LA VERSIONE DI MUGHINI – “SU COME È MORTO MIO MARITO LA VERITÀ NOI LA CONOSCIAMO..”, LE PAROLE DI LICIA PINELLI ANNULLANO IN PARTE IL SIGNIFICATO DELLA FOTO CON LA VEDOVA CALABRESI E DELLA TOCCANTE CERIMONIA A PALAZZO MARINO. PERCHÉ LASCIANO INTENDERE, SENZA BENINTESO ADDURRE IL MINIMO ELEMENTO CONCRETO, LA NARRAZIONE CHE IN QUESTI 50 ANNI HA FATTO DA SOTTOFONDO DELLA MEMORIA DI TANTI: CHE NELLA STANZUCCIA DELLA QUESTURA PINELLI FOSSE STATO..."

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Giampiero Mughini per Dagospia

 

licia pinelli gemma calabresi

Caro Dago, e dunque fanno cinquant’anni esatti che ci giriamo attorno a quella stramaledetta bomba di Piazza Fontana e alle sue ripercussioni sulla successiva storia italiana. E comunque bellissime le parole del sindaco Giuseppe Sala, il quale a nome dello Stato e di Milano ha chiesto perdono agli anarchici Giuseppe Pinelli e Pietro Valpreda. Meritoria la decisione dell’amministrazione comunale di Milano di piantare in un parco di San Siro una quercia rossa in memoria della ”diciottesima vittima” di Piazza Fontana, ossia il ferroviere milanese Pinelli caduto innocente dal quarto piano della questura di via Fatebenefratelli.

 

mughini

Bellissima - ai miei occhi - la foto di Licia Pinelli seduta a Palazzo Marino accanto a Gemma Calabresi, una delle donne più squisite e discrete che io abbia mai incontrato. Accanto a Gemma c’era suo figlio, Mario, l’ex direttore di “Repubblica” , il quale nel suo ultimo libro racconta di avere incontrato a Parigi Giorgio Pietrostefani, il militante di Lotta continua condannato come l’organizzatore dell’agguato mortale al commissario Luigi Calabresi. Ho molto apprezzato l’eleganza di Calabresi figlio, che non ha riferito una sola virgola di quello che si sono detti. E comunque Calabresi non è la “diciannovesima” vittima di piazza Fontana, è la prima vittima di un fenomeno successivo e che in un certo modo ne discende, il terrorismo omicida nato a sinistra.

 

licia pinelli gemma calabresi mattarella

Mi spiego meglio. Sono un cittadino della Repubblica che nel guardare la foto di quelle due donne -entrambe segnate dalla tragedia - che seggono accanto, non tifa per l’una o per l’altra, non ritiene più notevole il dolore dell’una o dell’altra. Di quella cui Giampaolo Pansa e altri giornalisti bussarono a casa a dirle che suo marito il ferroviere era andato giù dalla finestra, o di quella che era incinta del suo terzo figlio quando bussò alla porta suo padre e dalla sua espressione lei capì che il marito trentatreenne era stato appena assassinato sotto casa sua.

 

Ai miei occhi non c’è nessun derby del dolore fra queste due pur differenti figure femminili. L’una e l’altra specchiano le tragedie recenti del nostro Novecento, e la tragedia di Piazza Fontana è di quelle che perdurano e fanno male nella nostra memoria. Nessun derby, all’una e all’altra i segni del mio più profondo rispetto.

 

beppe sala 5

Non credo che sia l’atteggiamento di tanti, specie fra quelli della mia generazione. Le stimmate di 50 anni fa molti di loro le conservano intatte. Una campagna contro “il torturatore” Calabresi, una campagna durata quasi due anni e mezzo, non s’è asciugata come si asciuga l’acqua dopo una pioggia notturna. Molti di loro continuano a crederci alla balla sesquipedale che il commissario Calabresi fosse in qualche modo responsabile della morte di Pinelli.

 

Non hanno un particolare, non hanno un elemento che giustifichi questa convinzione, solo che non demordono. E difatti nell’articolo di oggi sul “Fatto”, l’articolo che è arredato dalla foto di Licia Pinelli e di Gemma Calabresi di cui ho detto, vengono riferite le parole che la vedova Pinelli ha pronunciato ancora in questi giorni: “Non mi aspettavo che il sindaco Sala chiedesse perdono alla nostra famiglia. Io non mi aspetto niente da nessuno. Su come è morto mio marito la verità noi la conosciamo, noi le cose le sappiamo, poi se qualcuno ha voglia di parlare, parlerà”.

 

mughini

Parole che Licia Pinelli ha tutto il diritto di pronunciare, non fosse che annullano in parte il significato di quella foto e della toccante cerimonia a Palazzo Marino. Perché lasciano intendere, senza beninteso addurre il minimo elemento concreto, che è vera quell’altra narrazione, la narrazione che in questi 50 anni ha fatto da sottofondo della memoria di tanti: che nella stanzuccia della questura Pinelli fosse stato aggredito, colpito, scaraventato giù. E dunque che una qualche ragion d’essere i due colpi sparati alla testa e alla schiena di Calabresi ce l’avessero. O no?

