LA VOLTA CHE LUCIO BATTISTI RIMBALZO’ GIANNI AGNELLI LASCIANDOLO DI STUCCO: “RIUSCIAMO A PARLARE CON BREZNEV IN TRENTA SECONDI E LUI SI NEGA” – BIOGRAFIA IN PILLOLE DEL GRANDE CANTANTE, CHE IL 5 MARZO AVREBBE COMPIUTO 80 ANNI – MOGOL: “QUANDO L’HO CONOSCIUTO IO, LUCIO ERA POVERO IN CANNA, VENIVA A MANGIARE LA MINESTRINA A CASA MIA” – ARRIVÒ A GUADAGNARE 4 MILIARDI DI LIRE L'ANNO SOLO IN DIRITTI D'AUTORE, MA CONTINUÒ A VIVERE IN UNA VILLETTA ANONIMA – QUANDO CHIESE 3 MILIARDI PER PARTECIPARE AL “CANTAGIRO”, IMPONENDO DI ENTRARE SUL PALCO DI SPALLE – I GIUDIZI AL VELENO DI MODUGNO E GABER… – VIDEO

-


 

Estratto dell'articolo di Giorgio Dell'Arti per “il Fatto Quotidiano”

 

lucio battisti 2

Poggio Bustone Nel paese di Poggio Bustone, in provincia di Rieti, i cognomi più diffusi dono Battisti e Mostarda. Niente di strano che una Dea Battisti casalinga sposi l’ex mugnaio Alfiero Battisti, senza che i due siano parenti. Al primo figlio Lucio Battisti, morto di due anni, segue, il 5 marzo 1943, un secondo figlio, che i due Battisti insistono nel chiamare Lucio Battisti.

 

Nome d’arte Nelle prime esibizioni si fa chiamare Lucio Poiano. “Poiano”, cioè abitante di Poggio Bustone.

 

[…]

lucio battisti 5

 

Povero “Quando l’ho conosciuto io, Lucio era povero in canna, veniva a mangiare la minestrina a casa mia. L’ho visto crescere e diventare famoso ma mai, mai nemmeno una volta, mi ha parlato di politica. A lui non gliene è mai fregato niente” (Mogol).

 

Melodia “Lucio veniva da me la mattina, alle 9 in punto. Prendevamo un caffè e poi lui cominciava a suonare con la chitarra la melodia sulla quale io costruivo il testo” (Mogol). Scrivono così 29 settembre, che Gianni Pettenati rifiuta e con cui l’Equipe 84 sfonda.

 

[…]

 

LUCIO BATTISTI E GRAZIA LETIZIA VERONESE 2

Casa La casa in largo Rio de Janeiro a Milano. Era una villetta indipendente con giardino, una di quelle casette anonime su tre piani che furono costruite da una cooperativa edile per ex ferrovieri. Cielo terra, si dice in immobiliarese, a significar che non si han vicini, né sopra né sotto. Gliela trovò l’amico Riccardo Pizzamiglio, un tecnico del suono e uomo di fiducia della Numero Uno a cui Lucio aveva dato istruzioni precise: la casa doveva essere spaziosa ma non lussuosa, in un quartiere tranquillo ma non troppo periferico, e soprattutto con un bel giardino interno.

 

Fra queste mura, Lucio Battisti andò a vivere con Grazia Letizia Veronese – ex segretaria del clan Celentano, conosciuta a Sanremo – e lì nacque il loro figlio Luca, oltre a diversi capolavori come Emozioni, E penso a te e Il mio canto libero (Sergio Garufi).

 

 

lucio battisti mogol

Fango “Per la copertina di La batteria, il contrabbasso, eccetera, pubblicato nel 1976, una delle mie preferite, il terreno era stato allagato apposta e Lucio dovette correre più volte in mezzo alle pozzanghere sollevando più acqua possibile. Indossava una muta sotto i vestiti. Gli feci fare centinaia di salti nell’acqua, il giorno dopo aveva la febbre” (Il fotografo Cesare Monti a Anna Maria D’Urso, L’Europeo).

 

Nel 1976 Lucio Battisti guadagnava anche 4 miliardi all’anno solo in diritti d’autore, ma viveva in modo spartano.

 

gianni agnelli alla guida di una ferrari

Agnelli Una volta l’avvocato Agnelli avrebbe voluto realizzare un concerto di Lucio Battisti al Teatro Regio di Torino. Gli offrirono uno o due miliardi. Lucio rifiutò. Gli Agnelli dissero: “Riusciamo a parlare con Breznev in trenta secondi e non riusciamo a parlare con Battisti” (Fusco, Libero).

 

Schiena Nel 1989 Fatma Ruffini, allora produttrice di Una rotonda sul mare di Canale 5, chiese a Pietruccio Montalbetti dei Dik Dik di riferire al suo amico Lucio che sarebbero stati pronti ad offrirgli qualsiasi cifra per una sua partecipazione. Battisti rispose a Pietruccio: “Chiediamo tre miliardi, uno per me, uno per Grazia e uno per te. Ma ad una condizione: io devo entrare di schiena sul palco da un lato e uscire dall’altro”. Non se ne fece nulla. (Fusco, Libero)

 

 

lucio battisti

Morte Alla fine di agosto 1998 viene operato d’urgenza. Sta male. L’8 settembre viene spostato nel reparto di terapia intensiva dell’Ospedale San Paolo di Milano. Lucio Battisti muore la mattina del 9 settembre 1998, all’età di 55 anni.

 

Si saprà solo molto tempo dopo che Lucio aveva un tumore al sistema linfatico, un linfoma non-Hodgkin, che già aveva anche tentato, senza fortuna, un trapianto di rene in Francia, e che negli ultimi due anni era dovuto ricorrere alla chemioterapia, probabile motivo dello stop alla musica e della sempre più stretta clausura. Ai funerali, celebratisi in forma privata a Molteno, furono ammesse appena 20 persone, tra le quali Mogol.

 

LUCIO BATTISTI

Giudizi “Non è, intendiamoci, che la sua sia musica d’avanguardia, è soltanto musica di consumo, però tenuta a un certo livello. In questo ambito consumistico Battisti è oggi il personaggio più valido” (Giorgio Gaber); “Non parliamo di genio, è un ragazzo di talento che ha saputo riprendere e far suo un certo genere musicale straniero” (Domenico Modugno); “Battisti è soltanto uno che ha indovinato cosa vogliono i ragazzi oggi” (Gianni Ferrio);

 

“C’è del talento, ma è un talento alquanto limitato, chiuso in un determinato tipo di musica, per giunta scopiazzata” (Riz Ortolani); “Geni musicali, per me, sono Charlie Parker, Armstrong, Bach. Diciamo che Battisti ha molto talento” (Renzo Arbore); “Battisti è un dilettante spaventoso” (Augusto Martelli).

mogol lucio battisti
lucio battisti emozioni
lucio battisti
lucio battisti e la moglie grazia letizia veronese 5
lucio battisti e la moglie grazia letizia veronese 7
lucio battisti
LUCIO BATTISTI 4
lucio battisti1
lucio battisti 5
lucio battisti
lucio battisti e la moglie