E’ ESTATE, FA CALDO, E CONTE GIOCA COL CALIPPO (DEGLI ITALIANI) CHE ORAMAI, CAUSA INFLAZIONE, È ARRIVATO A COSTARE TRE EURO – OTTAVIO CAPPELLANI: SONO FINITI I TEMPI INNOCENTI IN CUI LE RAGAZZE SPLENDIDE DI BORGATA SI FACEVANO LA GIORNATA “CON UN CALIPPO E ‘NA BIRA”, ADESSO IL CALIPPO È…
-Ottavio Cappellani per la Sicilia
E’ estate, fa caldo, e i politici di oggi giocano col calippo (degli italiani) che oramai, causa inflazione, è arrivato a costare tre euro (probabilmente lo fanno in Ucraina). Sono finiti i tempi innocenti in cui le ragazze splendide di borgata si facevano la giornata “c’on calippo e ‘na bira”, adesso il calippo è roba da stipendio parlamentare e viene intinto direttamente nel mojito (degli italiani).
Il caldo, la spiaggia, il calippo, il mojito e la inesplicabile e improvvisa e isterica crisi di governo sono in qualche modo connessi e ancora nessuno ha scritto una monografia sull’argomento. Perché basta guardare come andavano al mare i politici di un tempo, e come ci vanno quelli di oggi, per capire tutto alla prima occhiata.
Molti neanche ci andavano, al mare, se ne andavano in montagna a rinfrescarsi la capoccia. Al mare li beccavi con giacca e cravatta, in camicia a maniche corte suvvia. Berlinguer stava in costume come gli operai, ma se ne andava nella spiaggia libera e si portava la sdraio da casa. E se venivano fotografati a mollo erano sempre insieme a un compagno di partito a riflettere ma freschi.
Esiste una foto di Andreotti, sembra, in barca a vela, con camicia e giacca bianca, ha i capelli spettinati, sorride, ed è senza cravatta: erano questi i limiti dell’appiombo istituzionale e d’estate nei giornali erano giorni di spensieratezza: perché “è estate e il lettore si deve svagare”. Non come oggi, che i lettori li vedi aggrappati alle sdraio come se stessero per fare naufragio sulla spiaggia, con gli occhi a palla e terrorizzati. In confronto al politico di oggi, persino le canottiere di Bossi sembrano appropriate e appiombate.
Lo so che, a questo punto, state pensando: “Ma veramente, noi, Conte, col calippo e il mojito in mano, all’aperidiggei, non l’abbiamo visto: non puoi paragonare Conte a Salvini!”. Un attimo di pazienza che ci sto arrivando. Calma che fa caldo. Siete pronti? Via!
Lo so che Giuseppe Conte ha la pochette perfettamente piegata (orrore). Lo so che a voi sembra difficile pensare a un Conte disidratato in discoteca che magari tra un selfie e una stretta di mano perde il conto dei cocktail. Lo so che non riuscite a immaginare Conte con il berretto da baseball calzato al contrario, anche perché gli andrebbe a puttane tutta la lacca che usa per incementarsi le capelle (lo so che si dice “i capelli”, ma se penso a quelli di Conte mi viene fuori “le capelle” e non posso farci niente). Lo so che le uniche foto al mare di Conte sono “posate” e castigate e al massimo dà un bacino alla fidanzata. Lo so che a voi Conte pare elegante, lo so, purtroppo lo so (non esiste eleganza senza un tocco fanée). Ma c’è un “ma”. La linea a Conte – parrebbe – gliela sussurra Rocco Casalino. Adesso pensate a Casalino al mare. E poi pensate ai Cinquestelle al mare. E poi pensate all’elettorato dei Cinquestelle al mare. E poi fatevi una domanda e non datemi una risposta ché mi si è sciolto il Calippo.