I VELENI DI FERRONI - “MA QUALE DDL, A RAI UNO LA LEGGE ZAN È GIÀ IN VIGORE", DICE UN DIRIGENTE DEL SERVIZIO PUBBLICO. PER DIMOSTRARLO MOSTRA UN DOSSIER CON LA STAGIONE AUTUNNALE DELLA RETE DIRETTA DA STEFANO COLETTA, DA MESI DEFINITA “GAY FRIENDLY” – I GRILLINI NON VOGLIONO STEFANO MENICHINI NEL CDA DELLA RAI - “DONNET, TUTTO SI FA PER TE”: IL NUMERO UNO DI GENERALI PROTAGONISTA IN TUTTO IL CENTRO STORICO ROMANO
-Gianfranco Ferroni per "Il Tempo"
A Rai1 è già in vigore la legge Zan
“Ma quale ddl, a Rai1 è già in vigore la legge Zan”, dice un dirigente del servizio pubblico.
Per dimostrarlo mostra un dossier con la stagione autunnale della rete ammiraglia, quella diretta da Stefano Coletta e da mesi definita “gay friendly”, dove in autunno ci sarà la serie, in sei serate, intitolata “Il professore”, con Alessandro Gassman, Claudia Pandolfi, Francesca Cavallin e Paolo Conticini. Gassman indosserà i panni di un insegnante di filosofia, Dante, da poco arrivato al liceo Leonardo da Vinci di Roma, con il figlio Simone che “si apre a un amore omosessuale”.
Nel testo Rai si legge: “La serie ricorda quanto sia essenziale il ruolo dell’insegnante e il suo rapporto con una fase delicata, fragile e piena di speranze come l’adolescenza”. Non solo: viene sottolineato che “la nuova stagione propone su Rai1 un’offerta che assume i problemi della contemporaneità”, con serie “esemplari di uno slancio che è di tutto un Paese e di una passione che guarda al futuro, sia di protagonisti del cammino civile della nostra società”.
Non c’è che dire, il politichese di una volta esiste ancora, e si trova a viale Mazzini. E pensare che la serie nasce da un format spagnolo, di Tv3 Catalunya, distribuito da Lagardère.
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Donnet, tutto si fa per te
Francesi sempre più padroni dell’Italia. A Palazzo Farnese c’è l’attivissimo ambasciatore Christian Masset, alla fine del suo mandato nella capitale ma pronto su ogni dossier economico e finanziario. Da lui si recano personaggi del calibro di Pietro Salini, numero uno di Webuild, che per festeggiare il rivoluzionario 14 luglio sarà il mecenate di un effimero Ponte Farnese.
E il giorno dopo ecco il ministro Giancarlo Giorgetti, che evoca le sue telefonate frequenti con Bruno Le Maire, il ministro francese dell’economia. Per non parlare del numero uno di Generali, Philippe Donnet, protagonista in tutto il centro storico romano: con una breve cerimonia a Palazzo Firenze, sede della Società Dante Alighieri, il presidente dell’istituzione culturale Andrea Riccardi ha consegnato a Donnet il Premio Dante Alighieri 2021.
Perché questo alto riconoscimento? “In considerazione della meritevole opera di diffusione e di sostegno della cultura italiana nel mondo promossa dall’impresa da lui diretta e per aver voluto riservare un ruolo di primo piano alle radici della lingua italiana in un contesto internazionale, nonché per l’uso di opere di saggistica e di divulgazione scientifica, la Società Dante Alighieri conferisce al Group Ceo di Assicurazioni Generali, Donnet, la Benemerenza di Prima Classe per l’alto valore del suo mandato e quale Ambasciatore della nostra cultura nel mondo”. Hourra! E qualcuno si è messo a canticchiare “Donnet, tutto si fa per te...”
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I grillini non vogliono Menichini
“No, Stefano Menichini non lo vogliamo nel cda della Rai”: tra i grillini si sono registrati moti di protesta quando si è affacciato il nome dell’ex giornalista del quotidiano “il manifesto” tra i possibili componenti della futura Rai. “Ma come, aiutiamo a entrare nel servizio pubblico uno che ha lavorato per l’ex ministro Roberto Gualtieri, ora candidato contro Virginia Raggi al comune di Roma? Allora mettiamoci il portavoce della sindaca”. Chissà cosa succederà...