LA TV È IN MANO AI VECCHI – IN RAI E DENTRO MEDIASET SI AGGIRANO DELLE CARIATIDI CHE NON HANNO ALCUNA VOGLIA DI LEVARSI DALLE PALLE: CON LA SCUSA DEI BUDGET LIMITATI SI PUNTA SEMPRE SUI SOLITI VOLTI NOTI PER NON INVESTIRE SOLDI NELLA SPERIMENTAZIONE DI NUOVE LEVE DA FORMARE PER RIMPIAZZARE LA VECCHIA GUARDIA – BASTI PENSARE CHE ALESSANDRO CATTELAN A 43 ANNI VIENE CONSIDERATO ANCORA UNA “GIOVANE PROMESSA” E CORRADO AUGIAS A 88 ANNI PASSA DA UNA RETE ALL’ALTRA …
-Estratto dell’articolo di Claudio Plazzotta per “Italia Oggi”
Enzo Tortora condusse per la prima volta il Festival di Sanremo a 31 anni, Pippo Baudo a 32, Mike Bongiorno a 39, dopo aver però debuttato a Lascia o raddoppia a soli 31 anni. La neonata tv della Rai anni 50 e 60, quindi, si affidò senza paura a giovani volti. […]
Fu, tuttavia, la nuova tv di Silvio Berlusconi a puntare soprattutto su star mature e collaudate: Raimondo Vianello passò in Fininvest a 60 anni, e iniziò a guidare la trasmissione sportiva Pressing a ben 69 anni. Corrado firmò il contratto col Biscione a 58 anni, Mike Bongiorno a 56 anni.
Nel 2024 la televisione in Italia compirà 70 anni. E, nella evoluzione delle reti generaliste Rai, Mediaset, La7, Tv8 e Nove, una delle caratteristiche che salta più all’occhio, come scritto spesso su ItaliaOggi, è la senescenza imbarazzante dello star system: si fa molta fatica a trovare personaggi sotto i 60 anni. Alessandro Cattelan, per dire, ha 43 anni, ma viene ancora considerato una giovane promessa cui far fare le ossa in seconda serata e un po’ troppo immaturo per i grandi prime time. Fiorello, al contrario, a 41 anni sembrava il papà di Cattelan e nel 2001 conduceva Stasera pago io, un successo pazzesco in prima serata al sabato sera su Rai 1.
È proprio la generazione degli attuali 30-40-50enni che non è esplosa in tv, in parte per propria incapacità, in parte per la mancanza di spazio, con tutte le caselle occupate dai grandi vecchi. E, in questo, Mediaset è messa peggio della Rai. Per questioni commerciali e di budget, infatti, non può permettersi di sperimentare più nulla (un tempo questo era il compito di Italia 1), e quindi punta sempre sul sicuro. I game o le prime serate con Gerry Scotti (67 anni), Claudio Bisio (66), Paolo Bonolis (62), Maria De Filippi (62), Alfonso Signorini (59).
E poi il venerato maestro, Antonio Ricci (73), che almeno sembra essere il più coraggioso nel tentare di imporre nuovi volti alla conduzione di Striscia la notizia: Roberto Lipari (33 anni), Francesca Manzini (33), Alessandro Siani (48), Sergio Friscia (52). Un po’ come Davide Parenti (66 anni), che alle Iene ha portato Max Angioni (33) e Veronica Gentili (41).
Pure in Rai, comunque, regna la gerontocrazia nonostante le tante finestre di palinsesto dove far fare esperienza alle nuove leve: Amadeus (61 anni), Carlo Conti (62), Sigfrido Ranucci (62), Fiorello (63), Pino Insegno (64), Federica Sciarelli (65), Milly Carlucci (66), Mara Venier (73), Bruno Vespa (79) sono le colonne portanti delle reti del servizio pubblico. Con gli esperimenti in prime time, per ora clamorosamente falliti, di Nunzia De Girolamo (48), Bianca Guaccero (42), i buoni risultati di Stefano De Martino (34), il tentativo di fare crescere un personaggio come Francesca Fagnani (47), e il prossimo arrivo, nel 2024, di Massimo Giletti (61).
Una decina di anni in meno, in genere, per i volti di La7, che vedranno tuttavia l’arrivo di Corrado Augias (88 anni), dal 4 dicembre in prima serata, ad alzare di parecchio la media. Se dovesse però andare in porto il progetto 2024 del game Chi vuol essere milionario condotto Fedez (34 anni), l’effetto Augias verrebbe neutralizzato. Le star sia di Tv8, sia di Nove sono in area 60 anni. […]