SAVIANO, SCANSATI E FACCI VEDERE IL FILM – LO SGOMORRATO ESORDIRÀ NELLA REGIA CON “SONO ANCORA VIVO” (“I’M STILL ALIVE”), FILM D’ANIMAZIONE TRATTO DALL’OMONIMA GRAPHIC NOVEL (SU SE’ STESSO) A FIRMA DELLO STESSO SCRITTORE E DELL’ISRAELIANO ASAF HANUKA - IL FUMETTO, CON IL VOLTO DI SAVIANO IN COPERTINA, PARLA DELLO SCRITTORE, IN PARTICOLARE DEL FATTO CHE ANNI FA GLI HANNO ASSEGNATO LA SCORTA – VIDEO
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Estratto dell'articolo di Adriano Scianca per “La Verità”
«Scansati, fammi vedere il film», diceva, con sublime malignità, Dino Risi a Nanni Moretti. Quello di oscurare la propria arte con l’ego è un rischio che corre ogni artista. Nel caso di Roberto Saviano, c’è però il pericolo che, se solo lo scrittore partenopeo si scansasse, non resterebbe più nulla da vedere. L’ultima dell’autore di Gomorra sembra la spia di una deriva narcisistica ormai difficilmente arginabile: Saviano esordirà infatti nella regia con Sono ancora vivo (I’m still alive), un film d’animazione tratto dall’omonima graphic novel a firma dello stesso scrittore e del fumettista israeliano Asaf Hanuka.
Il film è scritto (sorpresa!) da Saviano con Alessandro Rak, Filippo Bologna, Stefano Piedimonte e verrà presentato a Bordeaux durante il Cartoon Movie che si tiene da oggi al 9 marzo. Se il fumetto di Sono ancora vivo vi fosse sfuggito, fate sempre in tempo a recuperare: è quello con il volto di Saviano in copertina e che parla di Saviano all’interno. Precisamente di un aspetto su cui lo scrittore non ha mai amato soffermarsi molto: ovvero il fatto che (lo sapevate?) anni fa gli hanno assegnato la scorta.
Ricapitoliamo: Saviano è autore di una graphic novel su sé stesso, che ora si trasforma in un film di animazione scritto e diretto sempre da Saviano. Se domani si deciderà per una versione live action, non è difficile immaginare chi interpreterà il ruolo principale… «Il mio film è la storia di un ragazzo di 26 anni condannato a morte da un’organizzazione criminale», racconta Saviano, «un ragazzo cresciuto in una terra dove, in una manciata di anni, la camorra ha ucciso 4.000 persone. La condanna arriva a quel ragazzo perché ha deciso di scrivere quello che vede intorno a sé. Ecco. Quel ragazzo sono io. Sono ancora vivo è il film con il quale ho deciso di riportare sullo schermo quello che fin oggi ho vissuto».
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