UN SANREMO IN STILE "ALTO GRADIMENTO" – ARBORE: "UN FESTIVAL SENZA PUBBLICO SI PUÒ FARE. AMADEUS E FIORELLO IMITINO LA RADIO. GLI CONSIGLIEREI DI AUMENTARE IL NUMERO DI BATTUTE FRA I DUE. USEREI QUESTO DIFFICILISSIMO FESTIVAL PER FARLO ARRIVARE AL PIÙ GRANDE PUBBLICO POSSIBILE, QUELLO CHE SEGUE DA CASA MA ORMAI SOPRATTUTTO SULLO SMARTPHONE O SUI TABLET. ALL'ARISTON PREFERIREI UNA LOCATION PIÙ PICCOLA COME IL SALONE DELLE FESTE DEL CASINÒ..."
-Luca Dondoni per "la Stampa"
«Il festival di Sanremo? Amadeus e Fiorello non si trovano certo nella migliore delle condizioni per stare sereni ma, ne sono sicuro, saranno in grado di portare a casa uno spettacolo come si deve».
Renzo Arbore ieri non ha voluto perdersi la presentazione del nuovo libro di Silvia Annichiarico, scritto con la giornalista Gabriella Mancini intitolato "Ma la nottesì". Un memoir pieno di storie e aneddoti personali dove Arbore gioca un ruolo fondamentale poiché la Annichiarico lo conobbe nel 1969 e «ha cambiato la mia vita». Collegato dalla sua casa di Roma Renzo non ha potuto esimersi dal rispondere al fuoco di fila delle domande sull' imminente appuntamento sanremese.
Un«difficilissimo» festival le cui sorti sono ancora nelle mani del CTS (Comitato Tecnico Scientifico) che, probabilmente, tra domani e venerdì si esprimerà pubblicando un protocollo ufficiale di comportamento e autorizzando, di fatto, la fattibilità della manifestazione dal 2 al 6 marzo 2021. Un argomento troppo attuale per non parlarne con un guru dello spettacolo.
Renzo Arbore, come si pone di fronte a un festival che quest' anno non sarà certo quello che abbiamo visto per settant' anni?
«Se potessi dare un consiglio ad Amadeus e Fiorello, bravissimi e capaci, farei in modo che questa manifestazione possa essere il più internazionale possibile così da farne arrivare l' eco il più distante possibile. C' è la tv e lo sappiamo, ma ci sono anche i social network e il web che porta il festival dovunque nel mondo. Userei questo festival senza pubblico per farlo arrivare al più grande pubblico possibile, quello che segue da casa ma ormai soprattutto sullo smartphone o sui tablet».
Quindi una kermesse che non sia popolare solo in Russia da sempre fan della musica italiana?
«Esattamente ciò che volevo dire. La vecchia USSR e le sue nazioni satellite si sono evolute musicalmente proprio grazie al festival ma ora sarebbe il caso di usare meglio questa manifestazione per far arrivare la nostra musica in Spagna o in Francia con canzoni cantate nella nostra lingua e gli artisti - quest' anno giovanissimi e pieni di talento - in gara».
Crede che l' Ariston senza poltrone possa essere un problema per chi si esibirà?
Naomi Campbell, gli ospiti o lo stesso Fiorello avranno difficoltà?
«A Fiorello e Amadeus è infatti chiesto di trovare un' altra chiave ma, come si diceva una volta, a loro toccherà fare di necessità virtù. Per chi si muoverà sul palco dell' Ariston in quelle cinque sere sarà tutto un prenderci, forse io, devo dire la verità, preferirei una location più piccola sempre a Sanremo, come il Salone delle Feste del Casinò anche se sono sicuro che un mattatore come Fiorello troverà la quadra senza problemi. L' anno scorso la coppia Ama/Fiore ha funzionato alla grande. Teniamo anche conto che il pubblico sarà generoso perché capirà che si tratta di un festival anomalo».
Lei cosa consiglierebbe?
«Di aumentare il numero di battute fra i due, gli consiglierei di comportarsi immaginandosi alla radio: la madre di tutti i media. Il linguaggio radiofonico che Amadeus e Fiorello conoscono bene potrebbe essere la chiave di volta e permettere uno svolgimento più sereno di tutta la manifestazione».