SOLO L'INTELLIGENZA ARTIFICIALE PUO' DECRIPTARE IL DISCORSO DI ALESSANDRO GIULI - ABBIAMO CHIESTO A "CHATGPT" DI SPIEGARCI COSA INTENDESSE DIRE IL NEO-MINISTRO DELLA CULTURA IN COMMISSIONE ALLA CAMERA CHE, PER PRESENTARE LE LINEE PROGRAMMATICHE DEL SUO DICASTERO, HA SCOMODATO HEGEL - LA TECNOLOGIA È RIUSCITA MIRACOLOSAMENTE A TRADURRE IN UN LINGUAGGIO COMPRENSIBILE LE SUE PAROLE: "IL DISCORSO RIFLETTE SU COME LA..."
-Musica: AI
— NoName (@GianLink) October 9, 2024
Prompt: IO
Testo: Alessandro Giuli pic.twitter.com/HudzGNMARg
DAGONEWS
L’intelligenza artificiale è veramente superiore rispetto alla mente umana: abbiamo chiesto a ChatGPT di spiegarci il discorso di Alessandro Giuli e la tecnologia è riuscita miracolosamente a tradurre in un linguaggio comprensibile le parole del neo-ministro della cultura.
Il successore di Gennaro Sangiuliano ha lasciato attoniti i deputati, che credevano di ascoltare le linee programmatiche del suo dicastero ma si sono dovuti sorbire un astruso flusso di coscienza da reflusso gastrico: "La conoscenza è il proprio tempo appreso con il pensiero. Chi si appresta a immaginare un orientamento per l’azione culturale e nazionale non può che muovere dal prendere le misure di un mondo entrato nella dimensione compiuta della tecnica e delle sue accelerazioni".
Prosegue Giuli: "L’entusiasmo passivo, che rimuove i pericoli della ipertecnologizzazione, e per converso l’apocalittismo difensivo che rimpiange un’immagine del mondo trascorsa, impugnando un’ideologia della crisi che si percepisce come processo alla tecnica e al futuro intese come una minaccia.
Si tratta di pensare: Pitagora, Dante, Petrarca, Botticelli, Verdi, insieme con Leonardo da Vinci e Galilei, Torricelli, Volta, Fermi, Meucci e Marconi, e al di là della declamazione dei grandi nomi della cultura umanistica e scientifica italiana, è necessario rifarsi a questa concezione circolare e integrale del pensiero e della vita che costruisce lo specifico della cultura."
La "traduzione" di CHATGPT
"Questo discorso riflette su come la conoscenza e la cultura debbano adattarsi a un mondo sempre più influenzato dalla tecnologia. L'autore sostiene che, per orientare l'azione culturale e nazionale, è essenziale riconoscere l'importanza della tecnica e delle sue accelerazioni, evitando due estremi:
1. L'entusiasmo passivo, che ignora i rischi legati all'iper-tecnologizzazione, come la perdita di valori umani e culturali.
2. L'apocalittismo difensivo, che rimpiange un passato idealizzato e vede la tecnologia e il futuro come minacce.
Invece, si propone una visione integrata della cultura, richiamando figure storiche come Pitagora, Dante e Leonardo da Vinci, suggerendo che la vera cultura nasce dall'interazione tra scienza e umanesimo. L'idea è quella di costruire un pensiero circolare e olistico, che abbracci sia la dimensione scientifica che quella umanistica per affrontare le sfide contemporanee".