LA STRATEGIA DELLA PENSIONE FA ESPLODERE LA LEGA: SALVINI VS GIORGETTI – PER “IL CAPITONE”, CHE SULLA MANOVRA NON HA TOCCATO PALLA, QUOTA 104 E’ INSOSTENIBILE: NELLA BOZZA DELLA LEGGE DI BILANCIO NON C'È NULLA O QUASI DELLE MISURE-BANDIERA DEL CARROCCIO. HA VINTO LA LINEA “RIGORISTA” DI GIORGETTI – LA PROPOSTA LEGHISTA PER AMMORBIDIRE I PALETTI DI QUOTA 104 - ACQUE AGITATE ANCHE DENTRO FORZA ITALIA: GLI AZZURRI PUNTANO A LIMARE LA CEDOLARE SECCA PER GLI AFFITTI BREVI…
-Giuseppe Colombo per repubblica.it - Estratti
È la bozza dei malumori e dei mugugni. Quella della legge di bilancio, che un pezzo della maggioranza vuole modificare. Non stravolgere, nella struttura e nei saldi, per evitare di tirarsi addosso il boomerang dell’irresponsabilità in una fase delicata per l’economia, con l’orizzonte che si è fatto più scuro.
L’obiettivo edulcorato, nei ragionamenti della Lega e di Forza Italia, è rendere la manovra più «politica». Un termine che ieri è rimbalzato per tutto il giorno nelle chat dei parlamentari dei due partiti, seppure con declinazioni differenti perché diversi sono i numeri e la portata dei cerchi in rosso evidenziati nel testo della manovra. La lista degli azzurri è lunga e articolata, il Carroccio invece punta tutto su un tema: le pensioni.
Ma le richieste sono accomunate dalla necessità di recuperare terreno rispetto alla traccia della Finanziaria che ha ridimensionato e penalizzato - eufemismo - le promesse fatte al proprio elettorato. Matteo Salvini ha messo nel mirino il pacchetto sulla previdenza. Non ha digerito quota 104. Che permette sì l’uscita anticipata a 63 anni (con 41 di contributi), ma a fronte di una penalizzazione onerosa per il ricalcolo della quota retributiva, oltre a finestre di uscita più lunghe. Ai suoi l’ha detto chiaramente. Più o meno così: «La norma deve cambiare, così come è scritta è insostenibile».
La sostenibilità è una questione politica, lo spettro si chiama riforma Fornero. Le norme contenute nella bozza della legge di bilancio non solo non aboliscono i requisiti introdotti nel 2011, ma in alcuni casi li peggiorano. E per questo, nelle ultime ore, la Lega sta lavorando a una proposta proprio per ammorbidire i paletti di quota 104.
Le acque sono agitate anche dentro Forza Italia.
(…) Gli azzurri vogliono cambiare anche l’articolo sulla cedolare secca per gli affitti brevi, abbassando il livello della tassazione, che è stato portato dal 21% al 26%. Fissandolo, invece, al 23%. Con questo ragionamento: dato che l’aliquota della cedolare è salita dal 21% al 26%, mentre nella riforma dell’Irpef è al 23% per i redditi fino a 28 mila euro, allora andrebbe aggiunta una postilla. Questa: «Salvo il diritto del contribuente di optare per il regime ordinario, più favorevole, in luogo della cedolare secca».
(…)
Il punto interrogativo che pende sul pressing della Lega e di Forza Italia è l’atteggiamento di Giancarlo Giorgetti. Il Mef, interpellato, «non commenta le bozze». Ma il messaggio che il ministro dell’Economia ha ripetuto nelle ultime ore è stato netto: i soldi sono pochi, se si vuole intervenire sulle pensioni o su altre misure allora bisognerà tagliare da qualche altra parte. Parole che provano a blindare la manovra, attesa in Senato venerdì, al più tardi sabato. Ma nell’anno della Finanziaria senza emendamenti (almeno questa è la speranza di Meloni e Giorgetti), un pezzo della maggioranza rivendica «paternità politica» prima che il testo arrivi, “blindato”, in Parlamento.