LORELLA, CHE BOTTA! LA CUCCARINI, CHE STASERA DUETTERÀ CON OLLY, DURANTE LE PROVE È CADUTA A TERRA DI FACCIA - ANNA OXA, COME AL SOLITO, HA PASSATO TUTTO IL TEMPO A DARE ORDINI AL FONICO PER DARE PIÙ PRESENZA ALLA VOCE - DARIO SALVATORI: "SCATTA LA SERATA DEI DUETTI MA DIMENTICATEVI LE GRANDI STAR INTERNAZIONALI. LA RAI NON SE LE PUO’ PERMETTERE. IL BUDGET PER OGNI CANTANTE PUÒ VARIARE DA 70 A 90 MILA €. FUORI DAGLI HOTEL SONO SCOMPARSE LE FILE: I GIOVANI RAPPER DEVONO IMPARARE QUALCOSA DA GINO LATILLA CHE PER VIVERE IL SUO FLIRT CON NILLA PIZZI…"
Sanremo Live -Dagonews
LORELLA, CHE BOTTA – La Cuccarini, che stasera duetterà con Olly, durante le prove è caduta a terra di faccia
CHI OSA E CHI OXA- Anna Oxa, come al solito, ha passato tutto il tempo a dare ordini al fonico per dare più presenza alla voce. Ora meno, ora di più…
LA SERATA DEI DUETTI
Dario Salvatori per Dagospia
Scatta la serata dei duetti. Serata fondamentale ai fini della classifica, visto che i duetti entreranno del computo finale. Dimenticate le star internazionali che si mettevano a disposizione dei cantanti italiani: Dee Dee Bridgewater per i Pooh, Sarah Jane Morris per Riccardo Cocciante (due coppie vincitrici), James Taylor per Giorgia, Michael Bolton per Anna Tatangelo e molti altri ancora. La cosa funziona così.
La Rai prevede un budget per ogni cantante in gara, un “pocket money” che può variare da 70 o 90 mila euro. Con questa somma il cantante deve provvedere alle sue esigenze: viaggi, vitto, hotel, assistenti, ufficio stampa,truccatori, familiari, amici, ecc. Calcolando che i cantanti arrivano due o tre settimane prima, si può intuire che somme del genere non siano adeguate.
La logica presupporrebbe che i grandi nomi entrassero nel libro paga Rai, visto che poi tali personaggi arricchiscono lo show, creano interesse e curiosità nella città, presso la stampa che li intervista, nelle trasmissioni collaterali, nei ristoranti, negli hotel. Ma così non è mai stato. Fino a qualche anno fa gran parte del tesoretto veniva speso per ingaggiare artisti di chiara fama per irrobustire la performance. Ora la musica è cambiata. Nessuno può più permettersi le grandi star internazionali.
Basta dare uno sguardo alla griglia: Anna Oxa ha scelto II. Jard Shaba, Ariete con Sangovanni, Cugini di Campagna con Paolo Vallesi, Elodie con Big Mama, Paola e Chiara con Merk and Kremont . E’ curioso notare come tutte le associazioni dei cantanti e le case discografiche (o quello che rimane di loro), parlino di boom, di ripartenze, addirittura del vinile che ha superato i cd e tanti altri segnali che dovrebbero mettere di buon umore tutto il comparto.
Le file davanti agli hotel sono quasi scomparse, ci vanno i senatori dell’ugola, ma i rapper, che sono i più ricchi, affittano case, per esempio villa Dondi, zona Cipressa, uno “strappo” finale dove si decide spesso la Milano-Sanremo, quest’anno sarò Abbiategrasso-Sanremo per volere del sindaco Sala, che fra l’altro è un buon passista (ma i danè contano di più) con affitti che possono variare da 5 agli 8 mila euro al giorno.
Poi c’è chi arriva in barca, come Salmo, che due anni fa mise in piedi un love-boat al gusto rave super affollato. Per la capitaneria di porto non era in regola e la sanzione fu di 5 mila euro. Scappa da ridere. C’è chi preferisce le mete sulla media distanza. Ma intanto il Comune comunica che le case sfitte ad Imperia sono il 34%, la vicinissima Arma di Taggia è al 40%, Sanremo oltre il 45%.
I rapper, quelli in possesso delle maggior esplosioni ormonali, per lenire l’astinenza, dovrebbero imparare qualcosa dai loro bisnonni. Al Festival di Sanremo del 1952 la liason fra Gino Latilla e Nilla Pizzi era ripartita di brutto (non come la discografia) e i cantanti alloggiavano tutti all’hotel Londra, mentre la regina Adionilla (che si apprestava a vincere il suo secondo festival di fila), scese al Gran Hotel del Mare a Bordighera. I fotografi erano fissi al Londra, ma l’astuto Latilla, lasciava la sua Aurelia nel parcheggio dell’albergo e con la Vespa raggiungeva Bordighera, dove la sua bella era registrata come Elsa Merletti, due giorni dopo come Conchita Velez. Altro che generazione Z, il dopoguerra era ancora in atto