SUPERCAFONI ANCHE SOTTO LA MADONNINA – PIOTTA, LUDWIG E IL PAGANTE AUTORI DEL REMAKE DEL TORMENTONE SUI COATTI DEGLI ANNI NOVANTA – “IL SUPERCAFONE DI ROMA HA PIÙ STILE. QUELLO MILANESE È ANCORA PIÙ PACCHIANO E FASTIDIOSO! – “E’ UN BRANO UNIVERSALE. BASTI PENSARE CHE È STATO SCELTO COME SIGLA DEL CAMPIONATO ITALIANO DI CALCIO IN GIAPPONE. MI CHIAMÒ UN TALE SIGNOR MORIMOTO. SEMBRAVA UNA BARZELLETTA” – VIDEO
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Claudio Fabretti per www.leggo.it
«I Super Cafoni? Esistono sia a Roma sia a Milano. Con questa nuova versione del brano, li abbiamo portati tutti alla luce». Parola di Tommaso Zanello alias Piotta, autore della canzone originale, e di Ludwig e Il Pagante, che si sono uniti al rapper romano in questo remake di un tormentone che ha fatto epoca.
Com’è nata l’idea di questa nuova versione?
Ludwig: «Volevo fare un singolo insieme a Il Pagante. Io e Eddy abbiamo pensato alla cover di una canzone iconica ed è stato un attimo arrivare al “Supercafone” di Tommaso».
Piotta: «Per anni mi hanno chiesto di rifarla, ma mi sono sempre rifiutato. Sono contento che sia accaduto ora, in un momento in cui le persone hanno bisogno di ritrovarsi. Io e Ludwig condividiamo stessa scuola e stesso quartiere di Roma (Salario-Trieste, ndr): sarà stato il destino, lo stesso che ha avvicinato me e II Pagante, di Milano come era mia madre».
Il Pagante ha aggiunto il tocco milanese...
Roberta (Il Pagante): «Il supercafone di Roma però ha più stile. Quello milanese stride di più, è ancora più pacchiano e fastidioso!».
Piotta: «Roberta è stata fondamentale per aprire il brano al mondo femminile, condizione indispensabile nel 2022. Senza il suo contributo non avrebbe avuto senso questa cover».
Eddy (Il Pagante): «Per me e i miei amici quel brano divenne un cult, e inconsciamente influenzò il mio modo di scrivere testi. I nostri brani da sempre descrivono con ironia una caricatura dello “stereotipo milanese”, proprio come a suo modo fece Piotta con il suo “Supercafone”».
Un brano universale, in fondo.
Piotta: «Altroché... basti pensare che è stato scelto come sigla del campionato italiano di calcio in Giappone. Mi chiamò un tale signor Morimoto. Sembrava una barzelletta».
Vi esibirete insieme anche dal vivo?
Piotta: «Magari, la promozione è appena partita e non c’è nulla di organizzato, ma sarebbe bello ritrovarsi a cantarla insieme sul palco».
Ludwig: «È un brano trascinante, vogliamo far ballare tutti questa estate. È un onore per me far parte di questo progetto, che abbiamo voluto allargare da Roma a Milano “e in ogni città” riprendendo gli usi e i costumi dei Cafoni 2.