L’ORA DEL BLUES! TORNA "PORRETTA SOUL", DA STASERA A DOMENICA, CON GRANDE ATTESA PER MONONEON, ALIAS DYWANE THOMAS JR, VINCITORE DEL GRAMMY AWARDS 2020, CHE FLEA DEI RED HOT CHILI PEPPERS RITIENE "IL PIÙ GRANDE BASSISTA ELETTRICO DEL GLOBO" – E’ ALLA SECONDA APPARIZIONE NELLA CITTADINA TERMALE DOPO QUELLA DEL 2006, DA APPENA QUINDICENNE. QUELLA SPERIMENTAZIONE CON CUI L'ULTIMO BASSISTA DI PRINCE MIXA SOUL, FUNK, JAZZ E HIP-HOP… - VIDEO
-Estratto dell’articolo di Gian Aldo Traversi per Il Giorno
Un po’ come masterizzare Otis Redding rimpiazzandolo con discepoli affinati dall’esempio e orientati dalle aspirazioni del maestro: si annunciano giorni “bluesy“ per il Porretta Soul Festival, rassegna di sottigliezze che va a rovistare negli intrighi sonori di Memphis, la storia stessa del soul che da oggi a domenica spande meraviglie sul palco del Rufus Thomas Park (orario d’inizio le 20).
Per la griffe artistica e responsabilità diffuse di Graziano Uliani, vagolante tra la soulville d’Europa e il mondo.
«Un’emozione che va assaporata più di tante altre», scrive DownBeat, per una ribalta da stropicciarsi gli occhi.
È la vita di provincia che palpita nei sapori gospel delle congregazioni nere. Potenti e irrequiete linee melodiche che creano la tensione dolorosa e liberatoria del soul la cui vedette più attesa è MonoNeon, alias Dywane Thomas Jr, vincitore del Grammy Awards 2020, che Flea dei Red Hot Chili Peppers ritiene il più grande bassista elettrico del globo, alla seconda apparizione nella cittadina termale dopo quella del 2006, da appena quindicenne, corteggiato da sempre dal tycoon per via dell’empito “avant“ della sperimentazione con cui mixa soul, funk, jazz e hip-hop.
Una risposta alle ragioni profonde del far musica attesa dai pellegrini dei dolci inni relaxed che in questa 35ªedizione planano su Porretta Terme da ogni angolo del globo, attratti da una sfilata di eccellenze che annette The Bo-Keys di Scott Bomar, epigoni del sound strumentale di Booker T. & the MGs. Revue che accompagna gli artisti, alternandosi con l’ Anthony Paule Orchestra, banda residenziale che ospiterà Terrie Odabi, strizzature di gorgheggi che hanno fatto trasalire Pagnotta, deus ex machina di Umbria Jazz. Per l’opening di oggi, con MonoNeon in fondo alla scaletta, luci sugli irlandesi Eamonn Flynn & Conor Brady from The Commitments Soundtrack, poi toccherà ai francesi Lehmanns Brothers.
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