STREGATI DA SCURATI: IL “TOTO CUTUGNO” DEL PREMIO CE L’HA FATTA! DOPO DUE SECONDI POSTI, VINCE LO STREGA CON UN ROMANZO SULL’ASCESA DI MUSSOLINI - "DEDICO LA VITTORIA A CHI HA COMBATTUTO IL FASCISMO"- LA CIBRARIO SECONDA CON UN TESTO DEDICATO AL RISORGIMENTO. E C'E' CHI PARLA DEL GRANDE RITORNO DEL ROMANZO STORICO ITALIANO - MISSIROLI TERZO-VIDEO

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Da repubblica.it

 

 

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Lo Strega 2019 lo vince Antonio Scurati con 'M. Il figlio del secolo' (Bompiani), romanzo storico sull'ascesa di Mussolini e sulla conquista feroce del potere da parte del fascismo. Il favorito della vigilia conferma il pronostico, grazie a un libro che ha ottenuto un grande successo di pubblico - più di 120mila copie vendute - e di critica. Un volume di oltre 800 pagine che arriva fino al delitto Matteotti e che nella notte del Premio ha ottenuto ben 228 voti. "Sono felice della vittoria ma sono anche molto contento che altri italiani leggeranno questo libro. Potranno conoscere meglio la nostra storia: con la speranza che non si ripeta, anche in forme diverse", ha spiegato l'autore alla fine.

 

 

Scurati aveva già partecipato alle edizioni del 2009 e del 2014 dove era arrivato sempre secondo. Stavolta a presentarlo c'era Francesco Piccolo, suo rivale cinque anni fa. Un successo senza precedenti: ben 101 voti in più della seconda classificata. Che è Benedetta Cibrario con 'Il rumore del mondo' (Mondadori) con 127  voti, terzo Marco Missiroli con 'Fedeltà' (Einaudi) che ha avuto 91  voti; Claudia Durastanti è quarta con 'La stranierà (La Nave di Teseo) che ha raccolto 63  voti e Nadia Terranova arriva quinta con 'Addio Fantasmi' (Einaudi Stile Libero) e 47 voti.

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La cerimonia si è svolta come al solito al Ninfeo di Villa Giulia a Roma, i votanti sono stati 556 su 660. Il libro di Scurati è il primo di una trilogia: il suo risultato e il secondo posto della Cibrario, con un testo dedicato al Risorgimento, segnano la stagione del grande ritorno del romanzo storico italiano. Come aveva spiegato lo scrittore a "Repubblica", è necessario un nuovo impegno civile: "Era ora di riscrivere questa storia da dentro. Perché il lettore diventasse antifascista alla fine e non all'inizio della lettura". Dopo la vittoria, per Scurati è stato il tempo delle dediche: "Dedico la vittoria ai nostri nonni e ai nostri padri che furono prima sedotti e poi oppressi dal fascismo e soprattutto a quelli che poi fra loro trovarono il coraggio di combatterlo. Vorrei dedicare il Premio anche ai nostri figli con l'auspicio che non debbano tornare a vivere quello che abbiamo vissuto 100 anni fa. Una dedica speciale a mia figlia Lucia".

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