SAPETE CHI E’ STATO IL PRIMO CARICATURISTA MODERNO? – PIER LEONE GHEZZI, PITTORE E GRANDE PROTAGONISTA DEL ‘700 ROMANO - METTEVA IN BURLA I POTENTI DEL TEMPO DIVENTANDO IL PIÙ CELEBRE CARICATURISTA DEL SUO TEMPO – NEI SUOI DISEGNI FINIRONO NOBILI, PRETI, LETTERATI, ARTISTI, MUSICISTI – TRA I SUOI “BERSAGLI” CI FURONO VIVALDI E FARINELLI, VAN WITTEL E SALVATOR ROSA - LE CARICATURE SONO MIGLIAIA, IN COLLEZIONI PUBBLICHE E PRIVATE – I SUOI FOGLI ERANO VENDUTI A CARO PREZZO: QUANDO MORI’, L'ACCADEMIA DI FRANCIA NON RIUSCI’ AD ACQUISTARE QUELLI LEGATI AI PERSONAGGI TRANSALPINI, PERCHÉ COSTAVANO TROPPO…
-Estratto dell’articolo di Fabio Isman per “il Messaggero”
È stato un buon pittore e un grande protagonista del Settecento romano, ma la sua specialità riconosciuta era di mettere in burla i potenti del tempo: era il più celebre caricaturista del tempo. Pier Leone Ghezzi (1674 1755) nasce da Giuseppe, che era il segretario dell'Accademia di San Luca, dipingeva, e lo spinge alla carriera. […] la prima opera la realizza a 20 anni. Di due più tardi la prima che ci rimane. E dei tanti che restano, nel 1702 realizza l'autoritratto più antico, che è agli Uffizi. A 30 anni era accademico di San Luca; sarà il pittore della Camera apostolica, e accumulerà tante onorificenze.
E' vicino a Clemente XI Albani. […] a 40 anni, è già affermato. E presto apprezzato come ritrattista: immortala molti tra gli Albani, e tanti altri. […] Nel 1721 muoiono il padre e il papa; ma pure con il successore, Benedetto XIII Orsini, i rapporti saranno buoni. Per uno della sua corte, esegue un quadro di quasi quattro metri, il Concilio Lateranense, che oggi è negli Stati Uniti, in North Carolina.
Nel genere che lo renderà famoso, esordisce forse nel 1693 […] Le caricature sono migliaia, in collezioni pubbliche e private. Impossibile quantificarle: sul mercato, ne spuntano sempre di nuove. Magari, derivano da tre volumi, ormai smembrati, già di Carlo di Borbone re di Napoli e Sicilia, poi di Spagna, e quindi dei duchi di Wellington fino al 1971. Però, il fondo più famoso è nella Biblioteca Vaticana: chiamato «Mondo nuovo» da Ghezzi, sono otto volumi, ciascuno con 130 ma anche 200 caricature, da lui stesso ordinate e rilegate, ognuna con una didascalia, che contiene annotazioni varie su chi ha immortalato.
Formano uno spaccato della gente più celebre nel Settecento. Ci sono un po' tutti: «Nobili, preti, letterati, artisti, musicisti, viaggiatori stranieri»; […] Altri simili bozzetti sono sparsi nel mondo […] Il numero così elevato di disegni spiega che la caricatura non era per Ghezzi un fatto episodico: ne è stato il vero iniziatore moderno. E i fogli erano venduti a caro prezzo: quando muore, chi dirige l'Accademia di Francia non riesce ad acquistare quelli legati al suo Paese, perché costavano troppo.
Tra i suoi personaggi messi in burla, ci sono un po' tutti. Solo per esemplificare, i musicisti Vivaldi, Pergolesi, Gasparini, Buononcini, De Almeida e Molter; i più famosi castrati, come Farinelli, Bernacchi e Caffarelli; i pittori Gaspar van Wittel e Salvatore Rosa; e infiniti altri.
[…] Ghezzi […] era uno versatile: «Tornisce, e intaglia rame, e pietre dure. Ha studiato medicina, anatomia, e tagliato molti cadaveri; si intende anche d'architettura» […]