VIDEO! “GLI ESAMI NON FINISCONO MAI” – LA COSTAMAGNA FA IL SUO ESORDIO AD AGORA’ BACCHETTANDO IL LEGHISTA DURIGON PER UNO STRAFALCIONE – “IO SCELTA IN VIRTÙ DI UNA PRESUNTA VICINANZA AL M5S? SI RINFACCIANO APPARTENENZE POLITICHE A TESSERE ALTERNE. NON MI STUPISCONO GLI ATTACCHI ANCHE SE SONO STRUMENTALI "– LA STOCCATA A MARIO GIORDANO (CHE L'AVEVA VOLUTA COME OPINIONISTA FISSA A "FUORI DAL CORO"): “TORNO A FARE LE DOMANDE INVECE CHE PROVARE A DARE DELLE RISPOSTE” - VIDEO
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— LALLERO (@see_lallero) September 7, 2020
Maria Berlinguer per “la Stampa”
Nessuna competizione esterni-interni: «La Rai ha dei grandi professionisti, ma ce ne sono molti anche all' esterno. Per quanto mi riguarda ho una lunga storia professionale con la Rai: il primo contratto l' ho avuto con Santoro nel 2000. Ho iniziato con la tv nazionale nel '96, ho lavorato in Rai e a Mediaset, a Sky, La7 e Agon Channel, non mi sono fatta mancare niente. L' aver avuto attacchi a 360 ° mi fa pensare che probabilmente non ho fatto sconti a nessuno. Quindi ringrazio Franco Di Mare che mi ha scelta, dimostrandomi stima».
Luisella Costamagna, che da oggi condurrà Agorà su Rai 3, respinge al mittente le accuse di essere stata scelta in virtù di una presunta vicinanza al M5S: «Si rinfacciano appartenenze politiche a tessere alterne».
Però non può negare di essere un' eccezione alla linea del «lavorano solo gli interni Rai», motivazione con cui è stato depennato Salvo Sottile o Pierluigi Diaco.
«Non credo sia questa la linea. Valorizzare gli interni non vuol dire escludere gli altri. E poi scusi, ma nella carta stampata non scrivono anche i collaboratori, le firme? In ogni caso ho le spalle larghe e non mi stupiscono gli attacchi anche se sono strumentali. Quello che non sopporto sono le bugie.
Qualcuno ha detto che non lavoro in Rai dai tempi di Robinson perché sarebbe stato un flop. Balle. Siamo arrivati quasi al 6% con un milione e mezzo di telespettatori, abbiamo fatto le 12 puntate previste battendo regolarmente Le invasioni barbariche. Senza presunzione».
Agorà festeggia i 10 anni. Come cambierà il programma da Bortone a Costamagna?
«Il meno possibile. Mi accontenterei di essere all' altezza dei miei predecessori, Vianello, Greco e ovviamente Serena che ho sentito quando mi è stato proposto da Rai3 e di prendere il suo posto visto che andava a Rai1.
Agorà si è imposto negli anni come punto di riferimento della giornata dell' informazione, io non posso che raccogliere il testimone e fare di tutto per mantenerlo ai livelli cui lo hanno portato loro. Conto su una squadra fortissima. L' apertura verso l' esterno, i collegamenti e gli ospiti politici di altissimo livello saranno anche quest' anno il canovaccio.
Cercherò di accentuare eventualmente il canale dell' apertura alla realtà. Il dibattito politico può essere un po' claustrofobico, il mio obiettivo è verificare se quello che dicono è vero o falso attraverso l' apertura al mondo degli imprenditori, dei lavoratori e delle famiglie. Ci aspetta un periodo difficile di incertezze e di crisi economica e sociale, cercheremo di accompagnare il Paese».
Non ho capito bene. Si propone di fare una sorta di fact checking ai politici?
«Per carità non lo scriva, altrimenti si scatenano di nuovo i censori. Dico che il Paese sta attraversando un periodo terribile e la politica sta lì per rispondere ai problemi del Paese. La ripartenza in questa stagione è fondamentale e la scuola è il primo banco di prova.
Riaprire le scuole non riguarda solo studenti professori e famiglie ma l' intera macchina sociale ed economica. Per questo cominceremo proprio dalla prima campanella con collegamenti da istituti in città simbolo della pandemia. Poi ovviamente la scaletta la faremo all' ultimo momento perché Agorà resta un programma di attualità».
Nella passata stagione causa Covid gli ospiti erano banditi dagli studi tv. E quest' anno?
«Partiamo con ospiti in studio ma con ridotta capienza, quattro per volta più Marco Carrara che è il pilastro del moviolone e delle agenzie. Sperando che non si torni all' emergenza. Io sono per riaprire tutto ma in sicurezza e con le precauzioni del caso, la campagna di chi voleva riaprire a tutti i costi non ha portato bene a nessuno, e poi di questo virus sappiamo ancora troppo poco: ho adorato le parole di uno scienziato come Mantovani: "So di non sapere, la scienza non è esatta"» .
Cosa l' ha spinta ad accettare l' offerta di «Agorà»?
«Tornare a fare le domande invece che provare a dare delle risposte. Ovvero tornare a fare il mio mestiere».