DAGO: IL COVID COME L’ERGASTOLO. PER L'ITALIA DEI TIZIETTI E CAIETTI, FAMOSI PER ESSERE FAMOSI, FAVOLOSE NULLITÀ CHE HANNO LA DIMENSIONE E LA STATURA E IL FORMATO ACCORDATO DAI PROGRAMMI DI MARIA DE FILIPPI E BARBARA D’URSO, È STATO DURISSIMO SOPRAVVIVERE. ORA VOGLIONO RECUPERARE GLI INTERMINABILI MESI DELLA QUARANTENA. CON LE TETTE CAPOTTABILI E L'ESPRESSIONE DA SQUALO (‘’ADESSO VE LA FACCIO VEDERE IO!’’), LE SCEME-SESSUALI SI GETTANO ALLA CONQUISTA DEGLI APPLAUSI DALLA PARTE PIÙ ATTIVA DEI PANTALONI… - FOTOGALLERY

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georgina venezia cartellino georgina venezia cartellino

Roberto D’Agostino per VanityFair.it

 

Lei sorride come uno squalo, lui ha il sorriso prestampato del tonno. In comune hanno lo  sguardo da digestione lenta, quello tipico dei tossici in astinenza. Fanno una pena feroce. Negli occhi si legge tutto quello che non hanno letto. Ma c’è da capirli: sono divorati dalla sanguisuga della visibilità, arrapati dalla voglia di recuperare gli interminabili mesi della quarantena: un lockdown senza reality, senza feste, senza discoteche, senza foto e gossip sui rotocalchi.

 

tony effe taylor mega. tony effe taylor mega.

L’estate della pandemia ha cestinato pure la sagra del finocchietto selvatico e del carciofino sott’olio, e per l'Italia dei tizietti e caietti, famosi per essere famosi, personaggi che hanno la dimensione e la statura e il formato accordato dai programmi di Maria De Filippi e Barbara D’Urso, è stato durissimo sopravvivere. Come l’ergastolo.

 

E allora scapicollarsi a Venezia è manna dal cielo, metadone salva-immagine, cuccagna del ‘’adesso ve la faccio vedere io!’’. E lo scutrettolare sul sacro tappeto rosso del Lido, con curve e ancheggiamenti scippati ai travestiti brasiliani, si trasforma nella fata morgana. E “sticazzi” se si tratta proprio dell’edizione più tragica e cellofanata della Mostra del Cinema, zeppa di film uno più cupo e angosciante dell’altro. Così la passerella, deserta di star e divi della celluloide, viene calpestata da “abusivi” vari e avariati.

 

influencer a venezia 77 influencer a venezia 77

Inutile sottolineare che con la Settima Arte, anche nel minimo ruolo di venditori di popcorn e di sbigliettatrici all’ingresso in sala, non hanno nulla a che fare né la sorella di Belen avvinta come una cozza allo scoglio al figlio del ciclista Moser, né l’influencer Giulia De Lellis che sgallina le coscine di pollo, né la bambola di Cristiano Ronaldo, Georgina Rodriguez che si è presentata col cartellino del prezzo (dell’abito, of course), né tale Francesco Chiofalo, detto Lenticchio, come plenipotenziario di  ‘’Temptation Island’’, né Antonella Fiordelisi (che si agita su TikTok), né l’ubiqua Nunzia De Girolamo, né Elodie con il rapper di servizio, né Marco Fantini e Beatrice Valli come testimonial di ‘’Uomini e donne’’, né tantomeno l’oscuro cantante Osvaldo Supino.

georgina georgina

 

La cronaca di “Libero” riporta dell'’’imperdibile presenza di Marco Fantini e Beatrice Valli, volti di ‘’Uomini e donne’’, e della di lei sorella, Ludovica, figlia della stessa scuola, e il contributo fondamentale di Natalia Paragoni, corteggiatrice nel medesimo programma, che arriva a Venezia come una diva sul motoscafo e finge di salutare i propri fan: peccato che sul Lido ad aspettarla non ci sia nessuno’’.

giulia de lellis a venezia giulia de lellis a venezia

 

Alla fine, essendo ormai anche il cinema appiattito e avvilito dal trash, i flash sono andati in tilt non per Favino ma quando due sventolone in minigonna a fil di gluteo, Mila Suarez (‘’Uomini e donne’’) ed Elisa De Panicis (‘’Grande Fratello’’), in barba al virus malefico, ansiose di rievocare l’impero dei sensi vietati, hanno incrociato le lingue in un lungo bacio, rimbalzato su tutti i giornali e social, che ha raccolto gli applausi dalla parte più attiva dei pantaloni.

elisa de panicis mila suarez elisa de panicis mila suarez

 

Per queste invasate, la libidine del successo, nella sua forza, è diventata il loro Fato Debole. Un destino cinico e baro che le costringe a sbattersi come un Moulinex per una ospitata  televisiva, ad agitarsi come un Pastamatic per una cena con uso di "vippaio", più voluttuose di un rasoio Braun davanti al politico in auge, più centrifugate di una lavatrice dietro al funzionario televisivo.

 

Con l'ombelico capottabile e l'espressione da "mortaccituanonmerompercazzo", i Morti di Fama non pensano ad altro, non hanno altri interessi e dedicano tutta la propria vita (fianchi, seno, pube) a quell'unico scopo. Spesso ragazzotte indecise a tutto, che fino a dieci anni fa avrebbero avuto una vera opportunità professionale nel mezzo-servizio a ore o commesse in merceria, che non vedono il ridicolo e la malinconia delle proprie azioni.

lenticchio e antonella fiordelisi lenticchio e antonella fiordelisi

 

Anzi. Sgambettano, si dimenano e parlano ad alta voce schizzando da un tavolo all'altro e dando del tu a persone che non hanno mai visto. Quando si presentano, sono come attraversate da un attacco di nevrastenia euforica. Tutto un crepitio di sorrisini e gridolini: figo, fotonico, ih!ih!ih!.

cecilia rodriguez moser cecilia rodriguez moser

 

Certo, non hanno tempo da perdere, altre cavallette incalzano più audaci. Magari più spigliate e spogliate. A vent'anni, la scadenza della vita è quella del latte fresco, quarantotto ore. Hanno capito che devono capitalizzare velocemente la bellezza, assalire e molestare "chi conta", usando il sesso come un grimaldello. "Ahò, datte da fa' e nun ce pensa'...".

 

elisa de panicis mila suarez elisa de panicis mila suarez

Mezzo secolo fa era un'altra storia: per una Loren o una Cardinale, per una Schiaffino o una Milo, il non plus ultra consisteva nell'agganciare come bamboline un po' audaci un Ponti o un Cristaldi, un Bini o un Morris-Ergas. Tutti produttori che hanno fatto il bello e il cattivo tempo nel cinema italiano. E dovevano, le stelline di ieri, nascondere accuratamente il loro lato di oscura avidità e intraprendenza per non spaventare gli uomini che, cattolicamente, ritenevano che solo le sciocchine potessero diventare mogli perfette.

 

elisa de panici mila suarez elisa de panici mila suarez

Oggi, la divetta-social sa come coniugare i vizi del passato con i vezzi del presente. E lo scemo-sessuale è diventato protagonista della società dell’apparenza. Un mondo che aspira a morire non più in odore di santità, ma di pubblicità. Ormai al di là del grottesco, direttamente in quella nicchia detta "Il ridicolo è il mio mestiere".

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