T’AMO PIO BOVA! ROCÍO MUÑOZ MORALES RACCONTA A 'OGGI' COSA L’HA FATTA INNAMORARE DELL’ATTORE – “A 19 ANNI HO VISSUTO UN AMORE TOSSICO, ERO AL SERVIZIO DELL’ALTRO, DOVEVO DARE MOLTO PER RICEVERE POCO. CON RAOUL BOVA, CONOSCIUTO SUL SET DEL FILM "IMMATURI-IL VIAGGIO", CI HO MESSO UN PO’. NON DICO PER INNAMORARMI MA PER..."
-Anticipazione da Oggi
In un’intervista al settimanale OGGI, in edicola da domani, la madrilena Rocío Muñoz Morales racconta il suo percorso di vita. Dal tormento vissuto per un amore tossico («avevo 19 anni, ero al servizio dell’altro, dovevo dare molto per ricevere poco») fino all’incontro con Raoul Bova sul set del film Immaturi-Il viaggio: «Ci ho messo un po’. Non dico per innamorarmi ma perché tutti e due credessimo che quello poteva essere l’amore della nostra vita». Bova la chiama «la mia compagna guerriera», e in effetti lei ha dovuto affrontare ogni genere di difficoltà. La parola più gentile? Raccomandata. «Mi ha salvata l’onestà con me stessa».
Del compagno dice: «Siamo sposati nell’anima! Certo io non gli chiederò mai di sposarmi». E quando le viene chiesto cosa l’abbia fatta innamorare risponde: «Il suo cuore, la sua anima. La sua bontà. Ne abbiamo passate tante, la base della nostra coppia è solida. Dopo dieci anni abbiamo ancora un rapporto fresco. E molto, molto passionale».
Professionalmente, Rocío è in un momento felice: «Porto sempre me stesa in tutto quello che faccio, sono perfezionista all’eccesso». Dal 30 marzo su Rai 1 riprende il suo posto in «Un passo dal cielo». A maggio sarà accanto a Massimo Ranieri in tre prime serate, sempre su Rai 1, dal titolo «Tutti i sogni ancora in volo». Inoltre introduce otto pellicole cult su Cielo, ogni venerdì, per il ciclo «Lo sguardo di lei», e ha una parte nel film con Fabio Volo «Una gran voglia di vivere».
E a OGGI confida un turbamento che affronta con la meditazione e sedute dallo psicologo: «Non si va in terapia per cambiare, ma per convivere al meglio con i propri difetti. Io credo di essere invincibile, onnipotente. Di riuscire a tenere sotto controllo le mie cose e quelle degli altri. Mi assumo responsabilità che non mi appartengono e questo non fa vivere bene»