SABRINA IMPACCIATORE DEVE ESSERE IMPACCIATA CON LE SINAPSI: DOPO CHE "IL MESSAGGERO" LE HA DEDICATO UNA PAGINATA D'INTERVISTA, L'ATTRICE INVECE DI RINGRAZIARE ESONDA PER IL TITOLO FATTO DAL QUOTIDIANO (“HO STREGATO L’AMERICA MA NON ANCORA L’ITALIA”): “NON E’ GIORNALISMO, E’ SPAZZATURA. SI CERCANO TITOLI SENSAZIONALISTICI E PRURIGINOSI, SI INVENTANO MIE DICHIARAZIONI, CHE POSSANO FAR SCATENARE POLEMICHE DA STRAPAZZO” - AH, CHE BRUTTI EFFETTI CHE FA L'EGO-LATRINA...
-Dall’account Instagram di Sabrina Impacciatore
Sono strabiliata da come alcuni titolisti e direttori di spettabili giornali e magazines possano INVENTARE mie dichiarazioni in prima persona, virgolettate o meno. Cose che io non ho MAI detto.
E neanche pensato. Si cercano titoli sensazionalistici e pruriginosi che possano far scatenare polemiche da strapazzo. Anche a discapito dei giornalisti che magari hanno fatto una bella intervista come quella di @gloriasatta216. Questo non è giornalismo. Questa non è onestà. Questa non è etica. Questa è spazzatura!!!!
SABRINA IMPACCIATORE
Estratto dell’articolo di Gloria Satta per il Messaggero
All'ingresso del suo appartamento romano, a Testaccio, spiccano quattro enormi valigie. Chiuse. «Non le disfo, potrei ripartire in qualunque momento», spiega Sabrina Impacciatore, appena atterrata dal Sudafrica. Viaggio di lavoro top secret: «Le cose stanno accadendo e stanno accadendo ora», aggiunge vibrando dalla commozione e sfiorando più di una volta le lacrime, «sto vivendo la gioia più grande della mia vita».
L'attrice romana, 55 anni, allude alla nomination ai premi Emmy (consegna il 19 settembre a Los Angeles) che si è conquistata per la serie-cult The White Lotus 2 (attualmente on demand su Sky e in streaming su Now) in cui interpreta Valentina, la general manager lesbica di un lussuoso resort di Taormina.
Gli americani sono impazziti per lei che da mesi è contesa da media, tv e a Los Angeles si è dotata un una squadra di agenti e avvocati incaricati di governare la sua nuova carriera hollywoodiana.
Una soddisfazione per Sabrina che iniziò giovanissima alla corte di Gianni Boncompagni (come ragazza pon-pon, a Non è la Rai) per poi approdare ai film di Ettore Scola, Mel Gibson e Gabriele Muccino (L'ultimo bacio, A casa tutti bene). E dopo essersi sentita dire a 18 anni che non era abbastanza bella per il cinema.
La nomination è una rivincita?
«No, per carità. Ho il cuore allagato dalla felicità, nessun risentimento per gli italiani che non mi hanno capita. Provo solo riconoscenza per gli americani che sono rimasti stregati dalla mia interpretazione, malgrado avessi solo poche scene, e mi hanno accolta nel loro sistema».
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Si è trasferita a Los Angeles?
«Vivo ormai 6 mesi là e 6 a Roma. Sono stata adottata da una famiglia di amici, i miei vestiti sono rimasti in California. La mia vita si è rivoluzionata, sono nomade».
In questo momento ha un amore?
«No, ma il mio cuore è ugualmente abitato: mi sento come se fossi innamorata. L'amore non mi è mai mancato e, se viene, c'è posto anche per un uomo. Quello giusto, che non si lasci mettere in fuga dal mio modo di essere che mi mantiene eternamente bambina. Con me non ci si annoia».
Accusata dal cinema di non essere abbastanza bella, quando ha capito di piacere nella vita?
«Alle elementari, quando i compagni mi lasciavano proposte di matrimonio sul banco. Poi, da adulta, ho capito che il mio sex appeal attirava sia uomini sia donne. Non immagina quante richieste di fare sesso ho ricevuto».
Quali doti l'hanno portata fino a Hollywood?
«Il talento, che mi venne diagnosticato a 15 anni dal primo insegnante di recitazione e poi confermato da Boncompagni. E la determinazione che non mi ha fatto scoraggiare nemmeno davanti alle tantissime porte in faccia ricevute».
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