LE SERIE DEI GIUSTI - CINQUE PUNTATE INVECE DI SEI: UN DISASTRO. “THE IDOL” CHIUDE PER MANCANZA DI PUBBLICO, SOLO 133 MILA SPETTATORI, MA ANCHE PER L’ODIO CHE SI È SCATENATO CONTRO LA SERIE, MALEDETTA DA SUBITO DALLE GIOVANI GENERAZIONI COME “CRINGE”, QUALCOSA DI PIÙ DI IMBARAZZANTE - PROBABILMENTE LA FINE PREMATURA DELLO SHOW SERVE PURE A PLACARE L’ODIO DEI RAGAZZI CONTRO THE WEEKND, CHE È DAVVERO IMPOSSIBILE DA SALVARE - MA C’È QUALCOSA CHE NON TORNA, PERCHÉ... - VIDEO
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Marco Giusti per Dagospia
"Io credo che dovremmo uccidere quel figlio di puttana “/”I think we should kill this motherfucker”. Ricordate cosa dice D – Destiny nell’episodio quattro? Alla fine è successo. Cinque puntate invece di sei. Un disastro.
“The Idol” (in Italia trasmesso da Sky e on-demand da Now) chiude per mancanza di pubblico, solo 133 mila spettatori, come una brutta commedia italiana che esce in pieno giugno, come un Citroen afflosciato sul Lungotevere (è di Dago), ma anche per l’odio che si è scatenato contro la serie diretta da Sam Levinson maledetta da subito dalle giovani generazioni come “CRINGE”, qualcosa di più di imbarazzante, e contro Tedros, il personaggio di Abel Tesfaye detto The Weeknd, molestatore seriale già battezzato come “nano” dalle cameriere filippine nella serie o “Non mi piacciono quelli col codino” e, soprattutto, cornificato dalla protagonista Lily Rose Depp che si chiude a trombare con l’ex fidanzato bono mentre lui piange fuori dalla porta nel tentativo, tardivo, di far diventare lei la stronza, la BITCH.
Ma alla quinta puntata? Ma c’è qualcosa che non torna nel tracollo repentino di “The Idol”. Perché, se è vero che la serie è la più odiata in assoluto dal pubblico mondiale, è vero pure che la canzone “One of the Girls” cantata da Lily Rose Depp è prima in classifica. Come è vero che sono scatenati i fan di Troye Sivan (“The Idol è così brutto ma non riesco a smettere di guardarlo. Rispetto per la performance di Troye Sivan, che trascina la serie” leggo da twitter), che domina la scena come l’amico gay massacrato da Jocelyn e da Tedros nella quarta puntata, pronto a cadere tra le braccia di Izaak, il fedele amico nero coi capelli biondi, interpretato da Moses Sumney.
Non a caso su Vogue è appena uscito un numero con la copertina dedicata a Lily Rose Depp e a Troye Sivan. Non a Lily Rose Depp e The Weeknd, che sembra in caduta libera (“hanno più chimica in questa foto di quanto non ne abbiano nell'intera serie”).
Non parliamo poi dei fan di D – Destiny, cioè Da'Vine Joy Randolph, la discografica sovrappeso vera donna forte dello show ("The Idol è una delle peggiori serie di sempre ma amo questa donna", sempre da twitter). O di quelli della Dyanne di Jennie Kim, la bellissima cantante delle Blackpink, che sappiamo dalle prime puntate che dovrà essere la nuova Jocelyn ma non sappiamo come la loro rivalità potrà svilupparsi in un solo episodio. Probabilmente la fine prematura dello show serve pure a placare l’odio dei ragazzi contro The Weeknd, che è davvero impossibile da salvare.
Mentre leggo dotti studi delle riviste americane sulla nudità gratuita esibita da Lily Rose Depp in “The Idol” e quella di Jennifer Lawrence in “Una fidanzata in affitto”. Di fatto una, la Lawrence, è anche produttrice e lo può fare, mentre rispetto a Lily Rose Depp si tratta di exploitation maschile di chi ha scritto e diretto il tutto, cioè Abel Tesfaye e Sam Levinson, che escono davvero male da questa serie. Personalmente, confesso che mi aspettavo che si sviluppasse qualcosa di più interessante tra i personaggi di Jocelyn e di Dyanne, ma non credo che ci sarà spazio per sviluppare granché di nulla.
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