato”.
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Il ricordo di Raffaella Carrà
“Ultimamente ho perso alcuni amici – aggiunge – Questa privazione non ti dà più appoggi. Raffaella (Carrà ndr.) se ne è andata via che non aveva ancora festeggiato il 79esimo compleanno. Era mia vicina di casa e me la immaginavo a 90 anni con il plaid sulle gambe a cantare Tuca tuca. Quello che ho fatto è anche una analisi fisiologica, per capire se sono ancora in grado di raggiungere il palco, il microfono. Questa analisi mi ha dato la possibilità di non essere reticente nei confronti del pubblico”.
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