SI METTE MALE PER DAZN – OLTRE LE POLEMICHE SUI PROBLEMI TECNICI E SULLA QUALITA’ DEL SERVIZIO, ARRIVA LA MANNAIA DELL’AGCOM CHE VA VERSO L’APERTURA DI UN PROCEDIMENTO SANZIONATORIO CONTRO DAZN SUGLI ASCOLTI DELLA SERIE A: “SONO SOVRASTIMATI E NON RISPETTEREBBERO LE REGOLE” - E' UNA QUESTIONE FONDAMENTALE: DALL’AUDIENCE DIPENDE LA RIPARTIZIONE DEI DIRITTI TV TRA I CLUB - ANCHE LA SERIE A HA INVIATO UNA LETTERA “POCO CONCILIANTE” A DAZN CHE AVREBBE GIA' RISPOSTO...
-Andrea Biondi per "Il Sole 24 Ore"
Qualcosa nell'interlocuzione con Dazn non sta andando per il verso giusto. Devono esserne convinti in Agcom dove, a quanto risulta al Sole 24 Ore, è stato deciso di avviare un procedimento per approfondire le condotte della piattaforma sul tema della misurazione degli ascolti dei match di Serie A.
Si tratterebbe di un procedimento sanzionatorio che dovrebbe vedere la luce in settimana. Con il quale - va detto - non è però per nulla automatico che si arrivi alla sanzione. Nei fatti si dà il via a un iter che dopo vari step può eventualmente portare a una sanzione.
In Agcom - che la questione l'ha presa smarcata nel Consiglio di giovedì scorso, 5 maggio - ci sarebbe come l'idea che Dazn stia mancando qualche battuta, necessaria invece per arrivare a ottemperare a quanto previsto dalla delibera 18/22/CONS. La quale, datata 20 gennaio, concludeva il procedimento avviato con delibera 268/21/CONS sulla misurazione delle audience delle partite di Serie A.
Quale il nocciolo della questione? Per tutta la stagione c'è stato un grande divario fra i dati comunicati da Auditel (relativi a smart Tv) e quelli di Dazn (censuari e relativi a tutti i device), ma autoprodotti ed elaborati da Nielsen. Questione non da poco, da cui dipende anche la ripartizione (8%) degli introiti da diritti Tv per i club.
La delibera ha così deciso che per la stagione che va a concludersi farà fede il dato certificato Auditel. Per le prossime due stagioni l'Autorità, pur non facendo il nome di Auditel, ha stabilito che a certificare il dato dovrà essere un Jic (organismo con tutte le componenti del mercato) «in grado di produrre un dato univoco, trasparente e certificato di total audience». Serviranno perciò ascolti non solo di Tv.
A fine marzo Auditel ha rilasciato il primo dato unico di "Total audience", con all'interno tutti i device connessi. La delibera 18/22 stabiliva che «la società Dazn comunica all'Autorità, entro sessanta giorni dalla notifica del presente provvedimento, le iniziative assunte in esecuzione di quanto prescritto».
Quanto comunicato non avrebbe convinto del tutto. Da qui l'avvio dell'approfondimento. Fra i vari aspetti che in Agcom considererebbero irrisolti, a quanto risulta al Sole 24 Ore ci sarebbe anche la non disponibilità da parte di Dazn a ospitare finora "Sdk" (dei software) di Auditel. La ragione opposta dalla piattaforma - che ha in pancia i diritti per la Serie A per il triennio 2021-24, peraltro in partnership con una Tim con la quale è in atto una rinegoziazione del minimo garantito dalla telco di 340 milioni l'anno - starebbe, d'altra parte, nella necessità di non subire eventuali rallentamenti nel servizio.
Anche dalla Lega Serie A è partita una lettera dai toni non concilianti verso Dazn. Che però fonti vicino alla stessa Lega tendono a sminuire parlando di comunicazioni routinarie.
A quella lettera Dazn avrebbe peraltro anche già risposto senza ulteriori feedback da parte di via Rosellini. L'idea in generale è che la partita sia in corso. Ma Agcom avrebbe così deciso di fare un passo in avanti per dare un'accelerazione a una situazione considerata troppo al ralenti. Dalle parti di Dazn, guidata dall'1 marzo da Stefano Azzi, non sono però di questo parere: «L'azienda - è la replica al Sole 24 Ore - sta procedendo in piena e costruttiva collaborazione con Auditel alla realizzazione di ogni utile attività finalizzata al pieno adempimento della decisione del 20 gennaio 2022».