SE PENSATE CHE LEGGERE “ULISSE” SIA UN DURO LAVORO, PROVATE A ESSERE LA SIGNORA JOYCE! – RISTAMPATO A LONDRA  ‘’JAMES E NORA’’ DI EDNA O'BRIEN SULLA RELAZIONE D'AMORE FRENETICA, EROTICA E CAOTICA TRA JAMES JOYCE E NORA BARNACLE - JOYCE DESIDERAVA POSSEDERLA MA ALLA PAROLA "AMORE", EBBE VOGLIA DI VOMITARE - IN QUESTA RAGAZZA ALLEGRA E PIUTTOSTO ANALFABETA, TROVÒ L'ISPIRAZIONE PER LA MOLLY BLOOM DI ‘’ULISSE’’. PER SCRIVERE IL CAPOLAVORO DEL '900 JOYCE IMPIEGÒ SETTE ANNI, "CAUSANDO IL CAOS AL CORPO E AL CERVELLO, AI NERVI, AL SUDORE E UN'IRRAGIONEVOLE AGITAZIONE AL MINIMO SUONO"

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ysenda maxtone-graham per il daily mail

’James e Nora’’ di Edna O'Brien

 

La ristampa di ‘’James e Nora’’ di Edna O'Brien (Weidenfeld £ 6,99, 80 pp) è una sorta di poema in prosa affascinante su lussuria, gelosia, ossessione ed esilio.

 

Edna O'Brien, una delle scrittrici irlandesi più affermate, libera la sua immaginazione febbrile e il suo vocabolario disinibito sulla relazione d'amore frenetica, erotica e caotica tra James Joyce e Nora Barnacle.

 

Nora era una ragazza semplice (non le piaceva leggere, e copiava lettere d'amore standard da libri) di cui Joyce si innamorò a Dublino nel 1904.

 

James Joyce e Nora Barnacle.

"In questa ragazza allegra e piuttosto analfabeta", scrive O'Brien, "la cui carnosità avrebbe potuto fare appello a Rubens, Joyce doveva cercare e trovare la madre terra, scura, senza forma, resa bella alla luce della luna". Doveva essere l'ispirazione per la Molly Bloom di ‘’Ulisse’’.

 

Una relazione durata 37 anni. Si erano dati appuntamento a Merrion Square e Nora non si prese la briga di presentarsi. Questo sembrava accendere l'ossessione di Joyce. Da quel momento, fu profondamente geloso del suo passato.

 

James Joyce e Nora Barnacle.

"Desiderava possederla interamente", ma si rifiutava di dirle che l'amava. In seguito avrebbe scritto che, anche quando ha sentito la parola "amore", ha "avuto voglia di vomitare".

 

Scontroso, sempre al verde e infedele, Joyce era tutt'altro che facile. Il suo odio principale, dopo un'infanzia infelice, era di sua madre. L'altro era Dublino, da cui presto fuggì insieme a Nora, terrorizzato di poter soccombere alla "malattia nazionale" dell'Irlanda, che era (come dice O'Brien) "provincialità, disonestà e vacuità".

joyce e nora

 

Non che gli piacessero molto alcuni dei luoghi in cui erano fuggiti, ad esempio Roma, che associava a "morte, cadaveri e assassinii".

 

Inevitabilmente, non appena mollò Dublino, ne ebbe nostalgia, analizzando le mappe stradali del luogo e immortalandolo nella sua narrativa. Anche la nostalgia di Nora era acuta. O'Brien raffigura "questa giovane ragazza, in un corto abito marrone, con folte spire di capelli, che vive con un uomo il cui corpo potrebbe sedurre ma la cui mente non riesce a comprendere". Ciò che Nora desiderava in quei luoghi lontani (Zurigo, Trieste, Roma) era "vedere e sentire un bollitore che bolle su un piano di cottura".

joyce

 

Il livello di spensieratezza della coppia è sorprendente. A Roma cercavano letteralmente alloggi diversi ogni notte, Nora seduta da sola in un bar o in un cinema in attesa che Joyce arrivasse con i soldi di una lezione d’inglese privata.

 

Cercarono di evitare l'arrivo di figli ma non funzionò. Dopo Giorgio, ebbero Lucia, nata nel reparto dei poveri dell'ospedale di Trieste, mentre Joyce si ammalò di febbre reumatica in un altro reparto.

 

La chimica sessuale tra Joyce e Nora è leggendaria. Quando tornò brevemente a Dublino con l’idea di aprire lì un cinema, Joyce scrisse a Nora lettere "franche, rabbiose e fondate sulla lussuria", come dice O'Brien.

joyce e nora

 

Joyce era costantemente geloso di Nora, l’immaginava mentre lanciava ‘’uno dei suoi lunghi sguardi a un altro ragazzo". Intanto si imbarcò in diverse "avventure fallite" a Roma con ragazze locali, esacerbando la sofferenza di Nora.

 

La rappresentazione di O'Brien di com'era vivere per Nora con Joyce mentre stava scrivendo ‘’Ulisse’’ è cupamente esilarante: impiegò sette anni, 20mila ore di lavoro, "causando il caos al corpo e al cervello, ai nervi, al sudore e all'irragionevole agitazione al minimo suono".

JAMES JOYCE

 

E poi elenca il numero sbalorditivo di disturbi agli occhi di cui soffriva quando terminò il più straordinario libro del ‘900: 'glaucoma, irite, cataratta, nebulosa nella pupilla, congiuntivite, dissoluzione della retina, accumulo di sangue, ascessi e un decimo di vista normale '.

 

joyce Ulysses manoscritto

La loro esistenza era così casinista che quando Nora morì nel 1951, dieci anni dopo Joyce, non c'era spazio per il suo corpo vicino al suo nel cimitero Fluntern di Zurigo.

edna o brien
vichy - joyce e beckett
JAMES JOYCE E NORA BARNACLE
JAMES JOYCE
edna o brien

 

joyce Ulysses 1929
Joyce Ulysses 1922 - prima edizione
joyce Ulisse e Marilyn-Monroe

JAMES JOYCE - LETTERE E SAGGI
JAMES JOYCE E NORA BARNACLE
JAMES JOYCE E NORA BARNACLE
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JOYCE
JOYCE
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vichy - joyce e beckett