LA RISPOSTA DI MOLENDINI A BRINDANI CHE HA MINIMIZZATO (“CHISSENEFREGA”) IL FLOP DI SANREMO: “SE IL PROGRAMMONE CHE DOVEVA CONSOLARE IL PAESE SPROFONDA E FA SPLASH QUEL CHISSENEFREGA DIVENTA STUPORE. SANREMO E’ L'UNICO FESTIVAL AL MONDO DI CANZONI, PERALTRO INUTILI, CHE DURA UNA SETTIMANA, MOBILITA L'INTERO PAESE, TIENE INCOLLATI MILIONI DI ITALIANI DAVANTI A RAI1. QUANDO CADE, LA SUA CADUTA DIVENTA UNA NOTIZIA E FA RUMORE..."
-Marco Molendini per Dagospia
Sostanzialmente ha ragione Brindani: chissenefrega. Resta il mistero italiano di Sanremo. L'unico festival al mondo di canzoni, peraltro inutili, che dura una settimana, mobilita l'intero paese, tappezza i giornali, tiene incollati milioni di italiani davanti a Rai1, la platea che il grande Gianni Boncompagni aveva definito implacabilmente come quella dei telemorenti. Così, quando cade, la sua caduta diventa una notizia e fa rumore. Lo ha fatto quando è toccato a Pippo Baudo perché non dovrebbe toccare a Amadeus e Fiorello?
In più quest'anno c'è da pagare il pedaggio di quella che non si può definire in altro modo che paraculata: l'idea di puntare sul coprifuoco degli italiani e sull'alleanza del virus che tiene tutti agli arresti domiciliari. La Rai ha venduto gli spot puntando sul pienone e il pienone non c'è stato.
E, allora, se il programmone che doveva consolare il paese e dargli, così è stato detto, un po' di sorriso dopo tante pene, invece sprofonda e fa splash quel chissenefrega diventa stupore. Stupisce che molti giornali facciano finta di niente: «non si si capisce il motivo», per rubare un mitico verso di Paolo Conte che si chiedeva perché le donne non amassero il jazz. Paolo Conte a Sanremo, anche se Asti non è lontana, non ci mette il naso (lo ha messo al club Tenco, ma era un'altra cosa). Non lo mette perché è persona riservata e perché il Festival non è una vetrina della musica italiana.
Non è il Festival della canzone italiana, è un luogo della consuetudine nazionale, uno spettacolo televisivo che usa la canzone come pretesto. Per spiegare quel mistero non basterebbero legioni di sociologi (neppure se fossero più dei virologi): le canzoni brutte non si contano (e quest'anno si è fatto il meglio in questo senso), i cantanti spesso non stonano solo grazie a quel congegno miracoloso che è l'autotune, le canzoni sono pietose.
L'assenza della musica è tale che per farsi notare bisogna mettersi la maschera da Hannibal Lecter o indossare sulla fronte degli occhiali da saldatore (gli Extraliscio by Elisabetta Sgarbi), oppure pavoneggiarsi con le piume, piangere lacrime di sangue o smaltarsi d'oro (Achille Lauro).
Ieri sera ho visto due coriste che si erano legate i capelli con un treccione enorme, come fossero gemelle siamesi, Max Gazzè, che pure è un professionsista si è dovuto vestire da Leonardo. In questo clima il travestirsi è l'unico modo per farsi notare. Perfino il povero Fiorello, che non ne avrebbe bisogno, in simili frangenti è dovuto ricorrere a piumaggi e mantelle colorate di fiori, si è perfino fatto rasare i baffi in diretta dal maldestro Amadeus.
Certo, chissenefrega. Resta quel mistero insoluto che non viene cancellato o risolto neppure da un'edizione che perde pezzi e spettatori come questa: quale sarà mai l'arcano motivo che tiene sette milioni di italiani legati alle poltrone fino alle due di notte con un simile minestrone? Mistero, appunto. Quanto alla musica, lasciamo perdere, ma non c'è da meravigliarsi e neppure da farsi domande da cento o da una pistola.
IL DIRETTORE DI “OGGI” UMBERTO BRINDANI SCRIVE A DAGOSPIA: “TROVO DAVVERO RIDICOLO L'ACCANIMENTO CONTRO GLI ASCOLTI DI SANREMO. QUESTO FESTIVAL FUNZIONA MENO DI QUELLO DELL'ANNO SCORSO, E DI DUE ANNI FA, E CHISSENEFREGA! - QUASI NESSUNO SI FA LA DOMANDA DELLE CENTO PISTOLE: MA SE SANREMO È LA VETRINA DELLA MUSICA ITALIANA CONTEMPORANEA, SAREBBE QUESTA LA MUSICA ITALIANA CONTEMPORANEA? CANTANTI STONATI CHE NON FANNO UN PASSO SENZA L'AUTOTUNE, TESTI DIMENTICABILI E DA DIMENTICARE. PERFINO PRESUNTI PLAGI…”
“A NULLA VALE IL SOCCORSO DEI GIORNALONI AL FESTIVALONE. L'EDIZIONE COVID DI SANREMO RESTA LA PEGGIORE DAL 2008” - MOLENDINI: "2 MILIONI E 200 MILA IN MENO RISPETTO ALL'ANNO PRIMA (E 10,2 PUNTI DI SHARE IN MENO). ALTRO CHE LA RISALITA DI CUI PARLA IL “CORSERA”, UNA RICADUTA. IN ALTRI ANNI I GIORNALI AVREBBERO FATTO SFRACELLI.“REPUBBLICA” QUESTA MATTINA, SULL'EDIZIONE CARTACEA, NON RIPORTA NEPPURE I DATI DEGLI ASCOLTI. LA DOMANDA È: SONO SCELTE VOLUTE O FRUTTO SOLTANTO DELLA DISTRAZIONE?"