 

 

 

IL SIGILLO MATTARELLA: "LO STATO COLPEVOLE SU PIAZZA FONTANA"

Gianni Barbacetto per il Fatto Quotidiano

 

Un ineccepibile Giuseppe Sala è riuscito a spezzare, quest' anno, i rituali di routine degli anniversari di piazza Fontana. Cinquant' anni dopo, ha piantato una quercia rossa in un parco di San Siro, in ricordo della diciottesima vittima della strage, il ferroviere Giuseppe Pinelli, morto cadendo da una finestra della questura di Milano tre giorni dopo la strage, mentre era detenuto illegalmente e accusato ingiustamente per la strage.

 

Sala ha chiesto "scusa e perdono a Pinelli, a nome della città, per quello che è stato".

Poi ieri, nella seduta straordinaria del consiglio comunale convocata in occasione del 12 dicembre, il sindaco ha ripetuto e raddoppiato: "Dobbiamo scusarci, per la persecuzione subita, con Pietro Valpreda e Giuseppe Pinelli", anarchici ingiustamente accusati della bomba nera scoppiata in piazza Fontana.

 

pinelli calabresi

Accanto al sindaco di Milano, c' era il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha voluto partecipare alla seduta straordinaria del consiglio comunale milanese. "Non si serve lo Stato se non si serve la Repubblica e, con essa, la democrazia", ha detto Mattarella.

 

"L' attività depistatoria di una parte di strutture dello Stato è stata doppiamente colpevole. Un cinico disegno, nutrito di collegamenti internazionali a reti eversive, mirante a destabilizzare la giovane democrazia italiana, a vent' anni dall' entrata in vigore della sua Costituzione. L' identità della Repubblica è segnata dai morti e dai feriti della Banca nazionale dell' agricoltura. Un attacco forsennato contro la nostra convivenza civile prima ancora che contro l' ordinamento stesso della Repubblica".

francobollo per Luigi Calabresi

 

La verità cercata per cinque decenni - e rimasta incompleta sul piano giudiziario - è ora scritta nella formella che il Comune ha voluto porre in piazza Fontana, insieme ad altre 17 che ricordano i nomi delle vittime della strage. Sulla prima formella è scritto: "12 dicembre 1969.

 

Ordigno collocato dal gruppo terroristico di estrema destra Ordine nuovo". Quel che ancora manca è stato aggiunto da una signora in un foglio scritto a mano con il pennarello e appoggiato accanto alla formella: "e dallo Stato (Ufficio affari riservati)".

 

licia pinelli gemma calabresi

È toccato poi al presidente della associazione delle vittime della strage, Carlo Arnoldi, ricordare che qualcosa aveva cominciato a muoversi lo scorso anno, quando il presidente della Camera Roberto Fico aveva per quattro volte chiesto scusa a nome dello Stato ai famigliari delle vittime. "Oggi lo Stato è più vicino? Sì", ha risposto Arnoldi, "con la più alta carica dello Stato che per la prima volta dopo cinquant' anni viene a Milano, ci incontra privatamente, ci invoglia ad andare avanti, e dice che effettivamente in quegli anni qualcuno dello Stato voleva portare a deviazione i processi per non arrivare alla verità".

Ad ascoltare le parole di Mattarella c' era anche Licia Rognini, vedova di Pinelli, con le figlie Claudia e Silvia. Poco distante, Gemma Capra, vedova del commissario Luigi Calabresi che aveva fermato Pinelli, con il figlio Mario. "Ho deciso partecipare anch' io, oggi", ha spiegato Licia Pinelli a Radio Popolare. "Quello di quest' anno è un passaggio importante, è una svolta. Ogni parola del presidente della Repubblica sarà un incentivo ad andare avanti per la democrazia.

 

strage di piazza fontana 6

Parlare di mio marito Pino in un certo modo è anche un tassello per la democrazia. Non mi aspettavo che il sindaco Sala chiedesse perdono alla nostra famiglia. È stato un bel gesto, che ci restituisce qualcosa. Io non mi aspetto niente da nessuno, quello che arriva arriva, come è avvenuto in questi cinquant' anni. Su come è morto mio marito la verità noi la conosciamo, noi le cose le sappiamo, poi se qualcuno ha voglia di parlare, parlerà".

 

Mattarella, nella sala gialla di Palazzo Marino, ha incontrato e salutato Licia Pinelli e Gemma Calabresi. Poi un corteo, con i gonfaloni di Milano e di altre città e gli striscioni dei famigliari delle vittime, si è mosso da piazza della Scala per raggiungere piazza Fontana, dove sono stati ricordati i morti, alle 16.37, l' ora dell' esplosione, con un minuto di silenzio e la deposizione delle corone di fiori.

 

strage di piazza fontana 7

Nel tardo pomeriggio c' è stato il corteo degli anarchici e dei gruppi antifascisti, da piazza Cavour fino a piazza Fontana, slogan centrale: "La strage è di Stato". In serata, un concerto dedicato alle vittime della strage e, al circolo Arci Bellezza, l' incontro-concerto "I pesci ci osservano". Il 15 dicembre ci sarà la catena umana musicale in ricordo di Pinelli dalla questura di Milano a piazza Fontana.

IL LUOGO DELL OMICIDIO DI LUIGI CALABRESI
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vedova Calabresi
IL CORPO DI LUIGI CALABRESI
Giorgio Pietrostefani - Omicidio Luigi Calabresi
Ovidio Bompressi - Omicidio Luigi Calabresi
pietro valpreda 1972
Gemma Capra (c), vedova del commissario Luigi Calabresi, durante i funerali nel 1972 a Milano
I FUNERALI DI LUIGI CALABRESI
valpreda
strage di piazza fontana 5