LA VOLTA CHE PAOLO ZACCAGNINI MINACCIÒ SINEAD O’CONNOR DI SPACCARLE LE GAMBE (A FIN DI BENE) – ZAC RICORDA I SUOI INCONTRI CON L'ARTISTA IRLANDESE: “ERA AL MASSIMO DELLA SUA FAMA, DOVEVA ESIBIRSI AL FESTIVAL ‘VIVA LA VOCE’, MA ERA SPARITA. ERA ANDATA A CONTEMPLARE IL CIELO E NON VOLEVA SAPERNE DI SALIRE SUL PALCO. ALLORA IO, CON I MIEI MODI UN PO' BRUSCHI, L'HO CONVINTA…” – “POTEVA AVERE IL MONDO AI SUOI PIEDI MA NON HA RETTO L’URTO DELLO SHOW BUSINESS” – VIDEO
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Estratto dell'articolo di Stefano Crippa per “il manifesto”
È stata la firma per decenni sulle colonne del Messaggero dove ha raccontato il mondo della musica dentro e fuori le quinte, macinando chilometri per riportare cronache di concerti e tour di (quasi) tutti i protagonisti della musica che ha davvero contato dai settanta al nuovo millennio.
Ma definire Paolo Zaccagnini solo ’giornalista’ è un po’ riduttivo, visto che ha fatto molte altre cose. Compresi due film con Nanni Moretti: Io sono un autarchico e Ecce Bombo. Vive a Dublino con la moglie – che è originaria di Kilkenny, l’antica capitale dell’Irlanda, e fra i tanti incontri della sua vita professionale c’è anche quello con Sinead O’Connor.
«Un grande personaggio ma con una personalità difficile – spiega raggiunto telefonicamente – ho avuto occasione di vederla e parlarle in due situazioni diverse. La prima volta venne a Milano, era giovanissima ed era reduce dal successo dell’album I Do Not want what I havent’ got, (1999), nella formazione con lei ricordo Marco Pironi (chitarrista, paroliere e produttore discografico britannico, ndr).
Uno spettacolo bellissimo, curato in tutti i dettagli: lei con un abito bianco, sul palco a piedi nudi: capelli corti e quegli occhi e quel volto incredibile. Poteva avere il mondo ai suoi piedi ma non ha saputo reggere l’urto dello show business. Aveva idee molto forti e purtroppo buona parte delle persone che hanno questa personalità non sempre ce la fanno».
[…] dopo quel disco, i milioni di copie vendute, il Grammy award rifiutato, fa un bello scherzo alla sua etichetta (Universal) e incide un album di sole cover: Am I Not Your girl? fuori da ogni logica commerciale con brani estratti dal repertorio di icone come Billie Holiday, Sarah Vaughan scomodando perfino Marilyn Monroe.. Fu un fiasco pazzesco.
«Ma lei non si faceva mettere i piedi in testa da nessuno. La seconda volta che ho avuto occasione di parlarle è stato in una di quelle convention promozionali che andavano in quegli anni: Viva la voce nell’Anfiteatro romano di Fiesole, c’era addirittura Naomi Campbell – all’epoca fidanzata di Adam Clayton degli U2 – a cui la Sony fece incidere un (terribile) disco… Bene, lei era nel suo periodo di maggior esposizione mediatica, e doveva esibirsi: improvvisamente sparisce. Io e un mio collega – Andrea Spinelli – andiamo a cercarla, e la troviamo che sta contemplando la vallata.
Ci presentiamo e le dico: ’guardi per vederla sono venuti un sacco di giornalisti, un grande pubblico e le televisioni. Vorrei che lei si esibisse. Lei risponde di no, che in quel momento stava pensando ad altro e stava contemplando il cielo. Beh, io con molta faccia tosta – mi viene ancora da ridere a pensarci – le dico: sa io da ragazzo ero considerato un tipo, molto spiccio. Lei ribatte, a me non interessa.
E io le dico no, le deve interessare: perché se non sale sul palco le spacco le gambe. Insomma, un po’ bruscamente devo averla ricondotta alla realtà perché è salita sul palco e ha tenuto una performance bellissima e lunghissima».